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A quattro giorni dalle elezioni regionali...

La Marano attacca Crocetta, la Polverini in Sicilia per Musumeci, Romano contro Lombardo e Miccichè

24 ottobre 2012

Il "giorno della verità" è ormai alle porte. Mancano, infatti, solo quattro giorni alla chiamata elettorale regionale, quindi, conseguente alla "calata" dei big della politica in Sicilia, dichiarazioni, stilettate, condanne, accuse e polemiche si susseguono alla velocità della luce.

"Alle Regionali siciliane stiamo sperimentando un progetto politico di portata più ampia, cioè dare vita a una coalizione che offra agli italiani una valida alternativa al permanente scontro tra Pd e Pdl". Queste le parole di Italo Bocchino, vice presidente nazionale di Fli, ieri pomeriggio a Palermo con Alessandro Aricò, vice coordinatore vicario regionale, assessore al Territorio e candidato nella lista Nuovo Polo per la Sicilia. "La nostra coalizione è l'unica che fa l'esclusivo interesse dei siciliani e non obbedisce a logiche romane: - ha aggiunto - puntiamo a vincere le elezioni e a governare la Sicilia, ma in ogni caso chiunque vinca dovrà necessariamente riconoscerci un ruolo centrale e da protagonisti". "Contiamo di vincere con il nostro candidato presidente Gianfranco Micciché, ma se ciò non dovesse accadere - ha osservato Aricò - saremo comunque centrali nella politica regionale e faremo valere i nostri programmi".

(S)Cateno De Luca, ieri mattina, ha visitato il mercato ortofrutticolo di Vittoria (RG) ed alcune aziende del settore. "La crisi ormai investe tutto il comparto e colpisce soprattutto le piccole aziende - ha dichiarato il leader di Rivoluzione Siciliana - e le conseguenze sono devastanti. Occorre dare sostegno alle tante piccole aziende con misure che possano rendere competitivi sul mercato anche i piccoli produttori". La seconda tappa della carovana di Rivoluzione Siciliana è stata all’aeroporto di Comiso che ha consentito a De Luca di affrontare il tema dei trasporti in Sicilia. "L’aeroporto è pronto da cinque anni - ha dichiarato De Luca - ma l’odissea continua tra false promesse e vere speranze che fino ad oggi non si sono concretizzate. Ma è tutto il sistema dei trasporti in Sicilia che va rivisto".

Tour elettorale in Sicilia per Renata Polverini in vista delle elezioni per il rinnovo dell’Ars, in cui sono candidati rappresentanti di Città Nuove nella lista Musumeci Presidente. Una tre giorni che vedrà impegnata Polverini in incontri con i cittadini, esponenti della società civile e candidati prima a Messina, poi a Trapani e infine la chiusura prevista giovedì 25 a Palermo insieme al candidato alla presidenza della Regione Sicilia, Nello Musumeci.

Affermazioni forti quelle di Giovanna Marano, candidata alla presidenza della Regione per le liste Sinistra-LiberaSicilia e Italia dei Valori, che riferendosi allo "sfidante" Rosario Crocetta ha detto: "Se e vero che i candidati dell’Mpa danno indicazioni di voto per Crocetta sarebbe l’ennesima conferma che quest’ultimo è in perfetta continuità con Lombardo". "Non dimentichiamoci - ha aggiunto - che il Pd ha sostenuto quello stesso Lombardo che ha portato l’isola al collasso e adesso pretende di presentarsi come il nuovo. Noi siamo gli unici che non hanno mai avuto nulla a che fare né con il lombardismo né con il cuffarismo. Da giorni chiediamo un confronto pubblico con gli altri candidati ma hanno paura di noi, del nostro programma, perché non abbiamo scheletri nell'armadio".

E se già i palermitani si erano sbizzarriti con l’ironia pre-elettorale, anche i partiti adesso si affidano all’ironia (effetto Beppe Grillo?). Come ad esempio il Pdl, che sul suo sito internet ha lanciato un manifesto satirico. "C’è uno strano caso elettorale in Sicilia - si legge sulla homepage del Popolo della libertà - due candidati alla presidenza della Regione, quindi avversari, sono appaiati in realtà come due cavalli alla stessa carrozza". "Concorrono - continua la nota - per far vincere il cocchiere. Questi è Raffaele Lombardo, l’uscente devasta-presidente della Regione. Gianfranco Micciché, infatti, è sostenuto ufficialmente da Lombardo con l’obiettivo di sottrarre voti al Pdl; Rosario Crocetta, invece, è supportato da Lombardo che ha inserito nelle sue liste uomini propri ed è sostenuto da quel Pd di Lumia e Cracolici che ne ha tenuto in piedi il governo uscente". "Comunque vada", conclude la stoccata, "Lombardo si garantirà una qualche presenza parlamentare all’Ars. Ecco perché i nomi dei due finiscono con il fondersi in un nome unico, Crocchè". Detto fatto e sul manifesto pubblicato dal Pdl al posto dei soliti faccioni un mega crocchè di patate, sintesi dei nomi Crocetta e Miccichè.

Il manifesto-provocazione fa seguito all’affondo del candidato Nello Musumeci, durante un comizio a Trapani: "Abbiamo segnali concreti - aveva detto il candidato di Pdl, Pid e La Destra - che Mpa ha mollato Miccichè e che i candidati deputati facciano votare per Crocetta. E' un dato di cui bisogna prendere atto".
Polemico anche Adolfo Urso, promotore della lista Musumeci, che in risposta alle dichiarazioni del segretario regionale Pd Giuseppe Lupo, secondo cui Musumeci e Miccichè sarebbero due facce della stessa medaglia coniata da Berlusconi, ha detto: "Il segretario del Pd Lupo stia sereno se ci riesce. Nei prossimi anni non dovrà più sobbarcarsi l'onere di sostenere il governo regionale perché il Pd non riuscirà a passare da Lombardo a Crocetta. I siciliani hanno capito che i due sono espressione dello stesso sistema di potere che ha portato al disastro la Sicilia".

Per Saverio Romano, coordinatore nazionale del Pid-Cantiere popolare, la frattura politica con l’Udc "non può essere risanata" ed è secco il no ad accordi post-voto con gli autonomisti di Gianfranco Miccichè e Raffaele Lombardo, definiti "un’armata Brancaleone".
Con l’Udc, ha spiegato nel corso di un forum nella sede dell’Agenzia Italpress, "la frattura è stata politica, e proprio la politica la può risanare. Noi abbiamo presentato tre disegni di legge per riformare il welfare, una riforma condivisa dalla coalizione e dal candidato presidente. Proposte che - ha sottolineato Romano - difficilmente potrebbero essere realizzate da Crocetta e dal Pd, visto che il Partito democratico ha delle spinte diverse. La dialettica politica alcune volte fa perdere di vista la nostra funzione, ma sono convinto che Musumeci vincerà le elezioni e che le nostre politiche non potranno non essere apprezzate dai parlamentari dell’Udc, a meno che l’Udc non sia più una cosa diversa da quella che ho conosciuto e anche governato in Sicilia".

In mezzo a tutto questo bailamme, e mentre Beppe Grillo continua a furoreggiare nelle paizze siciliane, il pericolo astensione, domenica prossima, continua ad essere il rischio dominante, e non certo legata all’ignavia dei siciliani, ma piuttosto come palese manifestazione di protesta.

[Informazioni tratte da LiveSicilia.it, ANSA, Corriere del Mezzogiorno, Lasiciliaweb.it]

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24 ottobre 2012
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