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Addio alla Signora dei Libri

E' morta a 74 anni Elvira Sellerio, la fondatrice, insieme al marito Enzo, dell'omonima casa editrice

04 agosto 2010

E' morta ieri a Palermo Elvira Giorgianni Sellerio, 74 anni, fondatrice con il marito Enzo dell'omonima casa editrice. La Sellerio, che in passato era stata anche componente del Cda della Rai (nel 1993-1994 all'epoca dei "professori"), scoprì e incoraggio a pubblicare per la sua casa editrice numerosi autori di successo, da Leonardo Sciascia a Gesualdo Bufalino fino ad Andrea Camilleri.

Soprannominata "Donna Elvira", Sellerio era nata a Palermo il 18 maggio 1936. Figlia di un prefetto, era laureata in giurisprudenza, cavaliere del lavoro, nel 1991 è stata insignita di una laurea honoris causa in Lettere dalla facoltà di magistero di Palermo. Ha cominciato a lavorare nell'editoria nel 1970, fondando la casa editrice Sellerio (dal nome del marito, il fotografo Enzo, dal quale si era separata). Al forte rapporto con lo scomparso scrittore di Racalmuto, Leonardo Sciascia, si deve il successo di una "scommessa": così la Sellerio ha più volte definito la sua "pretesa" di lanciare da Palermo una casa editrice, che si propone come "nazionale", scontando tutte le conseguenze di una localizzazione periferica. Il programma all'origine della casa editrice è il ritorno a una cultura che Sciascia definisce "amena", in cui cioè il cosiddetto impegno è implicito e non esplicito, quindi una cultura "della leggerezza" che non rinuncia all'eleganza, una cultura delle idee ma in forma di cose belle.
Dopo qualche titolo nella collana d'esordio, arriva la visibilità nazionale con la pubblicazione, nel 1978, di "L'affaire Moro" di Leonardo Sciascia nella collana "La civiltà perfezionata". Vende più di centomila copie. Dopo la separazione dal marito, nel 1983, la gestione si era separata: a Elvira narrativa e saggistica, a Enzo Sellerio i libri d'arte e fotografia.
Attraverso Bufalino la Sellerio è stata premiata con il Supercampiello nel 1981 per "Diceria dell'untore", il romanzo che ha fatto conoscere al grande pubblico lo scrittore di Comiso.
Nel 1991 alla Sellerio è stato attribuito il premio "Marisa Belisario". La casa editrice Sellerio" si è segnalata per la sua collana di "libretti" dalla caratteristica copertina in blu scuro che ripropongono testi apparentemente "minori", che spaziano tra classico e moderno, ma di grande spessore culturale.
La Sellerio ha pubblicato tutti i libri di Andrea Camilleri che ha assicurato alla casa editrice un grandissimo successo. "Negli anni Novanta la Sellerio, che aveva cominciato a pubblicare i miei libri, era in gravi difficoltà finanziarie, quando arrivò, a salvarla, e me con lei, il commissario Montalbano, come il VII Cavalleggeri in un vecchio western", ha ricordato recentemente lo scrittore siciliano.
Fra gli altri scrittori che hanno pubblicato con la casa editrice, anche Gianrico Carofiglio, Antonio Tabucchi, Manuel Vazquez Montalban, Alicia Gimenez-Bartlett. Il catalogo conta a oggi oltre tremila titoli.

Le reazioni - Tra gli scrittori tenuti a battesimo da Elvira Sellerio c’é Carlo Lucarelli, che con lei pubblicò vent’anni fa il suo primo romanzo, "Il commissario de Luca". "Dal punto di vista letterario è stata come mia madre", dice oggi lo scrittore. "Ero del tutto sconosciuto e a mia volta non conoscevo nessuno alla Sellerio quando spedii il mio romanzo", racconta. "Qualche mese dopo, verso Natale mi arrivò la telefonata della Sellerio in persona che mi annunciava: 'Buonasera. Pubblichiamo il suo libro, è contento?'. Lì per lì pensai che si trattasse di uno scherzo e rimasi freddo come un ghiacciolo, limitandomi a ringraziare. Una reazione che lei più tardi mi avrebbe a più riprese affettuosamente rimproverato". Per Lucarelli, Elvira Sellerio è stata "un grande editore, pieno di fascino e cultura. Anche i selleriani sono sempre stati una piccola consorteria di suoi figli: con tutti 'la signora', così la chiamavo, aveva un rapporto diretto. Le strade della vita poi ci hanno separato (Lucarelli ha pubblicato poi con diversi editori, tra i quali Mondadori ed Einaudi, ndr) e certo non è stata contenta del 'tradimento': insomma in qualche maniera mi sentivo in colpa. Ma il filo diretto con 'la signora' è continuato sempre, anche negli ultimi anni. E mi dispiace perché sono passati esattamente vent’anni dal Commissario De Luca, uscito alla fine di luglio del 1990: mi sarebbe piaciuto fare una grande festa – conclude l’autore – e ovviamente invitare anche lei".

"Elvira Sellerio era una donna straordinaria. Basterebbero i bellissimi libri pubblicati negli anni per farne una protagonista della nostra cultura, quegli agili ed elegantissimi volumetti blu che hanno scoperto e reso popolari autori italiani e stranieri". E’ il ricordo di Walter Veltroni. "Lei e suo marito, al cui dolore oggi mi unisco, avevano sempre saputo guardare con occhi aperti - sottolinea Veltroni in una nota – alla ricerca di opere meno note, ad autori capaci di raccontare e di far ragionare. Elvira amava la sua Sicilia, da qui l’amicizia e la collaborazione con Leonardo Sciascia, la scoperta di Gesualdo Bufalino, le opere di Camilleri. Chi iniziava a scrivere con lei difficilmente abbandonava la sua 'piccola' casa editrice e tanti altri arrivavano da lei quando avevano da pubblicare libri più difficili e magari più amati. Fare l’elenco degli autori sarebbe lungo, ma quel mare di nomi, mai scelti a caso è un mondo di parole e di idee che rappresenta bene Elvira Sellerio, la sua curiosità e la sua profonda cultura". "Ma in lei tutto questo si univa anche alla passione civile, all’impegno per la sua Sicilia e la sua Palermo. Aveva voglia di riscatto, di lasciare alle spalle gli stereotipi e i luoghi bui dell’isola: amava il suo futuro senza rinnegare il suo grande passato. Per tanti anni - conclude l’ex segretario del Pd - è stata uno stimolo un esempio, per questo la sua scomparsa è così pesante".

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa la triste notizia della scomparsa di Elvira Sellerio, ha espresso in un messaggio al figlio Antonio i propri sentimenti di commossa partecipazione al dolore suo e di tutti i famigliari, nel ricordo della splendida figura della madre che - ha scritto il Capo dello Stato - "ho considerato amica e collaboratrice". "E’ stata donna di grande finezza e intuito culturale, editrice coraggiosa e lungimirante, animata da forte passione civile. Il senso dell’interesse pubblico con cui accettò da me e dal presidente Spadolini la nomina a membro del Consiglio di amministrazione della Rai e lo sforzo con cui si applicò a quell’impegno per lei inconsueto - ha concluso Napolitano - rimangono un assai caro ricordo e motivo di rimpianto".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Corriere.it, Repubblica.it, LiveSicilia.it]

- www.sellerio.it

 

 

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04 agosto 2010
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