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A Palermo la rivolta degli studenti indignados

Un corteo lunghissimo, uova e fumogeni: è il primo "Blocchiamo tutto day" contro la riforma Gelmini e la casta tutta

29 ottobre 2011

Al grido di "Blocchiamo tutto. Cacciamo Berlusconi e tutta la casta", venerdì gli studenti delle scuole superiori che aderiscono al Coordinamento Medi Palermo hanno attraversato le strade del centro in corteo non autorizzato, paralizzando il traffico in più punti per tutta la mattinata. Nel loro primo "Blocchiamo tutto day" dell'anno scolastico, hanno puntato alle banche che hanno incontrato lungo il loro percorso. Un corteo infinito partito da piazza Politeama quello ha paralizzato la città per protestare contro i tagli della riforma Gelmini.
Un drappello di ragazzi ha tentato di entrare nella sede della Banca d'Italia di via Cavour, diventata bersaglio di uova, ma i giovani sono stati respinti dalle forze dell'ordine. Lanciato anche qualche fumogeno dai poliziotti ma non si sono registrati scontri. Lancio di uova anche contro le vetrine delle banche Unicredit e Intesa San Paolo "per ribadire ancora una volta quali sono i reali responsabili della crisi finanziaria che sta colpendo le fasce più deboli della societa".
Clima pesante anche negli spazi universitari di viale delle Scienze. Un torpedone di studenti è partito dalla facoltà di Lettere. Un gruppo di ragazzi con striscioni e megafoni al seguito ha fatto irruzione in alcune aule dell'ateneo, bloccato la lezione e chiesto ai professori spazio per spiegare agli altri studenti i motivi della protesta. Una folla si è radunata nei pressi dell'Unipa store: tra i temi della rivolta c'è la cattiva gestione dei soldi da parte dei vertici universitari. Sono spuntate anche alcune banconote false raffiguranti il viso del rettore Lagalla.

"Vogliamo ribadire - ha detto una delle portavoci del coordinamento studenti medi, Bianca Giammanco - il nostro diritto a non dover pagare per una situazione creata da governi e banchieri". Gli studenti hanno contestato "i tagli alla scuola pubblica, l'accanimento dei presidi sceriffi verso gli studenti protagonisti delle lotte, il caro libri". E hanno chiesto, ancora una volta, "una scuola libera, gratuita e slegata dalle logiche di mercato/profitto".
Come dicevamo, al corteo degli studenti medi ha partecipato anche quello degli iscritti alle facoltà di Lettere, Fisica, Scienze ed Economia. "Ripartiamo dalle mobilitazioni dell'anno scorso - ha detto Michele delle facoltà di Fisica - Il nuovo statuto lo rifiutiamo in toto. Non ci sono punti su cui discutere. Non ci sta bene niente, dall'ingresso dei privati nell'università, ai tagli, ai test d'ingresso, ai corsi di laurea che non partono. La mobilitazione non è solo per questioni studentesche ma anche contro la crisi. I problemi cominciano all'università ma poi ce li portiamo anche fuori da qui".

Gli universitari hanno poi protestato davanti ai luoghi "simbolo della gestione Lagalla fatta di tagli, sprechi, accorpamenti dei corsi di laurea e disservizi". Hanno preso di mira, fra tutti, l'Unipa Store, circondato con nastro bianco e rosso, in segno di "sequestro". Gli studenti, inoltre, hanno fatto il giro di tutte le facoltà e degli uffici tirocini e stage e infine sono arrivati alla mensa, dove hanno organizzato un banchetto e distribuito panini simbolici, contro il costante aumento del costo della mensa e la chiusura delle mense universitarie.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

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29 ottobre 2011
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