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Ad Acireale si produce la birra artigianale dei brew pub del Nord Europa

Dai migliori malti e luppoli tedeschi nasce la birra della ''Caverna del mastro birraio''

25 marzo 2004
La Sicilia punta sulla produzione locale di birra. Nell'isola ci sono soltanto tre microbirrifici ed adesso arriva anche il primo ''brew pub'', tipico locale nordico dove si produce birra artigianale e poi viene servita.  Stiamo parlando della "Caverna del mastro birraio"di Acireale (Catania), gestita da Giacomo Grasso, 39 anni dove si possono degustare 5 tipi diversi di birra.  Alle falde del vulcano attivo più alto d'Europa è possibile così, godersi le birre a bassa fementazione dal carattere deciso: due bionde, una birra ambrata, una rossa, una nera.

Oltre a quelle artigianali fatte nell' impianto dietro il bancone, vengono servite solo birre alla spina ( pils, lager di malto, ambrate e rosse) dei microbirrifici siciliani, Ceria di Sciacca (Agrigento), Naxos di Trapani, e Wild Spirit di Bagheria (Palermo). Ma come  si arriva a produrre birra? Prima di cominciare l' attività Giacomo Grasso ha frequentato un corso nella Centrale della Birra di Udine, un corso di tecnica birraria nell' Università della città friulana con il professore Guido Buiatti e un corso a Feltre con Nicola Gabrielli. . ''La birra artigianale - spiega Grasso - ha riscosso un discreto successo finora. Molti non sanno cosa voglia dire 'brew pub' e si rendono conto solo al tavolo che qui facciamo e serviamo la nostra birra.

In città sono incuriositi da questa iniziativa che è la prima nell' isola. Tra le birre che serviamo ci sono le bottiglie delle marche più conosciute a livello mondiale, ma loro hanno mostrato di preferire le birre fatte nei microbirrifici siciliani. Io sono un purista della birra, non metto altro che acqua, malto e luppolo''. Il brew pub è in grado di produrre 500 litri di birra la settimana. Gli impianti possono essere manovrati da una sola persona. Le materie prime sono ovviamente i migliori malti e luppoli tedeschi e l' acqua del vicino pozzo Masaracchio, di una durezza intermedia.

Storia della birra
La birra nasce nella notte dei tempi. La bevanda infatti, è utilizzata dai Sumeri e dai Babilonesi, ma si diffonde soprattutto presso gli Egiziani, dove mantiene un legame strettissimo con il sacro. Si trova spesso durante le cerimonie funebri ed è citata nei testi sacri del tempio di Uruk come dono del dio Rie agli uomini. In Egitto il consumo di birra è favorito dalla scarsa presenza di viti, tuttavia anche gli antichi greci (e romani) la bevono, specie durante le cerimonie legate alle feste dei campi, come quella in onore di Demetra. Nell’immaginario collettivo la birra è la bevanda per eccellenza dei popoli nordici, in particolare di Germani e Celti. Per tutto il medioevo rappresenta una garanzia di piacere e di igiene, vista la necessità di far bollire l’acqua durante la produzione. I monaci portano a livelli di eccellenza la tecnica dell’alta fermentazione, affinando la tecnica di produzione utilizzata fino alla metà del secolo scorso e introducono anche la tecnica della bassa fermentazione.

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25 marzo 2004
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