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A rischio la pesca delle acciughe in Sicilia

L’allarme dei pescatori: "Pesca a rischio per colpa delle 'volanti a coppia'"

26 settembre 2012

"E' a rischio la pesca delle acciughe in Sicilia. Ed è colpa delle 'volanti a coppia' che nel canale di Sicilia godono di un'autorizzazione sperimentale rinnovata ormai da 20 anni potendo così pescare praticamente tutto l'anno acciughe sotto taglia compromettendo la capacità riproduttiva della specie".
A lanciare l'allarme è l'Organizzazione dei Produttori della Pesca della Sicilia Occidentale fortemente "preoccupata per l'enorme decremento di pesce azzurro nei mari siculi e per il destino dei pescatori che legano a questa attività la loro sopravvivenza". Senza contare "l'indotto che, a cascata, viene contagiato da una situazione ormai sempre più grave che sta già obbligando le industrie di salaggione ad importare la materia prima dall'estero per soddisfare le richieste commerciali".

Le volanti, spiega l'associazione conversando con l'Adnkronos, "dovevano essere un esperimento con tanto di monitoraggio sul pescato, ma dopo due decenni senza l'analisi di qualsivoglia risultato, c'è da chiedersi cosa ci sia ancora da sperimentare viste le terribili conseguenze che sono da tempo sotto gli occhi di tutti in questo settore. Il tipo di pesca delle volanti, infatti, a differenza di quello 'a lampara', non è affatto sostenibile: si tratta di barche che pescano a strascico e senza badare alle dimensioni del pescato. Così accade di routine che prima di rientarare in porto, gettino in mare grandi quantità di acciughe morte (troppo piccole per essere vendute) sfuggendo al monitoraggio che si effettua solo a navigazione ultimata".

I pescherecci 'a lampara', invece, non soltanto effettuano un fermo volontario non retribuito nei mesi invernali ma possono, per il tipo di pesca, andare in mare solo quando non c'è la luna piena e quando il mare non è troppo mosso. Inoltre prima di gettare le grandi reti a circuizione, effettuano un controllo sulle dimensioni del pesce attraverso uno specifico tipo di retino, la 'tratta'. Una cosa dirimente visto che l'acciuga si riproduce al termine del primo anno di vita e che ogni acciuga femmina puo deporre fino a 40 mila uova: in sostanza l'uccisione anche di una sola acciuga genera potenzialmente un danno enorme.

Ecco allora perché l'organizzazione a questo punto pretende una risposta da chi continua a rinnovare le autorizzazioni alle volanti. "Perché si rinnova questa autorizzazione se il pesce non basta più nemmeno per chi ha la licenza?", insiste l'organizzazione dando voce a tutti i pescherecci di lampara della Sicilia che stanno in serissime difficoltà. Ognuno di loro ha un equipaggio di 15 persone e continuare a rientrare in porto a mani vuote sta mettendo in ginocchio l'intero indotto del pesce azzurro con migliaia di famiglie in gravi difficoltà economiche.
Gli ultimi dati forniti dall'Osservatorio Nazionale della Pesca parlano chiaro: nel 2010 (i dati del 2011 sono in lavorazione) le catture della lampara siciliana sono state pari a 11.245 tonnellate equivalenti ad un fatturato di circa 22 mln di euro, in termini di percentuali i quantitativi sono diminuiti di 18 punti, mentre i ricavi sono diminuti del 27% e questo significa che la qualità è stata anche inferiore. E questo a causa del fatto che il pescato è di dimensioni molto più piccole rispetto a prima.

Altri dati, più recenti, li fornisce direttamente l'Organizzazione dei produttori della pesca della Sicilia Occidentale che ha utilizzato un campione delle barche che ne fanno parte: dal 2010 al 2011 il fatturato medio annuo dei pescherecci a lampara in Sicilia è diminuito del 34%, mentre dall'1 gennaio 2012 al 31 luglio 2012 il decremento medio, rispetto al 2011, è del 50%. E si prevede che alla fine dell'anno in corso il trend sarà altrettanto negativo. [Adnkronos/Ign]

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26 settembre 2012
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