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Acque potabili siciliane, assegnazione del servizio all'Ato Palermo 1

Sollievo per i 206 lavoratori: salvaguardati, per ora, i livelli occupazionali

07 febbraio 2014

Potranno tirare un sospiro di sollievo, almeno per il momento, i 206 lavoratori di Acque potabili siciliane, l'ormai fallita azienda che ha sinora gestito il servizio idrico di 52 comuni del Palermitano. Il prefetto Francesca Cannizzo ha infatti disposto l'assegnazione del servizio all'Ato Palermo 1, il che consentirà anche la salvaguardia dei livelli occupazionali in attesa che si individui l'azienda che potrà occuparsene fino alla prossima riforma dell'Ars.

"L'assegnazione del servizio all'Ato Palermo 1 da parte del prefetto dà continuità a un servizio essenziale e che salvaguardia i livelli occupazionali per 206 dipendenti di Aps. Questo - dichiara il segretario Cgil Palermo Maurizio Calà - è il primo passo verso l'individuazione di un gestore cui affidare temporaneamente il servizio in attesa dell'approvazione di una legge regionale di riordino della materia rispetto alla quale si nutrono grande interesse e legittime aspettative per la gestione pubblica dell'acqua negli ambiti territoriali ottimali".
L'azienda è ormai fallita dallo scorso ottobre dopo un travagliato tentativo di salvataggio, il che ha messo in difficoltà buona parte dei comuni dell'hinterland (quasi 500mila abitanti) e dato il via a una lunga battaglia sindacale. I rappresentanti dei lavoratori si sono infatti opposti strenuamente alla restituzione delle reti ai comuni, per evitare di smembrare il servizio e rendere "superflui" i dipendenti.

La Regione ha messo sul piatto tre milioni di euro per assicurare la prosecuzione dei servizi, ma la somma è rimasta impigliata tra le maglie del Commissario dello Stato che ha impugnato la Finanziaria. I sindacati temevano pertanto un blocco della vicenda, ma l'affidamento all'autorità d'ambito garantirà per il momento un po' di serenità.
Il difficile verrà adesso, visto che i curatori fallimentari, d'intesa col tribunale, dovranno decidere il soggetto a cui affittare i rami d'azienda in attesa che il legislatore regionale vari una nuova riforma. Se inizialmente si puntava tutto sul pubblico, con Esa e Amap in primis, adesso l'intenzione sembra quella di dare tutto in mano a un privato. Sono cinque le proposte arrivate.

Forte delusione, in queste settimane, è stata anche espressa dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, a cui la Regione aveva assicurato, a fine dicembre, l'intesa per affidare tutto all'Amap, cosa poi non concretizzatasi. Orlando puntava a introiti certi, a un sostegno economico regionale e alla possibilità di gestire un servizio della futura area metropolitana.

"Apprezziamo - dice Margherita Gambino, Segretario provinciale dell'Ugl Chimici di Palermo - il grande senso di responsabilità mostrato dall'assessore all'Energia Marino, dalla Prefettura e dal Commissario dell'Ato 1 per avere lanciato un salvagente ai 206 lavoratori e ai comuni che avevano espresso con drammaticità il pericolo di una verosimile interruzione di un servizio di primissima necessità. Ci auguriamo - conclude Gambino - che alla luce delle 5 manifestazioni di interesse pervenute per gestire il servizio da parte di società private e non, si proceda con celerità all'esperimento della proceduta negoziata, andando oltre le preclusioni preconcette e i proclami elettorali, avendo come unico obiettivo la risoluzione di una delicatissima vertenza che investe territorio, cittadini e lavoratori". [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]

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07 febbraio 2014
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