A Palermo le terre confiscate alla mafia diventano zone di sperimentazione per la ''bioarchitettura''

Due siti confiscati alla mafia come luoghi ideali per la sperimentazione delle ''buone pratiche del costruire''. Nei giorni scorsi due appezzamenti di terreno nella zona di Ciaculli sono stati oggetto di sopralluoghi da parte dei tecnici dell'assessorato comunale all'Ambiente e di un delegato della Commissione europea. La visita di inserisce nell'ambito del programma ''Sole e vento'' (Sun and wind), parte del progetto comunitario ''Life ambiente'', che ha come obiettivo l'integrazione dell'ambiente nella pianificazione e valorizzazione del territorio.

I due siti, un terreno e un'area con fabbricato, diventeranno prototipi dimostrativi dell'applicazione dei principi dell'architettura bioclimatica. La progettazione, ormai completata, porta la firma dei tecnici dell'assessorato all'Ambiente del Comune di Palermo, con la supervisione scientifica dell'Università di Palermo e a giorni sarà pronto il bando di gara per l'aggiudicazione dei lavori di realizzazione dei prototipi.

Il progetto interesserà una zona limitata ma di forte valenza ambientale, la valle del fiume Oreto. Sarà svolto in partenariato con i comuni di Altofonte e Monreale, con gli assessorati regionale e provinciale all'Ambiente (per dare vita ad una politica locale sul risparmio energetico), con alcuni paesi del bacino del Mediterraneo (con i quali scambiare metodologie di intervento e confrontare i risultati), con l'Università di Palermo e con associazioni di categoria.

In sintesi, i due prototipi, una volta realizzati con tecniche costruttive volte al risparmio energetico, saranno monitorati per tre anni, in modo da valutare, nel tempo, il miglioramento delle performance nel risparmio energetico e nell'impatto ambientale.

Il prossimo sopralluogo, con esperti internazionali di una cinquantina di nazioni, è previsto per il 15 giugno.

Comune di Palermo