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A Termini Imerese c'era la Fiat...

Sono passati tre anni da quando il Lingotto annunciò l'intenzione di andare via dalla Sicilia, e da allora nulla è cambiato

26 gennaio 2013

Era il luglio del 2009 quando Fiat annunciava l'intenzione di abbandonare lo stabilimento di Termini Imerese e, a tre anni e mezzo di distanza, la situazione è rimasta la stessa: niente garanzie sugli ammortizzatori sociali, specie per l'indotto, e soprattutto nessun imprenditore disposto a rilevare il sito. Con il risultato che, se non si troverà un'alternativa a Fiat da qui a giugno, dall'anno prossimo 1.300 tute blu saranno definitivamente in mezzo alla strada.
Il primo febbraio i sindacati incontreranno il governatore, Rosario Crocetta, a Palazzo d'Orleans, per discutere del rilancio dell'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese. Sul tavolo ci sarà proprio il futuro delle ex tute blu del Lingotto, a cui a fine del 2013 scade anche la cassa integrazione. Ma tra le parti sociali c'è pessimismo.

"Ormai prevale tra gli operai la rassegnazione e la stanchezza - spiega Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm di Palermo -. Dal 2009, ossia da quando la Fiat ha annunciato il suo disimpegno dalla fabbrica, sono passati tre anni senza che si trovasse una soluzione ad un vertenza che interessa centinaia di tute blu. A ciò si aggiunga la riforma degli ammortizzatori sociali voluta dal ministro Fornero, che per noi è una vera e propria spada di Damocle". "Siamo stati dimenticati da tutti - aggiunge Comella -, di Termini Imerese non si parla più, dobbiamo riprendere la mobilitazione per coinvolgere la politica e le istituzioni in un'assunzione di responsabilità. Il governatore, all'indomani del suo insediamento, ci ha incontrato assicurando la sua attenzione e la costituzione di un pool di tecnici impegnati a ricercare aziende dell'automotive disposte ad investire a termini. Vedremo - ha concluso Comella - cosa saprà dirci durante il prossimo incontro".

Ma, sottolineano i segretari di Fiom, Fim e Uilm Palermo, "se in tre anni e mezzo nessuno è stato in grado di trovare una soluzione, cosa si riuscirà a fare in meno di un anno?", e ripetono che "a partire dall'1 gennaio 2014 saremo tutti licenziati e non ci sarà nemmeno più la coperta degli ammortizzatori sociali".

Intanto una buona notizia riguarda i 640 esodati della fabbrica. Lunedì è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale l'accordo su di loro ed entro un mese circa 300, quelli cioè che avrebbero maturato i requisiti pensionistici entro il 2016, potranno essere accompagnati alla pensione attraverso la mobilità. Entro il 2013 l'esodo interesserà anche gli altri. "Il provvedimento, frutto di un accordo siglato con il ministero alle Attività produttive ed antecedente la riforma Fornero - ha detto il segretario provinciale dell'Ugl Metalmeccanici, Marcello Marino - risolve tuttavia soltanto parzialmente il dramma degli ex dipendenti dello stabilimento: occorrerà ora affrontare la vicenda dei cassintegrati in deroga dell'indotto e dei rimanenti cassintegrati Fiat".

E in tempi di campagna elettorale, rispunta fuori l'ipotesi Dr Motor. A tirarla in ballo sarebbero stati politici locali, ma l'ipotesi sembra piacere anche ai lavoratori, che lo considerano il male minore. "Sempre meglio di restare in mezzo alla strada - dice Michele, operaio della Bienne Sud, azienda dell'indotto Fiat a rischio fallimento - non crediamo che Di Risio possa fare miracoli, ma almeno potremmo lavorare qualche altro anno e avere diritto a nuova cassa integrazione, se anche lui dovesse andare via".
Dal Molise, intanto, non arrivano conferme ufficiali da parte della casa automobilistica, che però lascia intendere di essere in contatto con le istituzioni regionali. "Non possiamo ancora commentare - replicano dalla Dr - ufficialmente non abbiamo ricevuto comunicazioni dal ministero dello Sviluppo. Stiamo regolarizzando la nostra posizione finanziaria, in modo da essere preparati nel caso di una nuova chiamata da Roma. Ma tutto è rinviato a dopo le elezioni".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Repubblica/Palermo.it]

- Torna la sfiducia tra le tute blu di Termini Imerese (Guidasicilia.it, 22/01/13)

 

 

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26 gennaio 2013
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