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A Termini Imerese la Fiat del futuro

Secondo l'assessore Venturi c'è bisogno di un piano industriale che preveda la realizzazione di nuovi modelli di autovetture

14 settembre 2009

No a qualsiasi ipotesi di riconversione o di altra produzione per lo stabilimento Fat di Termini Imerese. Il Consiglio provinciale di Palermo riunito sabato scorso in seduta straordinaria nell'aula assembleare del comune di Termini per discutere sulle problematiche occupazionali dei lavoratori dello stabilimento Fiat, in un documento, approvato all'unanimità dall'aula, ha espresso "forte e assoluta contrarietà ad ogni ipotesi di dismissione della produzione delle autovetture" e chiede "il rilancio dello stabilimento stesso attraverso un piano industriale che preveda la realizzazione di nuovi modelli di autovetture".
L'ordine del giorno, che è stato sottoscritto da tutti i rappresentanti dei gruppi consiliari, è giunto al termine di un ampio dibattito cha ha visto la partecipazione del vice presidente della Provincia Pietro Alongi, di assessori provinciali, di deputati nazionali e regionali, dei capigruppo in Consiglio provinciale, delle organizzazioni sindacali, di Confindustria, dell'assessore regionale all'industria Marco Venturi, del vice sindaco di Palermo, nonché deputato regionale, Francesco Scoma, dei sindaci del territorio provinciale, con in testa il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato.

Oltre all'ordine del giorno, sono state presentate anche due mozioni, una dei gruppi di maggioranza e una delle opposizioni, con le quali veniva ribadita la necessita' di forti investimenti per il rilancio dello stabilimento da destinare anche al potenziamento delle infrastrutture dell'area industriale.
In apertura di seduta il presidente del Consiglio provinciale Marcello Tricoli ha evidenziato come "l'iniziativa ha rappresentato un momento di sintesi per giungere in maniera unitaria al tavolo fra Governo nazionale e regionale, Fiat e sindacati, nel corso del quale saranno rappresentate le istanze del territorio che puntano ad un rilancio dello stabilimento, scartando nel contempo, qualsiasi soluzione di riconversione o di realizzazione di centrale nucleare. Le istituzioni devono fare fino in fondo la loro parte - ha aggiunto - per garantire un futuro ad un complesso industriale che da' lavoro a circa 2500 persone fra dipendenti e indotto diretto e indiretto".
Il vice presidente della Provincia Pietro Alongi, da parte sua, ha assicurato "il massimo impegno dell'Ente per raggiungere quell'unità sinergica, ponendosi con forza accanto ai lavoratori e ai sindacati. Questo, insieme al grande sforzo che stiamo compiendo per il potenziamento delle infrastrutture di trasporto necessarie per salvaguardare lo stabilimento. Oltre ai programmi di riqualificazione della viabilità, il nostro impegno va in direzione della realizzazione dlel'interporto, struttura strategica per l'intero comprensorio e tutta la provincia".

Presenti anche i deputati regionali Giuseppe Lupo, Antonello Cracolici e Salvino Caputo con l'assessore all'Industria Marco Venturi. "La cattiva politica - ha sottolineato quest'ultimo - ha creato in passato grandi danni all'intero comparto industriale siciliano". Il componente l'esecutivo regionale ha annunciato che a breve "si aprirà il confronto fra l'azienda e il ministro per le Attività produttive Claudio Scajola per un tavolo permamente, e la Regione è pronta a fare la sua parte". Venturi ha anche auspicato l'utilizzo di fondi per la ricerca e per la realizzazione a Termini Imerese di auto ecologiche.
"Nei prossimi giorni incontrerò i vertici Fiat per definire una strategia che garantisca il rilancio del polo industriale di Termini Imerese. Se questo nuovo governo regionale vuole essere credibile con i grossi gruppi industriali allora deve prestare la massima attenzione con azioni dirette sul piano finanziario e degli investimenti, evitando gli errori del passato, quando si promettevano risorse senza un programma di interventi concreti", ha detto l'assessore Venturi. "Noi, come governo, siamo disponibili a creare un vero polo industriale con un grande indotto - ha aggiunto -. Abbiamo le risorse per investire su ricerca e innovazione per produrre l'auto del futuro, ecologica e a basso impatto ambientale. Questa potrebbe essere la soluzione sia per garantire i posti di lavoro a Termini sia per creare quel valore aggiunto regionale necessario per farci uscire fuori dalla crisi in cui siamo".

Secondo l'assessore all'Industria, inoltre, "per far sì che Fiat decida di produrre e non solo assemblare, in Sicilia occorre che la Regione faccia concretamente la sua parte. Lo stabilimento è inserito in un territorio senza servizi e infrastrutture logistiche adeguate a una struttura realmente produttiva. La sua funzione è prevalentemente di assemblaggio e l'indotto è insufficiente per sostenere un vero distretto automobilistico. Dobbiamo intervenire perchè si completino e si avviino subito i progetti di ristrutturazione e potenziamento del porto, già in funzione sulla tratta Palermo-Genova, e l'avvio dei lavori per la realizzazione dell'interporto della Sicilia occidentale, proprio a Termini Imerese, e che assicurerà a Fiat una conveniente base logistica".
Venturi ha sostenuto che le risorse ci sono, l'impegno del governo regionale è garantito. "Per realizzare questi interventi a breve e medio-lungo periodo vogliamo utilizzare le risorse per gli investimenti della Regione, i fondi comunitari della programmazione 2007-2013, già disponibili, e dal 2012 le risorse finanziarie del Fas. Sul piatto la Regione mette circa 350 milioni di euro". "Dobbiamo eliminare lo stereotipo della Sicilia vista - ha concluso - come una terra improduttiva, arretrata, atavica dove la mafia, con la complicità di burocrati e imprese, hanno suggerito una modernizzazione senza riforme e sviluppo con uno spreco di finanziamenti pubblici, devastazione di coste e paesaggio e la distruzione di una qualsivoglia idea dello Stato di diritto".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, La Siciliaweb.it]

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14 settembre 2009
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