Accordo sempre più vicino tra Governo e parti sociali per il trasferimento del Tfr sui Fondi pensione
Le parti sociali hanno raggiunto un accordo in merito al documento comune su previdenza e Tfr, ora tocca al Governo
Accordo più vicino tra Governo e parti sociali (cioè sindacati dei lavoratori da una parte, e Confindustria, Confcommercio, Confartigianato e Confapi dall'altra) per il trasferimento del Tfr (Trattamento di fine rapporto) sui Fondi pensione. Ad annunciarlo è stato lo stesso ministro del Welfare Roberto Maroni a margine di un incontro svoltosi a Pazzo Chigi.
Sciolta la riserva sul reperimento delle risorse e il nodo delle misure compensative per le imprese, per Maroni la strada è sicuramente in discesa. E per questo si è detto ottimista e ha confermato l'intenzione di partire con la Riforma già dal prossimo luglio.
Il documento, sul quale Governo e parti sociali si avviano a trovare un accordo, attribuisce un ruolo primario agli accordi tra imprese e sindacati nella determinazione della forma pensionistica di destinazione del Tfr per i dipendenti pubblici che non manifestino espressamente il loro assenso.
Se il lavoratore tace, prevede in pratica i documento, il Tfr confluirà direttamente nei Fondi pensione.
La differenza con la precedente proposta sta nel fatto che in caso di silenzio assenso non è il datore di lavoro a decidere dove andrà in Tfr.
Tra le richiesta avanzate dalle parti sociali vi è anche quella di estendere la previdenza complementare anche i dipendenti pubblici e che vengano previste agevolazioni di natura fiscale. In particolare, si sottolinea la necessità di fare chiarezza in particolare sull'inesistenza del vincolo al versamento dei contributi contrattuali in caso di conferimento tacito del Tfr. Non solo, ma si ritiene fondamentale anche che prima dell'entrata in vigore della riforma del Tfr, venga lanciata una vasta campagna informativa, realizzata mediante la forma della Pubblicità Progresso.
Sul fondo residuale Inps, le parti sociali ritengono inoltre che debba essere sottoposto al controllo e vigilanza della Covip (la Commissione di Vigilanza sui fondi pensione) e che debba essere istituito sulla base di regole gestionali identiche a quelle esistenti nella previdenza complementare di natura negoziale.
I fondi pensione sono previsti dalla legge n°243 del 23 agosto 2004 che prevede all' art.1 comma 6 "la costituzione, presso enti di previdenza obbligatoria, di forme pensionistiche alle quali destinare in via residuale le quote del trattamento di fine lavoro non altrimenti devolute".
Il testo della Riforma previdenziale