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A Roma un scontro siciliano a 5 stelle...

Mario Giarrusso vs Vito Crimi: "Sei sparito!". "Non trovavo il palazzo!"

07 giugno 2013

A Roma, al Senato, in casa Cinque Stelle si è scatenato ieri un focoso botta e risposta tutto siciliano. Da un lato Vito Crimi, caporuppo M5S  al Senato, dall'altro il compagno di movimento, il catanese cittadino-senatore Mario Giarrusso. Quest'ultimo, al termine della fine delle votazioni per l'elezione del presidente della giunta per le elezioni e le immunità del Senato, ha sbottato : "Crimi non era presente, non ha votato, chiedetegli un po' il perché?". Il perché, o meglio "un" perché,  l'ha spiegato a stretto giro lo stesso Crimi: "Io faccio il capogruppo, ho mille incombenze. Sono andato al Copasir, alla Vigilanza, poi ho dovuto svolgere tante incombenze amministrative. Speravo si attendesse la presenza di tutti i senatori, invece hanno iniziato senza di me. E alla fine non sapevo neppure dov'era il Palazzo di Sant'Ivo alla Sapienza.... Per fortuna il 16 giugno ci sarà la rotazione. Mi spiace proprio per Mario però sono arrivato per il voto ai vicepresidenti e ho votato per lui".
Giarruso è stato sconfitto dal candidato di Sel, Dario Stefano.

La giustificazione di Crimi però non è bastata, così, il senatore Giarrusso si è autosospeso. "Ho scritto al presidente Grasso di sostituirmi in Giunta visto che non ci si può dimettere. Stefano è un infiltrato dell'Udc. In Giunta c'è una maggioranza palese e una occulta trasversale che vogliono salvare il Cav. Si pensa che il Movimento Cinque Stelle sia da meno degli altri partiti, ma ci sono mele marce anche da noi e se ne devono andare". "L'operazione di oggi (ieri per chi legge, ndr) è palese: impedire a chiunque di non consentire il salvataggio di Berlusconi. E anche noi dobbiamo chiederci se abbiamo qualche responsabilità. Se anche noi possiamo dirci immuni dalle mele marce: se ce l'ha il Pd, come dice la Puppato, perché non dovremmo averle anche noi?".

Giarrusso si è poi autosospeso anche dal gruppo M5S del Senato, sembra attraverso una mail inviata a tutti i colleghi di Palazzo Madama. Dopo quello che è successo nella giunta per le elezioni e immunità, "sento il bisogno" di un confronto con il gruppo e con i gruppi siciliani per comprendere il senso della "mia presenza" in Senato. "Abbiamo passato quattro mesi a fare casino per l'ineleggibilità di Berlusconi e abbiamo un capogruppo che non si presenta al voto per il presidente della Giunta. Ognuno ne tragga le conclusioni". "E' un fatto che ha un peso politico in termini di delegittimazione nei miei confronti che il capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle non si sia presentato alla votazione", prosegue Giarrusso, che auspica "un chiarimento per verificare se ci sono berlusconiani nel gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle".
Solo dopo le 20 è arrivata la notizia della marcia indietro: il senatore ha deciso di ritirare l'autosospensione.
La vicenda Giarruso-Crimi va a intricare la trama del dissenso che in queste ore sembra stia emergendo tra i parlamentari M5S...

Intanto, il gruppo M5S alla Camera attreverso una nota ha fatto sapere di aver restituito parte dell'indennità parlamentare. "Come promesso, restituiamo allo Stato la parte dell'indennità cui abbiamo rinunciato e la porzione della diaria non rendicontata". "Solo per l'indennità si parla di circa 200mila euro al mese - prosegue la nota dei deputati del movimento - i partiti ci hanno impedito di aprire un conto istituzionale e hanno bocciato tutte le nostre proposte di fondi cui destinare le eccedenze degli emolumenti. L'assemblea dei gruppi M5S alla Camera e Senato di stasera deciderà a chi destinare le risorse. Le opzioni emerse in questi mesi sono la Tesoreria dello Stato e il mondo della ricerca, cui prestiamo molta attenzione alla luce dei sempre maggiori tagli subiti anche per mano del governo Letta. In assemblea potrebbero comunque emergere altre proposte che saranno discusse e votate".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica.it]

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07 giugno 2013
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