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A tre giorni dal 'Lombardo-quater'

Nuovi equilibri, molti dubbi, certe speranze e qualche sorpresa. Aspettando che la giunta cominci a lavorare

24 settembre 2010

Il presidente del gruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro, due anni fa avversaria di Raffaele Lombardo nella corsa alla presidenza della Regione, è venuta allo scoperto e, a margine della direzione nazionale del Pd, ha commentato la scelta del suo partito che in Sicilia ha deciso di allearsi proprio con Lombardo. "Certo, io sconto un profilo emotivo essendo stata l'avversaria di Raffaele Lombardo in campagna elettorale - ha affermato la Finocchiaro - E sicuramente non è facile per me accettare semplicemente quello che sta avvenendo. Ricordo la difficoltà di quella campagna elettorale e la solitudine che ho sentito rispetto al mio partito a quel tempo. Ma dobbiamo guardare la realtà e dire che in Sicilia c'è una grossa novità, Dell'Utri e Cuffaro sono fuori dal governo della Regione. Dobbiamo registrare questa rottura". Certo, ha aggiunto, "la situazione è a rischio e conosco la natura della radice del potere di Lombardo e dobbiamo stare attenti, ma la giunta annunciata è fatta di ottime persone. Quindi dobbiamo andare a vedere e accettare la sfida. Se non lo facessimo verremo meno alla nostra funzione".

Nutre fiducia nelle persone chiamate da Lombardo anche Pina Maisano Grassi, vedova di Libero Grassi, che in un intervista rilasciata a Roberto Puglisi ha detto: "Vedrete che Lombardo farà bene [...] c'è Giosuè Marino, figura inattaccabile, ci sono assessori bravi che sono pure persone perbene: Massimo Russo, Caterina Chinnici. E altri". (Leggi l'intervista su LiveSicilia.it)
E proprio il prefetto Giosuè Marino, già commissario nazionale Antiracket, in un intervista a Giacinto Pipitone dice: "Mi ha chiamato Lombardo e mi ha chiesto di mettere la mia esperienza al servizio di questo progetto di cambiamento. Insieme puntiamo al recupero della Sicilia [...] C’è un filo di continuità che lega il mio impegno di prefetto, costantemente indirizzato all’affermazione dei principi di legalità e trasparenza, con il ruolo di assessore. Sono gli stessi principi che devono guidare l’azione del governo regionale. So che posso dare il mio contributo in questo senso". (Leggi l'intervista su GdS.it)

Intanto, i parlamentari del Pdl Sicilia, Giulia Adamo, Alessandro Aricò, Carmelo Currenti, Luigi Gentile, Giovanni Greco, Livio Marrocco e Carmelo Incardona, hanno deciso di appoggiare il 'Lombardo quater'. Una decisione che di fatto segna la rottura con il sottosegretario Gianfranco Miccichè, capo dei 'ribelli' del partito, che nei giorni scorsi ha preso le distanze dall'ormai ex alleato, Raffaele Lombardo, criticando aspramente la sua scelta di dar vita a un Esecutivo formato solo da tecnici. In un documento firmato dai sette deputati siciliani, infatti, viene spiegato che alla base del "sostegno tecnico" alla nuova giunta c'è il desiderio di voler "proseguire nel solco scelto dagli elettori siciliani che hanno voluto premiare, nel 2008 con il loro voto, il programma elettorale del presidente Lombardo" e di voler "fornire il proprio apporto all'azione del Governo per il rilancio dell'economia, dell'occupazione, del territorio e della tante tematiche per le quali la Sicilia ed i siciliani attendono risoluzioni". In particolare per i parlamentari del Pdl Sicilia alcune tematiche dovranno essere "prioritarie" nell'azione del neo esecutivo regionale. Innanzitutto la delegificazione e semplificazione amministrativa per "consentire la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e di nuove imprese"; le agevolazioni tributarie, con conseguente riduzione del carico fiscale per le aziende; quelle per le famiglie, attraverso lo strumento del quoziente familiare. E ancora l'inserimento della Sicilia nel piano di accordi con la Libia, "in modo che le aziende produttive e le marinerie siciliane possano partecipare all'ingente programma economico che il Governo italiano e quello libico hanno concordato"; l'istituzione, in Sicilia, di un tavolo consultivo permanente, rivolto a tutti Paesi mediterranei, al fine di creare norme condivise da tutti gli Stati per la tutela del Mediterraneo dal punto di vista ecologico e ambientale e per la regolamentazione del diritto alla pesca. Sul fronte delle società a partecipazione regionale i parlamentari chiedono l'azzeramento dei consigli di amministrazione di quelle aziende i cui costi di gestione superino "livelli di accettabilità da stabilire con rigidi criteri di amministrazione". Tra le priorità c'è anche "una forte azione del Governo regionale presso il Parlamento nazionale affinchè si giunga ad una rapida approvazione della legge voto, già approvata lo scorso aprile dall'Assemblea Regionale Siciliana, che modifichi i criteri di gestione del Fondo Unico dei proventi dei beni confiscati alla criminalità"; lo sviluppo delle infrastrutture siciliane. Infine la necessità di sorvegliare attentamente l'iter del provvedimento sul federalismo fiscale, "per evitare che la Sicilia sia penalizzata da questo processo a livello nazionale e per sfruttare a pieno le potenzialità e le prerogative dello Statuto autonomistico sulla materia"; e l'emergenza rifiuti, che "affligge la maggioranza degli enti locali e delle comunità siciliane".

Infine, dalle parole riferite da Raffaele Lombardo al quotidiano napoletano "Il Mattino", sembra di capire che il sì dell’Mpa alla fiducia a Berlusconi e al suo governo non è più scontato. "La giunta in Sicilia cambia la nostra prospettiva, il Sud è decisivo". Certo, Lombardo sa che a Roma l’Mpa non è certo fra i primi partiti, ma sa anche che i suoi parlamentari possono essere decisivi a far tenere la maggioranza di governo. "L’Mpa ha cinque deputati, non cinquanta, e quindi non saranno quelli a turbare il sonno del Cavaliere che ha anche tentato di sfasciarci prendendosi quattro dei nostri deputati. Noi proseguiamo per la nostra strada. Altri si sono venduti l’anima… al Cavaliere". Insomma, sulla fiducia al govero Berlusconi, Lombardo resta in stand-by: "Vedremo cosa dirà sul Sud: se sono i nostri soldi per fare le cose loro espropriando le nostre competenze… ci hanno già soffiato un bel po' di fondi Fas usati come bancomat persino per l’Expo milanese del 2010". Dal punto di vista politico, "ci sforziamo di procedere con Udc, Fini e Rutelli" ha spiegato il governatore: "sostengono una giunta che vuole aggiustare il sistema". Poi è tornato a parlare del vecchio alleato "forte", ora critico nei suoi confronti, Gianfranco Miccichè. "Lo ha detto lui pubblicamente che voleva fare un favore a Berlusconi e Bossi. Ma un partito del Sud che nasce come piacere a Bossi è una truffa. Mi giunge voce che il Cavaliere punterebbe a partiti regionali attorno ai governatori, che poi confluirebbero in un partito del Sud. Ma quei governatori pendono tutti dalle labbra del premier. Per il Sud sarebbe come affidare la pecora al lupo. Un partito del Sud deve essere autonomo e poi allearsi anche con il divaolo per raggiungere i suoi obiettivi. Ho sempre detto che se Bin Laden mi desse quel che non mi dà il governo, mi ci alleerei".

[Informazioni tratte da Repubblica/Palermo, Ansa, Adnkronos/Ing, LiveSicilia.it]

- E alla fine arrivò il quater... (Guidasicilia.it, 22/09/10)

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24 settembre 2010
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