A Palermo nozze d'argento gay e la richiesta di una legge sulle unioni civili
La coppia Campanella-Milani sta ''illegalmente'' insieme da 25 anni
Certo, nel lontano 1993 - quando si presentarono davanti al Palazzo delle Aquile e, sfidando i ben pensanti, celebrarono il loro matrimonio puramente simbolico - non si sarebbero aspettati un totale capovolgimento dei fatti.
Dalla loro prima azione altamente provocatoria di dieci anni fa all'essere ricevuti dal Sindaco in persona.
Stiamo parlando non della classica "fuitina" e dell'epilogo di una storia d'amore contrastata, ma di una storia d'amore e basta, quella di Gino Campanella e Massimo Dilani.
Si, avete capito bene: si tratta non di un uomo e una donna ma di una coppia di gay. Nei giorni scorsi la coppia di conviventi ha potuto festeggiare i 25 anni di convivenza all'interno questa volta della sede Municipale.
I due celebranti le nozze d'argento sono giunti al Palazzo portando con loro, così come vuole la tradizione, dei confetti - non avvolti però nel tradizionale velo di tulle argentato - ma in uno sgargiante velo di color azzurro elettrico. I confetti sono stati offerti anche al Sindaco di Palermo Diego Cammarata.
Lo scopo dell'incontro e del festeggiamento sembrerebbe essere stato anche questa volta simbolico: la coppia di gay, infatti, accompagnata dal "testimone" Titti De Simone - deputato di Rifondazione Comunista - ha presentato, al Primo Cittadino che è anche deputato, una proposta di legge, da portare in Parlamento, sul riconoscimento delle coppie di fatto siano esse omo o eterosessuali e sull'istituzione nel Capoluogo di un apposito registro civile.
Il Sindaco, che per l'occasione si è prestato spiritosamente a farsi ritrarre con la coppia e con i confetti ricevuti così come si conviene alla fine di una normale celebrazione nuziale, ha risposto che "il problema è alquanto complesso e ha dei risvolti sociali e religiosi che vanno discussi con grande serenità e rispetto".
A Bagheria, noto centro del comprensorio Palermitano, dal 6 febbraio è esecutiva una delibera che permette di registrare tutte le coppie di fatto esistenti sul territorio comunale.
L'iscrizione è riservata a tutti coloro i quali vivono insieme da almeno un anno e non siano legati da vincoli di parentela. Bagheria ha altresì un altro primato che la pone come una delle città d'Italia più "aperte": da qualche mese è operativo infatti un consulente per la realtà omosessuale.