A Palermo nessun caso di Ebola
Subito rientrato l'allarme al Buccheri La Ferla: solo un turista affetto da una forte sindrome influenzale
L’allarme è scattato immediatamente e le procedure precauzionali hanno funzionato benissimo. Nessun caso di Ebola all’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo dove l’arrivo di un turista francese in preda ad un febbre alta, sudorazione e mal di gola aveva fatto scattare l’allerta.
L’uomo, 48 anni, arrivato ieri in Sicilia da Genova con la moglie, lo scorso 20 settembre era tornato da un viaggio in Togo.
Sottoposto immediatamente al protocollo anti-Ebola, è stato posto in isolamento in una stanza del reparto di Medicina, trattato dai sanitari con tutte le precauzioni previste dal ministero, e subito è iniziato un fitto consulto telefonico con l'ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, unico ospedale autorizzato dal ministero a trattare eventuali casi di Ebola in Italia, dove l'uomo avrebbe dovuto essere trasferito se il contagio fosse stato accertato. Ma da quanto è emerso dalle relazioni dei sanitari, per quanto sospetta, la febbre non era dovuta a una infezione di Ebola, ma a una causa ancora da accertare. La sintomatologia, messa a confronto anche con i medici dell'ospedale Sacco di Milano, ha alla fine escluso un eventuale contagio. Non è stato neppure necessario spedire i campioni di sangue, come previsto in un primo momento.
"Si è trattato di una iper-precauzione - ha precisato il direttore sanitario del Buccheri La Ferla, Gianpiero Seroni - avevamo 24 ore per pronunciarci. Noi abbiamo eseguito gli esami di routine e i raggi X al torace". Nel caso in cui l'accertamento desse esito positivo, l'uomo sarebbe stato immediatamente trasferito all'ospedale Spallanzani di Roma.
La famiglia del turista è rimasta alcune ore nel camper con cui è giunta a Palermo, parcheggiato all'interno dell'ospedale. I familiari hanno avuto ricevuto la raccomandazione di non muoversi dal mezzo in attesa che arrivassero i riscontri ai primi esami.
Sul caso è intervenuta anche l'assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino che, informata dai medici, ha detto: "Non si tratta di un caso di Ebola. La natura delle febbre è ancora da accertare ma le relazioni dei sanitari escludono il contagio. Le condizioni generali del paziente non autorizzano un allarme. In ogni caso - ha concluso l'assessore - il paziente rimarrà ancora una notte in isolamento, nonostante la febbre sia già rientrata".
- Ebola: facciamo un po' di chiarezza (Guidasicilia.it, 16/10/14)