A Palermo, all'inizio del 2007 si voterà per il sindaco. Il centrosinistra pensa alle primarie, ma il candidato è ancora solo Orlando

Nei primi mesi dell'anno prossimo a Palermo si terranno le elezioni comunali: tra aprile e maggio, l'Assemblea regionale siciliana non ha ancora fissato la data.
Nel frattempo nel centrosinistra in queste settimane si è acceso il dibattito sulle primarie che sono state fissate per il prossimo 28 gennaio, ma potrebbero slittare al 4 febbraio per unificare tutte le primarie di tutti i comuni al voto nel 2007 in un unico ''Primarie Day''.
A Palermo al momento l'unico candidato di centrosinistra in campo, sostenuto anche da una parte della Margherita siciliana, è Leoluca Orlando, coordinatore dell'Italia dei Valori ed ex sindaco di quella che fu chiamata anni fa la ''Primavera di Palermo'' legata all'Antimafia.
''Non sempre le posizioni dell'ex sindaco di Palermo ci hanno trovato concordi'' hanno scritto in una lettera ai vertici Dl i rutelliani Gaspare Nuccio, il deputato Franco Piro, Orazio Bottiglieri, Cettina Cammarata, Manlio Mele, e hanno invitato la Margherita ad ''abbandonare ogni egoismo di partito imprimendo una forte accelerazione alla costruzione del Partito Democratico che, se ha l'ambizione di essere maggioritario, non può limitarsi alla Margherita e ai Ds''.
I firmatari dell'appello, dunque, propongono sostanzialmente di scendere in campo con Orlando, e chiariscono che comunque non ci sarà una fronda: ''Ci atterremo comunque alle scelte che verranno assunte dagli organismi del partito'', assicurano. Ma intanto è dei loro anche il segretario regionale Dl Salvatore Cardinale.

Altro presumibile candidato, anche se ancora non ufficializzato, è l'eurodeputato di Rifondazione comunista Giusto Catania. Nell'Unione era stata avanzata la proposta di candidare Alessandra Siragusa, un'indipendente ulivista, ex assessore in una delle giunte Orlando con buone performance elettorali sia alle ultime Europee sia nella lista di Rita Borsellino. All'interno dei Ds molti vorrebbero in ogni caso una candidatura propriamente Pd, che rappresentasse il nascente Partito democratico. Un'ipotesi che verrebbe sgretolata da uno scivolamento progressivo di larghi pezzi della Margherita verso l'appoggio all'autocandidatura di Leoluca Orlando. Per altro gli stessi pezzi che non volendo candidare Orlando alle ultime Politiche lo hanno sospinto nelle braccia di Antonio Di Pietro, al quale ha portato in dote un pacchetto consistente di voti che ha fatto scattare l'Idv dall'1 scarso al 9 percento.

''Bisognerebbe che quelli della Margherita ci facessero capire - ha detto con un un po' di nervosismo il giovane segretario Ds di Palermo Ninni Terminelli - perché è evidente che se si schiacciano su Orlando il rischio è di svuotare completamente il senso delle primarie. Noi non abbiamo niente contro Orlando, che anzi consideriamo una risorsa ma non deve essere considerato il Re Sole. Bisogna anche dare un segnale sull'esistenza e la crescita di una classe dirigente palermitana. Non è possibile che dall'85 ad oggi ci sia solo lui''.

Come dire, di ''primavere metereologiche'' ne sono passate tantissime, ma di simboliche sembra essere rimasta solo quella lontanissima di Orlando. Forse è venuto il momento che si schieri anche qualcun altro, o meglio ancora, qualcun'altra, a rappresentare un'alternativa credibile all'azzurro Diego Cammarata, il sindaco uscente, avvocato cassazionista con titoli di studio e forti legami negli Stati Uniti, ex presidente dello Iacp e molto popolare anche nei quartieri poveri come la Zisa, da cui proviene, e dove ha fatto rifiorire il grande giardino.

[Nella foto: Leoluca Orlando con Rita Borsellino e Claudio Fava]