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A Sant'Alfio la luminosa, profumata e rumorosa festa dei Santi Alfio, Filadelfio e Cirino

03 maggio 2006

Il Comune di Sant'Alfio dedicherà la domenica del 7 maggio al festeggiamento dei santi patroni: Alfio, Filadelfo e Cirino.
I festeggiamenti sono comunque già iniziati la scorsa domenica con l'apertura ufficiale accompagnata da uno spettacolare fuoco pirotecnico e dalla musica della banda. Nella stessa occasione sono iniziati i tradizionali preparativi, fra cui l'addobbo della chiesa con sontuosi paramenti in stoffa (tradizione rimasta viva grazie alla collaborazione di vecchi maestri d'arte) e quello delle principali vie cittadine con migliaia di luci colorate.
Da lunedì scorso,come antica tradizione, la famiglia promotrice dei festeggiamenti, detta 'Mastro di Festa', si è recata presso le famiglie del paese e delle zone limitrofe, accompagnata dal corpo bandistico per effettuare la raccolta delle offerte necessarie per i festeggiamenti, detta "i caruseddi" (i salvadanai). Invece, giovedì 4 e venerdì 5 maggio grande appuntamento in serata, con  la tradizionale luminaria di legna resinosa "Dera", (ricavata dai pini larici dell'Etna) che percorrerà le vie cittadine rievocando il passaggio dei tre Santi  a Sant'Alfio prima di essere condotti a Lentini dove furono martirizzati.

In considerazione della cospicua presenza dei molti turisti presenti, il Sindaco Fichera e l'Assessore al Turismo Musumeci hanno pensato di rendere più suggestiva la 'Dera', con lo spegnimento di tutta la pubblica illuminazione dalle vie cittadine.
Sabato prossimo si svolgerà, invece, in chiesa la rituale 'sbarrata' dei santi, cioè l'esposizione sull'altare dei simulacri. In contemporanea verranno celebrati i vespri (preghiera serale scritta e cantata in latino), secondo una vecchia usanza; in seguito, le sacre reliquie verranno portate in processione per le vie principali del paese. Alla fine della processione, in chiesa, fra le grida di 'evviva' dei fedeli, i simulacri dei tre santi verranno chiusi nella cappella. La domenica, giorno della festa, sin dal mattino inizieranno ad arrivare i devoti, sia da zone limitrofe che da città e paesi lontani, così numerosi da affollare tutta la chiesa.
Alcuni giungeranno, come ogni anno, per voto a piedi scalzi portando dei pesanti ceri che verranno accesi davanti al quadro dei santi. Durante la mattina si celebrerà la messa solenne (a 'missa cantata') officiata dal vescovo della Diocesi di Acireale durante la quale verranno eseguiti i canti, mentre a metà messa avverrà il 'panegirico' (lunga predica effettuata dal medesimo predicatore che nei giorni precedenti ha esercitato il triduo di preparazione). In seguito, il governatore uscente cede 'le Piange' (l'effigie in argento dei Santi Martiri) alla nuova commissione incaricata per i festeggiamenti dell'anno successivo.

Nel pomeriggio di domenica 7 maggio inizieranno i preparativi per portare i simulacri dei santi sul fercolo ('vara').Contemporaneamente, all'esterno, la piazza si popolerà di fedeli in attesa della 'nisciuta' (uscita) dei Santi. Alle ore 16.00 in punto a 'vara', si affaccerà dalla porta centrale della chiesa salutata da un suono festoso di campane cui segue una sparatoria di bombe che dura circa mezz'ora e si conclude con la cosiddetta 'cassa infernale' (centinaia di mortaretti contemporaneamente). Alla fine della processione, i simulacri vengono riposti sull'altare e dopo aver reso omaggio alle sacre reliquie viene celebrate la messa vespertina, a conclusione della quale tra le grida di 'evviva' avviene la 'ritirata' (chiusura) dei simulacri nella cappella.

Franz Cannizzo

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03 maggio 2006
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