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Addio al Prof Dulbecco

Si è spento a 97 anni il papà del "Progetto Genoma", insignito nel 1975 del Premio Nobel per la Medicina

21 febbraio 2012

Si è spento ieri il premio Nobel italiano per la medicina, Renato Dulbecco. Era nato a Catanzaro il 22 febbraio 1914. Renato Dulbecco era il papà del progetto genoma umano e insignito nel 1975 del Premio Nobel per la Medicina per le sue scoperte in materia di interazioni tra i virus tumorali e il materiale genetico della cellula.
Nato in Calabria, lo scienziato italiano era figlio di padre ligure impegnato nel Genio Civile. Il grande pubblico ricorda lo scienziato anche nei panni di 'presentatore' quando nel 1999 è salito sul palco dell'Ariston al Festival di Sanremo insieme a Fabio Fazio e Laetitia Casta.

Proprio per il lavoro del padre, il giovane Renato si trova fin da ragazzino a dover girare in tutto il Paese, approdando a Cuneo prima, poi a Torino e infine a Imperia, dove frequenta il liceo De Amicis, la spiaggia e un piccolo osservatorio. Compie gli studi universitari a Torino in Medicina, benché amasse la fisica, e incontra Salvatore Luria e Rita Levi Montalcini, occupandosi prevalentemente di biologia. Nel 1936 inizia il servizio militare e nel 1939 viene richiamato alle armi, inviato prima in Francia e poi in Urss, sul Don, da dove torna dopo alcuni mesi di ospedale militare. Caduta la dittatura fascista, Dulbecco entra a far parte delle Resistenza e fa parte del Cln della città di Torino, diventando anche membro della giunta popolare guidata dal sindaco Giovanni Roveda. Dopo la guerra, Renato Dulbecco inizia a occuparsi di biologia. Desidera occuparsi di genetica e può farlo entrando nel gruppo di lavoro di Luria.

Il premio Nobel, a quanto si apprende, è deceduto a San Diego (Usa), nella sua abitazione di La Jolla, dove risiedeva da tempo dopo l'interruzione delle sue attività scientifiche. Dulbecco si era trasferito per la prima volta negli Stati Uniti nel 1947, nell'Indiana, a Bloomington. E' una breve esperienza, che tuttavia consente a Dulbecco di essere notato da Max Delbruck, che porta il ricercatore in California, al Caltech. Qui diventa professore. Nel 1962 si trasferisce al Salk Institute e nel 1972 a Londra agli Imperial Cancer Research Fund Laboratories per poter lavorare nel campo dei tumori umani. Nel 1975, grazie alle sue scoperte in materia di interazioni tra virus tumorali e materiale genetico della cellula, Dulbecco è insignito del premio Nobel per la Medicina assieme a David Baltimore e Howard Temin. Dal 1986 è attivamente impegnato nel Progetto Genoma, la cui mappatura termina nel 2003 e di cui è stato uno degli iniziali promotori. E dal palcoscenico della scienza Dulbecco passa per un attimo anche al palco della grande musica. Nel 1999 infatti presenta il Festival di Sanremo insieme a Fabio Fazio e Laetitia Casta. Dona poi il compenso ricevuto per la creazione del Dulbecco Telethon Institute.
Moltissimi e prestigiosi i riconoscimenti ricevuti da Dulbecco negli anni. Oltre al premio Nobel, lo scienziato italiano è stato insignito della laurea honoris causa in Scienze dall'Università di Yale, era membro dell'Accademia dei Lincei, dell'Accademia nazionale delle scienze americana e membro straniero della Royal Society inglese.

I 6 Nobel italiani per la Medicina - Renato Dulbecco, deceduto ieri negli Stati Uniti all'età di 97 anni, è stato uno dei sei illustri scienziati italiani insigniti del premio Nobel per la Medicina e la fisiologia, assegnato ogni anno dal 1901 dal Karolinska Institutet svedese. Fu Camillo Golgi, nel 1906, a ricevere il primo riconoscimento con lo spagnolo Santiago Ramón y Cajal per il lavoro svolto sulla struttura del sistema nervoso. Daniele Bovet, nato in Svizzera ma cittadino italiano, nel 1957 conquistò il Nobel per le sue scoperte sui composti sintetici che inibiscono l'azione di alcune sostanze dell'organismo e all'azione sul sistema vascolare e i muscoli scheletrici. Salvador Luria, nato a Torino ma presto trasferitosi negli Usa, nel 1969, ricevette il premio con il tedesco Max Delbrück e l'americano Alfred Hershey per le loro scoperte sul meccanismo di replicazione e la struttura genetica dei virus. E' nel 1975 che toccherà a Renato Dulbecco, con David Baltimore e Howard Martin Temin, premiati per gli studi sulle interazioni fra virus tumorali e materiale genetico della cellula. Rita Levi Montalcini ricevette il Nobel nel 1986 con Stanley Cohen per le loro scoperte e l'individuazione di fattori di crescita cellulare. Infine, Mario Capecchi, ultimo vincitore di nascita italiana, nel 2007 con Martin Evans e Oliver Smithies, per l'idea di introdurre specifici geni nei topi tramite cellule staminali embrionali.

[Informazioni tratte da Adnkronos Salute]

 

 

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21 febbraio 2012
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