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Ad un anno dai primi ''Misteri di Canneto di Caronia'', nessuno ancora ha fornito una spiegazione

Gli abitanti di Canneto di Caronia (ME) denunciano: ''Ci hanno abbandonato!''

15 gennaio 2005

Magari sbadatamente, ancora qualcuno ricorda i misteriosi ''Misteri di Canneto di Caronia'', e magari si chiede come è andata a finire quell'assurda storia. Bene, rinfrescando la memoria a chi se ne è dimenticato e saziando la curiosità di chi ancora se ne ricorda, ritorniamo a parlare della piccola frazione in provincia di Messina, dove misteriosi roghi incendiavano le case degli abitanti.

Esattamente un anno e un giorno fa, nella piccola frazione di Canneto, a Caronia (Me), alcuni incendi misteriosi cominciarono a verificarsi in un piccolo gruppo di abitazioni di via Mare, a poche decine di metri dalla spiaggia.
Si incendiavano fili elettrici ed elettrodomestici, materassi e sedie, i motori delle automobili non volevano spegnarsi e i cellulari squillavano impazziti.
Era insomma l'inizio dei giorni che aprivano la stranissima vicenda passata alla cronaca internazionale come ''I misteri di Canneto''. Una serie di fenomeni, provocati da campi elettromagnetici che hanno tenuto in scacco ricercatori e scienziati che da un anno cercano di capire cosa abbia scatenato gli incendi e non si sono ancora spiegati il perché o il per come.

A distanza di dodici mesi la piccola frazione di Caronia è deserta. I quaranta residenti vivono ancora in albergo o nelle case dei parenti, e le loro abitazioni, sino a qualche mese fa presidiate dai Vigili del Fuoco e dalla Protezione Civile, oggi sono guardate a vista soltanto da due carabinieri, l'ultima istituzione rimasta a salvaguardia dell'incolumità delle abitazioni.
''Una solitudine - afferma Nino Pezzino, portavoce dei residenti di Canneto (gli abitanti dal gennaio dello scorso anno si sono riuniti in comitato a salvaguardia dei loro legittimi interessi, ndr) - aggravata dal silenzio della Protezione civile che si è recata a Canneto l'8 dicembre scorso per l'ultima volta e da allora non ha più fornito notizie sullo stato delle ricerche''.

Nel primo anniversario dall'inzio dei ''fenomeni'', quindi, gli stessi abitanti di via Mare hanno deciso di scrivere alla Procura della Repubblica di Mistretta per chiedere una indagine su omissioni, carenze, ritardi e leggerezze che hanno caratterizzato l'intera vicenda.
L'ennesima denuncia che sollecita l'accertamento di responsabilità penali di quanti hanno gestito il caso, a vario titolo: dai rappresentanti delle Istituzioni, ai funzionari, ai tecnici che sono intervenuti. Una denuncia che ripercorre tutte le fasi dei ''misteri'' e che si conclude con quello che i residenti giudicano un ''incomprensibile abbandono''. ''Ci sentiamo sempre più soli - prosegue Pezzino -, non abbiamo certezze sul ritorno a casa e nessuno sembra interessarsi del nostro caso. Questo caso è stato gestito malissimo e speriamo soltanto che la Procura ci voglia sentire per stabilirne il motivo''.

La replica del responsabile del Comitato regionale della Protezione civile, Francesco Venerando, non si è fatta attendere: ''La protezione civile regionale sta lavorando per predisporre una rete di sensori che dovranno essere impiegati a Canneto di Caronia. Sono in corso nei laboratori le verifiche tecniche per il funzionamento di una rete di sensori. I test per la verifica del funzionamento della rete si concluderanno tra qualche giorno, quindi già dalla prossima settimana i sensori potranno essere in funzione a Canneto''.

E' passato un anno. La settimana prossima però...
Però è passato un anno...

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15 gennaio 2005
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