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A Palermo grazie ad una denuncia, è stata fermata dalle forze dell'ordine la morsa stretta dell'usura

08 giugno 2006

Ieri un'operazione antiusura della Guardia di Finanza a Palermo, ha permesso di sgominare una banda di usurai. Otto le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalla magistratura.
Sono state compiute in totale 20 perquisizioni domiciliari nei quartieri di Santa Maria di Gesù e della Kalsa. Notificati, inoltre, 2 avvisi di garanzia. Gli accertamenti finanziari hanno confermato che, nel giro di tre mesi, i tassi imposti dagli usurai hanno variato tra il 120 ed il 290%. Per gli inquirenti è stata determinante l'ampia collaborazione delle vittime.
L'operazione, denominata ''Ossigeno'', ha portato in carcere Filippo Anastasio, 38 anni, Francesco e Salvatore Bisiccè di 53 e 45 anni, Calogero D'Angelo, 58 anni, Mariano Merendino, 66 anni, Lorenzo Mancino 53 anni, Alessandro Peduzzo 28 anni e Giuseppe Profeta 50 anni.

L'inchiesta ha preso il via dalla denuncia fatta da una vittima. La donna che si è rivolta ai finanzieri è stata costretta a ricorrere in un ridotto arco temporale a decine di usurai per fronteggiare le difficoltà economiche legate alla sua attività commerciale e per restituire i prestiti avuti. La guardia di finanza accusa gli indagati di avere avviato un meccanismo standardizzato che prevedeva prestiti prevalentemente in contanti o con assegni provenienti da conti correnti intestati ad altre vittime. I tassi annui di interessi passivi oscillavano tra il 120 e il 294 %. Le indagini avrebbero accertato circa 100 vittime degli usurai.

Una analoga operazione dei carabinieri, sempre a Palermo, ha portato all'arresto di un impiegato dell'Amat, accusato di avere prestato somme di denaro a tassi di interesse che arrivavano anche al 160 per cento. L'uomo, secondo gli accertamenti eseguiti dai carabinieri, avrebbe in particolare prestato denaro a imprenditori di Palermo, i quali interrogati dagli investigatori hanno confermato i prestiti a tassi d'usura.
L'arrestato è Vincenzo Aversa, di 45 anni. I carabinieri, durante le perquisizioni svolte hanno scoperto numerosi assegni intestati all'uomo. Si tratterebbe dei titoli bancari che proverebbero i prestiti di denaro a tassi che arrivano anche al 160%. Aversa è stato rinchiuso nel carcere dell'Ucciardone.

''Esprimo il mio compiacimento per l'operazione avviata dalla Guardia di Finanza che ha portato all'arresto di otto usurai dopo le denunce di una vittima che si era rivolta alla nostra associazione'', ha affermato il senatore dell'Ulivo Costantino Garraffa, presidente dell'associazione antiracket e antiusura ''Sos Impresa'' di Palermo. ''Le indagini hanno dimostrato - ha aggiunto Garraffa - che bastano le denunce di poche vittime per giungere a numerosi usurai che di fatto cambiano la vita e gettano nella disperazione centinaia di vittime''. Secondo il senatore ''la scelta di rivolgersi ad Sos Impresa è il risultato di un impegno che ha portato la nostra associazione a presentarsi parte civile al fianco delle vittime del racket delle estorsioni e dell'usura, ma soprattutto a creare un rapporto tra le persone colpite da questi reati e le istituzioni''.

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08 giugno 2006
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