Accogliere è un dovere
Stamane per le strade di Lampedusa non c'era un solo migrante, ma il bel tempo e gli accordi poco chiari con Tunisi...
A Lampedusa altri 700 migranti stanno per essere imbarcati sulla nave 'Catania'. Si aggiungono agli oltre 3.600 portati via ieri. L'esodo è quasi completato: stamane, infatti, gli extracomunitari presenti a Lampedusa erano circa 1.400, cifra che comprende i 921 arrivati da ieri in 11 sbarchi e i circa 250 minori ospitati nella base Loran e che oggi saranno tutti identificati.
I migranti partiti ieri con tre navi hanno come destinazione Trapani, Catania, Napoli e Taranto. Oltre alla nave 'Catania' nell'isola è ferma in rada anche la 'Flaminia', pronta a portare via il resto degli stranieri.
Stamane per le strade di Lampedusa non c'era un solo migrante, mentre al porto commerciale sono in corso lavori di pulizia.
Stanotte all'alba altri 210 migranti sono giunti in porto sull'isola, mentre sette sono stati intercettati dalla Guardia costiera a largo di Lampedusa.
Un aereo pattugliatore della capitaneria si è da poco sollevato in volo per perlustrare il Canale di Sicilia, e si spingerà fino a circa 80 miglia. Le condizioni del mare sono perfette per la navigazione e non è escluso che anche oggi possano verificarsi altri sbarchi. Con le stesse condizioni meteo ieri, infatti, sono arrivati a Lampedusa circa dieci imbarcazioni con oltre 600 migranti. Ieri pomeriggio, Il bel tempo e il mare calmo hanno indotto una trentina di clandestini tunisini a sbarcare sulle coste del sud della Sardegna, sulla spiaggia di Chia a 50 km a sud di Cagliari, evitando la rotta per Lampedusa. Ma i carabinieri li hanno individuati e bloccati. Alcuni sono riusciti a fuggire.
È arrivata nel porto di Catania la nave Excelsior, la nave salpata ieri da Lampedusa con a bordo 1.731 migranti. Sono in corso le operazioni per fare scendere dall'imbarcazione circa 500 extracomunitari che saranno trasferiti nel centro di accoglienza di Caltanissetta con degli autobus. Gli altri migranti che resteranno sulla nave saranno successivamente trasferiti a Trapani e a Napoli.
La nave da sbarco 'San Marco' della Marina Militare italiana, con a bordo i profughi nordafricani prelevati nella notte di sabato scorso a Lampedusa, è attraccata nel porto di Napoli. Ultimate le operazioni di ormeggio, inizierà il trasferimento dei 471 profughi - tra i quali non figurerebbero minori - che, su una dozzina di pullman, raggiungeranno la tendopoli allestita nella caserma Andolfato di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).
Trasferimenti, tensioni e fughe - Dopo due giorni di stallo causati dal forte vento di Maestrale, dunque, a Lampedusa sono ricominciati i trasferimenti delle migliaia di tunisini da giorni stipati nell'isola siciliana senza acqua per lavarsi, senza bagni e con poco cibo.
Anche ieri non sono mancati nuovi momenti di tensione al porto vecchio. Le proteste sono scoppiate per chi doveva partire per primo, in una gara tra disperati ansiosi di fuggire via da una situazione insostenibile. Chi viene imbarcato viene prima perquisito, poi gli vengono tolti i lacci alle scarpe e la cintura e infine fatto passare sotto il metal detector.
Momenti di paura si sono poi vissuti nei locali della 'Casa della fraternità' di Lampedusa, che ospita una quarantina di minori sbarcati nei giorni scorsi, dove è scoppiato un incendio. Ad appiccarlo sono stati alcuni ospiti della struttura gestita dal parroco, don Stefano Nastasi. Tra i piccoli ospiti ci sono anche bambini di 12 anni arrivati senza accompagnamento. Il rogo è stato spento dai vigili del fuoco. I ragazzi hanno messo a soqquadro l'edificio rompendo porte e vetri e qualcuno si è anche leggermente ferito. Sul posto è intervenuta la polizia in tenuta antisommossa e la situazione è tornata alla calma. I ragazzi hanno inscenato questa protesta perché chiedono di partire immediatamente. "Nel mio paese - ha raccontato un ragazzino - abbiamo impiegato pochi giorni per mandare via Ben Alì. Siamo arrivati qui per riconquistare la nostra libertà e invece ci tengono chiusi in una casa prendendoci in giro e dicendoci ogni giorno che domani partiremo".
Per qualcuno però è stata una traversata tragica. I corpi di 70 persone sono stati recuperati al largo della Libia, nei pressi di Tripoli. Una notizia confermata dal presidente dell'agenzia Habeshia, don Mussie Zerai. "La notizia - ha spiegato don Zerai che si occupa di richiedenti asilo e di rifugiati provenienti dal Corno d'Africa - circola da giovedì ma per ora non sappiamo a quando risalga la morte o se si tratti dei migranti che viaggiavano a bordo di un barcone dato per disperso nei giorni scorsi. Secondo alcune testimonianze i corpi sarebbero stati già sepolti".
Il presidente del Consiglio in Tunisia... - Il premier Silvio Berlusconi volerà oggi in Tunisia per incontrare il governo locale e cercare di frenare il flusso di immigrati. Dal paese africano nei giorni scorsi è arrivata una doccia fredda: nessun accordo è stato firmato il 25 di marzo con l'Italia, in occasione del viaggio dei ministri Maroni e Frattini, per bloccare il flusso di profughi verso Lampedusa. A precisarlo sono stati fonti del ministero degli Esteri tunisino, "alla luce delle dichiarazioni diffuse recentemente dai media italiani e attribuite ai politici italiani, riguardo al non rispetto da parte della Tunisia dell'accordo firmato nel settore della lotta all'immigrazione clandestina in occasione" di quella visita. Dopo la smentita dell'accordo, Tunisi ha rivolto un ''appello al governo ed al popolo italiano affinché diano prova di solidarietà con il popolo tunisino in questa tappa transitoria importante che vive il paese dopo la gloriosa rivoluzione". Le fonti del ministero degli Esteri tunisino hanno ricordato ancora come il paese si trovi anche ad affrontare "le sfide poste dalla situazione attuale sul confine tunisino-libico, con l'arrivo di più di 150mila sfollati, che sono stati accolti con uno slancio di solidarietà senza precedenti".
Da Roma però è arrivata a stretto giro la replica della Farnesina. Con la Tunisia non è stato firmato un nuovo trattato in occasione della recente visita dei ministri Franco Frattini e Roberto Maroni, ma "sono state definite delle intese politiche molto chiare che sono state poi formalmente esplicitate con la controparte", hanno ribadito dal Ministero degli Esteri, ricordando che i due paesi hanno sottoscritto un accordo in materia di immigrazione nel 1998, rinnovato poi nel 2009. Le intese raggiunte, spiegano ancora le fonti, erano già state "elaborate nel corso di una precedente visita del ministro Frattini" durante la quale era stato annunciato un pacchetto di aiuti italiani alla cooperazione di 150 milioni di euro. E da parte tunisina vi era stata l'espressione di "un fermo impegno nel controllare questi flussi irregolari che si sono verificati negli ultimi tre mesi".
Ieri Berlusconi ha ricevuto oggi una telefonata dal presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy. Il lungo e cordiale colloquio - si legge in una nota di palazzo Chigi - si è incentrato sull'emergenza immigrazione ed è stato deciso di realizzare quanto prima un vertice tra i ministri italiani e francesi (esteri, interni ed economia) a cui parteciperanno anche Sarkozy e Berlusconi. Berlusconi e Sarkozy hanno concordato di continuare a tenersi in stretto contatto. Venerdì scorso, ricorda la nota di Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio aveva affrontato il tema dell'immigrazione clandestina in una telefonata con il presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Durao Barroso e ieri in un'altra telefonata con il primo ministro del Regno Unito, David Cameron, aveva analizzato la situazione in Libia.
Inoltre, Berlusconi non ha mancato di scagliarsi nuovamente contro l'opposizione, colpevole di "seminare odio" nei suoi confronti. "Gli immigrati sono animati da libertà e giustizia. Ma la situazione è difficile. La cosa che ci ferisce di più è questa opposizione che continua a seminare odio contro di me nonostante stia cercando di porre rimedio ai danni della guerra. Ho parlato al telefono con il prefetto Caruso e ho riscontrato che anche in Sicilia, dove l'opposizione dice di interessarsi ai profughi in realtà li usano per far polemica contro di noi".
Sabato scorso, in un intervento telefonico ad una manifestazione a Catania dei 'Responsabili' di Domenico Scilipoti, Berlusconi ha ricordato che "accogliere è un dovere". "Ricordo che abbiamo 9mila comuni e se restassero 9mila nuovi cittadini, basterebbe restituirli uno per comune" e "non sarebbe difficile trovare loro un'occupazione. Lo voglio dire, perché dobbiamo ricordarci di essere stati anche noi un Paese di migranti". Per questo, "dobbiamo essere comprensivi e ospitali, perché siamo un Paese civile e cattolico". Sulla questione immigrazione "come governo ci siamo assunti le giuste responsabilità che ci competono. Io come premier ci ho messo pure la faccia - ha sottolineato Berlusconi -. Sono stato a Lampedusa e lì ho presentato diversi piani che attueremo sicuramente". "Il primo punto era quello di liberare Lampedusa dai migranti - ha aggiunto -. Contiamo di far salire sulle navi tutti i clandestini che sono ancora a Lampedusa e penso che per domani sera, come detto con il commissario e prefetto di Palermo Caruso, potremo avere Lampedusa ridata completamente ai suoi cittadini". "Quando arriveranno altri clandestini - ha evidenziato Berlusconi - abbiamo stabilito un sistema: quando arriveranno sul molo passeranno direttamente ad una nave ormeggiata in contiguità del porto per portarli nei centri di identificazione distribuiti nelle varie regioni. Ci sono dei profughi che chiederanno l'asilo politico e noi dovremo riconoscere le loro ragioni e li assisteremo per restare in Italia, invece gli altri potranno o avviarsi ad un rimpatrio che stiamo trattando con il governo di Tunisi dove mi recherò lunedì, oppure avviarli con una concessione di permesso temporaneo di soggiorno negli altri Paesi che vogliono raggiungere anche perché hanno degli amici o delle famiglie con cui ricongiungersi''.
A commentare le parole del premier è Pierluigi Bersani. Il segretario del Pd sottolinea che finora il governo ha mostrato tutto meno che pragmatismo "perché un governo che non riesce a mettere più di 5 o 6 bagni chimici, cosa che si risolve facilmente in qualsiasi festa popolare, non è davvero molto pragmatico". "Hanno lasciato centinaia di persone, davanti agli occhi del mondo senza bagni, senza cibo né acqua", ha aggiunto Bersani che ha rinnovato la richiesta al governo di ascoltare le proposte avanzate dal Pd: "Berlusconi vada a Tunisi e chieda il blocco degli afflussi. Poi si penserà a dei rimpatri graduali. Intanto si dia un permesso transitorio a queste persone in modo che la Francia non le blocchi a Ventimiglia. Ed infine la si smetta con la storia delle tendopoli perché non funzionano. Se fanno così siamo pronti a dare una mano. Altrimenti faranno da soli".
E infatti, circa 200 immigrati stanotte hanno dormito all'aperto per protesta fuori dalla tendopoli al Centro di accoglienza e Identificazione di contrada 'Paione' a Manduria, in provincia di Taranto. Si sono fermati dall'altra parte della strada provinciale che si trova nei pressi dell'ex aeroporto militare della 2° guerra mondiale. Chiedono il rilascio del permesso di soggiorno, e comunque un documento che gli consenta di circolare liberi.
Ieri mattina gli ospiti erano circa 1400. Nel pomeriggio ci sono state delle fughe ma alcuni immigrati sono ritornati, altri sono stati riportati al campo. La presenza delle forze dell'ordine si è fatta più massiccia ma quando la pressione e le fughe diventano di massa, l'impressione è che vengano tollerate per evitare disordini come è accaduto l'altro ieri.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, Lasiciliaweb.it, Repubblica.it]