Abeti a Natale, agnelli a Pasqua
Le vittime sacrificali delle nostre feste: accettate un consiglio, comprate almeno abeti doc
Vi siete mai chiesti da dove arriva l'abete che avete portato a casa per fare il tradizionale albero di Natale?
Ricordate il timore che vi prendeva qualche settimana prima delle festività quando non riuscivate a ricordare dove avevate messo il vecchio albero sintetico, magari mentre vostro figlio strepitava (fatto non aiutava certo a ricordare dove lo avevate "nascosto")?
E i rimbrotti di vostra moglie quando vi chiedeva (ovviamente mentre riposavate comodamente sul vostro divano preferito), di spolverare quell'albero con quelle romantiche foglioline di plastica verde?
Sarà… ma alzi la mano chi di voi non ha pensato di buttare via, se già non lo ha fatto, quell'alberello striminzito per acquistarne uno nuovo, e soprattutto "vero".
Quest'anno si calcola che, durante le feste natalizie, nove milioni di abeti saranno estirpati per compiere un lungo viaggio che li porterà a rallegrare i nostri salotti. Gli italiani spenderanno, per avere accanto al loro camino il tradizionale albero, più di 150 milioni di euro. I dati arrivano dal Corpo Forestale dello Stato e per i poveri abeti, non sono affatto entusiasmanti.
L'aria calda dei termosifoni, i terricci spesso inadatti e le radici strappate senza alcun criterio fanno si che noi, per la felicità dei nostri bimbi, inferiamo il cosiddetto colpo di grazia a questa graziosissima pianta.
Certo, non stiamo parlando di una pianta in estinzione, almeno per il momento; tuttavia il Corpo Forestale consiglia di controllare il tipo di pianta che andremo ad innestare nei nostri vasi perché molti abeti, importati dal nord Europa, potrebbero provocare un "inquinamento genetico" della specie, danneggiando le specie autoctone.
Oggi il problema sembra interessare molti: alcuni comuni, pensando al dopo feste natalizie, hanno organizzato il recupero delle piante. Gli abeti che sono riusciti a sopravvivere ai giochi dei bambini, al peso degli addobbi e al calore delle lampadine colorate, saranno trasportati in luoghi adatti al loro attecchimento e quindi alla loro sopravvivenza; mentre di quelli morti verrà utilizzato il legno come combustibile o altro.
Il corpo Forestale suggerisce pertanto di scegliere al posto del famoso alberello altre tipologie di piante quali gli agrumi, i corbezzoli, gli agrifogli. Questo tipo di piante infatti riesce a sopportare meglio il clima della città.
Buon Natale ecologicamente-corretto a Tutti!