A Palermo sfida a quattro per le primarie
Due uomini e due donne: il più votato sarà il candidato unico del centrosinistra alle comunali di maggio.
Sono quattro a Palermo, due uomini e due donne, i candidati alle primarie del centrosinistra che si svolgeranno domenica 4 marzo: Rita Borsellino, Davide Faraone, Fabrizio Ferrandelli e Antonella Monastra. Di seguito i loro profili politici.
RITA BORSELLINO - 66 anni, sposata, tre figli, sorella di Paolo, il giudice ucciso in via d'Amelio nel '92, è attualmente europarlamentare, eletta nel 2009 da capolista del Pd nella circoscrizione Italia insulare. La sua candidatura alle primarie è stata voluta dal segretario dei democratici Pier Luigi Bersani ed è sostenuta da tutti i partiti del centrosinistra, tranne un pezzo del Pd siciliano che non condivide la sua chiusura a eventuali alleanze con Terzo polo e Mpa. Farmacista, professione che ha esercitato fino a 5 anni fa, è stata candidata alla presidenza della Regione siciliana nel 2006, quando sfidò Salvatore Cuffaro, ottenendo il 41.6% dei voti, contro il 53% del futuro governatore.
DAVIDE FARAONE - 36 anni, sposato, una figlia, laureando in Scienze politiche, consigliere comunale e deputato regionale del Pd, legato al sindaco di Firenze Matteo Renzi, debutta in politica nel 2001, quando è eletto al Comune nella lista dei Ds, di cui è stato segretario cittadino. Riconfermato nel 2007 (sarà capogruppo fino all'agosto 2010), l'anno successivo è eletto deputato regionale. Nella campagna per le primarie, il rottamatore entra in polemica con il proprio partito, accusandolo di sostenere, anche economicamente, la candidatura di Rita Borsellino, voluta da Pier Luigi Bersani. Da oggi ha deciso polemicamente di non partecipare a confronti pubblici con Borsellino e Ferrandelli, ritenuti delle controfigure.
FABRIZIO FERRANDELLI - 31 anni sposato, bancario, laureato in Lettere, è da anni impegnato nel sociale. Sbarca in politica con il Partito umanista. Nel 2007 è eletto consigliere comunale nella lista "Sindaco Orlando", l'anno successivo diventa capogruppo di Idv, partito dal quale sarà espulso dopo la decisione di candidarsi, maturata quando era ancora in ballo la candidatura del portavoce nazionale di Italia dei valori ed ex sindaco della città Leoluca Orlando. Ferrandelli, sostenuto dal cartello Palermo più, che raduna 39 associazioni, ha l'appoggio di quella parte del Pd siciliano contrario alla candidatura della Borsellino e che fa capo al senatore Giuseppe Lumia e al capogruppo del Pd all'Assemblea regionale Antonello Cracolici, favorevoli all'alleanza con il Terzo polo e l'Mpa di Raffaele Lombardo (ipotesi peraltro bocciata dal comitato delle primarie) del cui governo il Pd fa attualmente parte.
ANTONELLA MONASTRA - 55 anni, sposata, due figli, ginecologa, da un trentennio impegnata nel sociale, lavora nei consultori delle periferie e si batte contro la privatizzazione del "beni comuni". Tra le fondatrici di Liberacqua, un passato nel Pci di Enrico Berlinguer, è stata eletta due volte al Comune di Palermo da indipendente nella lista di Rifondazione comunista. Nell'attuale consiliatura ha fatto parte del gruppo Un'Altra Storia, vicino alle posizioni della Borsellino. La sua candidatura è sostenuta da movimenti e associazioni.
AI QUATTRO CANDIDATI L'ARCIGAY HA CHIESTO...
L'Arcigay palermitana ha chiesto ai 4 candidati alla primarie del centrosinistra per le amministrative di Palermo delle dichiarazioni d'intento, degli impegni che sono pronti ad assumersi nei confronti della comunità LGBT palermitana.
L'Arcigay ha pensato che una sintesi del programma sui temi centrali per le persone LGBT potesse aiutare a conoscerli meglio in vista dell’appuntamento delle primarie, in modo che chi vorrà andare a votare il 4 marzo possa avere più informazioni possibili.
Ecco le risposte integrali, nell’ordine in cui sono arrivate:
Rita Borsellino: "Il movimento LGBT a Palermo è stato ed è uno dei principali motori di democrazia e di partecipazione degli ultimi anni. La prossima amministrazione comunale non potrà prescindere da un rapporto costante di collaborazione e di confronto con loro. L'amministrazione deve garantire una piena parità di diritti e di opportunità a tutti i cittadini, indipendentemente dal genere e dall’orientamento sessuale: è un obiettivo che il comune deve porsi sia nei rapporti tra la pubblica amministrazione e i cittadini (troppo spesso gli uffici comunali ignorano del tutto le pari opportunità) che in quanto "arbitro" pubblico della convivenza tra i cittadini e promotore del loro benessere.
La prossima amministrazione dovrà ripartire dalla mozione antiomofobia approvata nel 2010 e mai applicata, che impegnava il comune a aderire alla rete Ready – Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, promuovere la costituzione di un osservatorio per l’analisi dei fenomeni di discriminazione e violenza contro le persone LGBT, e ad avviare, promuovere e sostenere la sensibilizzazione delle pubbliche amministrazioni e della pubblica opinione e la promozione di azioni positive contro omofobia, intolleranza e discriminazione. Sarà anche importante garantire un sostegno ai pride, manifestazione che negli anni scorsi ha dimostrato di saper catalizzare forze e stimoli culturali, sociali e di rivendicazione dei diritti. Va inoltre considerata la necessità di spazi e servizi ad hoc, come sportelli di consulenza e sostegno e l’assistenza ai minori vittime di omofobia e transfobia, che spesso si trovano per strada, abbandonati dalle famiglie e senza nessuna possibilità di assistenza per mancanza di strutture adeguate. Infine vanno garantiti diritti alle coppie di fatto formate da persone dello stesso sesso o di sesso diverso, anche attraverso una revisione dei regolamenti dei comune.
La Palermo dei prossimi anni deve essere una città colorata, orgogliosa dei mille colori che la compongono, e deve valorizzare le differenze, a partire dal rispetto dei diritti umani, civili e di piena cittadinanza."
Antonella Monastra: "I diritti civili sono centrali nel mio programma, così come lo è la 'democrazia partecipativa'. Per me è prioritario che tutte le politiche comunali siano volte verso l’uguaglianza tra uomini e donne e contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e che siano indirizzate alla realizzazione di una piena democrazia paritaria secondo sistemi di partecipazione e attraverso gli strumenti preventivi di analisi di impatto rispetto al genere e di bilancio partecipato e di genere. E' necessario pensare ad un organismo stabile di concertazione e deliberazione che interagisca con le associazioni Glbt, come un tavolo tecnico interistituzionale permanente.
Voglio ricordare che Palermo è stata la prima grande città italiana a dotarsi di una risoluzione per l'analisi dei fenomeni di discriminazione e violenza contro le persone LGBT, con la mozione antiomofobia, all’indomani del primo Pride cittadino, raggiunta anche grazie al mio impegno."
Fabrizio Ferrandelli: "Il mio impegno per trasformare Palermo in una città migliore, più europea e a misura d’uomo, passa anche e soprattutto dal rispetto dei diritti civili e sociali" – dichiara Fabrizio Ferrandelli. Da sempre al fianco dei palermitani nelle quotidiane lotte contro ogni abuso e sopruso, contro la negazione dei più basilari diritti, contro le discriminazioni delle persone LGBT e contro ogni forma di discriminazione. "Una battaglia che può essere vinta solo se condotta con la stessa forza e determinazione delle altre vertenze sul territorio che riguardano disuguaglianze e discriminazioni, a scapito di minoranze siano esse etniche, religiose, culturali, sessuali, senza distinzione alcuna. Una lotta ha pari dignità rispetto a tutte le altre, se il suo fine è l’uguaglianza tra tutti i cittadini. Il mio impegno al fianco delle persone LGBT – aggiunge Ferrandelli – non è stato solo morale, ma attivo e partecipato, prendendo parte all’organizzazione delle manifestazioni contro l’omofobia e alle sfilate dei passati Gay Pride. Il successo di tali manifestazioni mi fa ben sperare e mi adopererò affinché il prossimo Pride nazionale possa svolgersi proprio a Palermo. Da coordinatore transpartitico del Comitato 'Esistono i diritti' e da primo firmatario della mozione presentata, votata e approvata in Consiglio comunale per l’istituzione del Registro delle Unioni civili, mi rendo perfettamente conto che questo è stato solo un primo segnale concreto, ma non basta. Lavorerò per compiere altri importanti passi che portino ad una totale uguaglianza tra tutti i cittadini, al riconoscimento di tutti quei diritti ad oggi ancora negati dalla miopia delle leggi. Ed in particolare – precisa Ferrandelli – mi riferisco all’erogazione di servizi sociosanitari e scolastici, solo per citarne alcuni. C’è ancora tanta strada da fare, ma come sempre lotterò e mi impegnerò affinché l’uguaglianza tra i cittadini non sia solo un’utopia, ma diventi presto una realtà. Bisogna guardare con fiducia al nostro futuro, perché la storia che stiamo scrivendo porterà di sicuro al cambiamento".
L'Arcigay non ha ricevuto nessuna risposta da parte di Davide Faraone, ma pubblicherà un’eventuale dichiarazione che dovesse arrivare in seguito.
[Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it, Arcigay Palermo]