A Termini piano industriale ancora in standby
La Dr Motor aspetta l'ok dalle banche e intanto esplode la protesta degli ex operai Fiat
"Stiamo continuando a lavorare e stiamo curando i rapporti con il sistema bancario. Siamo ancora nei tempi giusti per il progetto. Non credo che ci si debba preoccupare". Lo dice l'amministratore delegato di Dr Motor, Massimo Di Risio, in merito al piano industriale per Termini Imerese e ad i tempi di avviamento della produzione automobilistica, alla luce delle preoccupazioni manifestate dai sindacati che la scorsa settimana, presso la terza commissione dell'Assemblea regionale siciliana, hanno incontrato l'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri.
"Abbiamo il piano pronto e aspettiamo l'ok dalle banche", ha spiegato Di Risio, "non appena scatta il semaforo verde partiremo. Le difficoltà potrebbero sorgere nel caso di un eventuale blocco delle banche. Se venisse a mancare la volontà ci dovremmo preoccupare ma al momento non vedo alcun ostacolo".
Ed intanto mentre gli occhi sono puntati sul tavolo tecnico ministeriale, che dovrà riunirsi questa settimana (si attende ancora la convocazione ufficiale), a Termini Imerese esplode la protesta degli ex operai Fiat, che si sono costituiti in comitato cittadino. I maggiori disagi sono vissuti dai lavoratori che erano impiegati nelle fabbriche dell'indotto e che sono, addirittura senza ammortizzatori sociali. Un gruppo consistente di tute blu, nel corso dell'ultimo consiglio comunale, ha fatto irruzione nell'aula consiliare bloccando i lavori.
La situazione nella cittadina industriale va facendosi sempre più pesante. "Io con i miei colleghi - spiega Michele Russo, un operaio della Bienne Sud, azienda dell'indotto dell'ex Fiat di Termini - non percepiamo la cig da tre mesi e siamo disperati. Non vorrei che qualcuno facesse gesti inconsulti. Un mio amico ha minacciato di impiccarsi perchè non ha cosa offrire ai suoi bambini". Le preoccupazioni dei sindacati sono tutte concentrate sulle difficoltà finanziarie della Dr Motor che, senza un prestito dalle banche, non potrà avviare il progetto di investimento in Sicilia. "Mi auguro - dice il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato - che ci sia la rassicurazione che i ritardi che stiamo registrando rispetto al programma originale non inficino il processo di reimpiego nell'anno corrente di almeno 250 lavoratori". Il primo cittadino si augura che "Invitalia faccia esercitare tutto il peso al ministero del Lavoro per dare garanzie ai lavoratori sui temi irrisolti della disoccupazione, della cassa integrazione e sulla mobilità incentivata per i 140 addetti che ancora non decolla". [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]
- "Su Termini Imerese niente allarmismi" (Guidasicilia.it, 27/02/12)