A Palermo monta la protesta dei 1800 lavoratori Gesip
Centinaia di operai si sono riuniti per un sit-in davanti l'ingresso di Palazzo delle Aquile
A Palermo, non si ferma la protesta degli operai della Gesip, la società che si occupa di servizi cimiteriali, pulizia e manutenzione del verde urbano, che già ieri hanno mandando in tilt la circolazione stradale. I lavoratori protestano per il mancato accordo sul futuro dell'azienda. Gli operai questa mattina hanno bloccato la corsia centrale di viale Regione all'altezza di via Pitrè. Altre centinaia di operai si sono invece riuniti davanti l'ingresso del Municipio in piazza Pretoria.
La decisione di scendere nuovamente in piazza, dopo una breve tregua, è stata presa in seguito all'incontro che si è tenuto a Palazzo delle Aquile con il commissario straordinario del Comune, Luisa Latella. "Ci è stata prospettata una proroga di 21 giorni, una settimana in più rispetto a quello che ci era stato detto prima, cosa che ci lascia ovviamente, e ampiamente, insoddisfatti", spiega Salvo Barone, segretario generale del sindacato A.Si.A. "A questo punto - ha aggiunto - non ci resta che tornare in strada a protestare contro soluzioni tampone che non dissolvono per nulla le nubi all'orizzonte degli oltre 1.800 lavoratori e delle loro famiglie. Bisogna intervenire più a fondo per risolvere una volta per tutte questa vicenda che va avanti da troppi anni".
I 21 giorni di proroga prospettati porterebbero la scadenza del contratto - prevista per il 31 marzo - oltre la metà di aprile, in attesa di nuovi incontri che il commissario Latella dovrebbe tenere a Roma con il governo.
Ieri mattina tutti i Centri di lavoro territoriali della Gesip sono rimasti chiusi, così come la sede di via Maggiore Toselli. Contemporaneamente si sono svolti dei cortei in alcuni punti nevralgici della città, così come sta avvenendo in queste ore. "Ci scusiamo per il disagio che stiamo provocando - dice Giancarlo Nocilla, esponente del sindacato Asia - ma è in gioco il futuro di tante persone".
"Sono disponibili circa 2 milioni e 300 mila euro - dice il segretario provinciale della Cisal Gianluca Colombino -, si tratta di somme residue non spese che possono permettere la proroga contrattuale per altri ventuno giorni, ma urge un intervento complessivo per arrivare preparati alla nuova scadenza". I sindacati hanno anche chiesto l'inserimento nello schema di bilancio di un capitolo di spesa ad hoc per la società. "E' assurdo - prosegue il sindacalista - che non sia stato destinato nemmeno un euro per Gesip, che svolge servizi vitali per la città. Il commissario ha assicurato che verificherà se ci sono le condizioni".
Le organizzazioni sindacali hanno anche redatto un documento congiunto, in cui chiedono le dimissioni di tutti i consiglieri comunali "perché - conclude il sindacalista - nel precedente bilancio non hanno previsto somme da destinare a Gesip, contribuendo a creare questo clima di assoluta incertezza per i lavoratori".
Ieri si sono viste scene di guerriglia urbana a Palermo dove è montata la protesta degli operai della società creata dal Comune e da Italia Lavoro per lo sviluppo dei servizi a favore dell'occupazione. Cassonetti dell'immondizia sono stati rovesciati lungo Corso dei Mille e piazzati lungo la carreggiata. Circolazione in tilt in via Ruggero Settimo, via Cavour e nei pressi della Cala.
[Informazioni tratte da ANSA, GdS.it, €conomiaSicilia.com - Italpress]