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A Palermo è allarme dispersione scolastica

Nel capoluogo siciliano un adolescente su quattro non va a scuola

11 ottobre 2012

È allarme dispersione scolastica a Palermo: nel capoluogo un ragazzo su quattro di età compresa tra i 10 e i 16 anni lascia la scuola prima della conclusione del ciclo dell'obbligo. Un fenomeno che - stando a dati recenti forniti dalla Commissione bicamerale sull'infanzia e l'adolescenza, che parlano di un tasso di dispersione nel territorio di oltre il 25%, contro il dato nazionale, comunque piuttosto alto rispetto al resto d'Europa, del 20% - sta assumendo contorni sempre più preoccupanti.
Per contrastarlo, prende il via a Palermo (così come a Milano e Napoli) il progetto "Frequenza200", promosso da Intervita Onlus in un centro diurno individuato a Borgo Vecchio, uno dei quartieri di Palermo in cui l'emerginazione sociale risulta essere elevata (pur se con delle difficoltà nell'identificazione del sommerso), con insufficiente incidenza di servizi sociali. In quest'area, sottolineano i promotori del progetto, "al degrado ambientale si sovrappone quello sociale: la diffusa povertà e disoccupazione contribuiscono all'aumento dei fenomeni di criminalità e devianza, rinforzando una già diffusa cultura dell'illegalità e indebolendo la fiducia nelle istituzioni".

La consistenza del fenomeno dell'abbandono a Palermo è particolarmente accentuata tra gli alunni iscritti ai primi anni degli istituti superiori, in particolare degli istituti professionali, in cui il tasso di insuccesso al primo anno raggiunge percentuali anche del 48%. Mentre per la scuola primaria la causa maggiore di dispersione è dovuta a "problemi di disagio familiare" e "malattia fisica del minore", per la scuola secondaria, il primo posto tra le cause è rappresentato da "disagio sociale a scuola": fino al 37%. Si pone in questo contesto "Frequenza200", che prende il nome dal numero di giorni di lezione obbligatori che ogni scuola italiana deve garantire per legge, e che a Palermo coinvolgerà 500 ragazzi tra i 10 e i 16 anni, 500 famiglie, 200 donne e 200 insegnanti.

IL PROGETTO - Operativo cinque pomeriggi alla settimana, con attività educative condivise con le istituzioni del territorio, in particolare la scuola dell'obbligo e i servizi sociali, il progetto prevede percorsi educativi realizzati in attività di supporto scolastico e relazionale a favore dei ragazzi coinvolti; parallelamente saranno coinvolte le famiglie dei ragazzi con azioni di counseling e rinforzo delle competenze genitoriali. Le scuole interverranno invece con attività di formazione degli insegnanti, per creare un'equipe d'intervento omogenea verso i beneficiari. "Questo progetto - spiega Giovanni Perna, responsabile di ‘Frequenza200' su Palermo - rappresenta la possibilità per i ragazzi di Borgo Vecchio di ricevere un aiuto concreto durante la loro crescita, che permetta loro di riuscire ad acquisire dei valori e insieme confrontarsi alla pari con i coetanei provenienti da altri contesti, ma soprattutto intervenire su un territorio che presenta al suo interno difficoltà importanti che portano di fatto all'esclusione dei minori". Un'azione che, sottolinea Perna, riesca a coinvolgere tutto il contesto sociale che gravita attorno al ragazzo è "il modo migliore per costruire un cambiamento che necessita un'azione graduale ma che si presenta senz'altro necessaria". [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]

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11 ottobre 2012
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