Addio a Letizia Battaglia, la Palermitana con la reflex
Si è spenta a 87 anni la grande fotoreporter che ha scritto la storia del fotogiornalismo
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«Per me la fotografia è essenzialmente un incontro di anime, mentre a livello tecnico la camera resta per me in buona parte un oggetto sconosciuto e nel corso degli anni ho imparato solo le cose essenziali che mi servivano […] La tecnica, lo strumento, è sempre guidato da un'esigenza interiore. La fotografia prima di essere un documento è un'interpretazione, per arrivare a interpretare bisogna attraversare una serie di passaggi inconsci e consci, bisogna prepararsi, studiare, essere attenti».
"Mi prendo il mondo ovunque sia. Una vita da fotografa tra impegni civile e bellezza" di Letizia Battaglia, Sabrina Pisu, Einaudi 2020
Letizia Battaglia si è spenta ieri sera. Se n'è andata dopo aver lottato fino all'ultimo contro la malattia e le sofferenze fisiche, perché lei, un vulcano in continua eruzione, non si è mai fermata. Giusto la settimana scorsa si trovava a Orvieto per un workshop di fotografia.
Il suo rapporto con la fotografia è cominciato tardi, nel 1971. Con i suoi scatti, Letizia Battaglia, nata a Palermo nel 1935, ha raccontato la mafia e la lotta contro di essa. Tra le prime donne a esercitare questa professione in Italia, aveva iniziato attraverso il lavoro per il quotidiano "L'Ora", per arrivare a collaborare, negli anni, con le più importanti agenzie giornalistiche mondiali. Per il suo lavoro ha ricevuto numerosi premi, tra cui l'Eric Salomon Award e l'Eugene Smith, prima donna europea a ricevere, nel 1985, quest'ultimo, ex aequo con la fotografa americana Donna Ferrato.
"Mia madre - dice la figlia Patrizia Stagnitta - non si fermava mai. Malgrado le sofferenze della malattia e le difficoltà di movimento continuava ad avere tanti contatti, a partecipare a incontri anche all'estero e ad affrontare persino lunghi viaggi. Proprio la settimana scorsa era andata a Orvieto per partecipare a un workshop. La grande voglia di vivere non le era mai passata. Negli ultimi tempi - ricorda ancora la figlia -, era costretta a usare la sedia a rotelle, ma questo non le impediva di prendere un aereo e rispondere alle tante chiamate e ai tanti inviti che continuava a ricevere".
Fino a ieri mattina Letizia Battaglia era lucida e presente. Poi c'è stato un improvviso peggioramento delle condizioni. "È accaduto tutto all'improvviso tanto che - conclude la figlia - non ci ha dato il tempo di capire che se ne stava andando".