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Adesso ha parlato lui...

Silvio Berlusconi ha raccontato la propria versione dei fatti in una puntata speciale di Porta a Porta

06 maggio 2009

Vestito blu, cravatta a pallini bianchi, scarpetta col tacco alto, uno strato di fondotinta virante all'arancione e in mano un mazzetto di fogli. Silvio Berlusconi è apparso così nello studio di "Porta a Porta" per la puntata della trasmissione intitolata «Adesso parlo io», puntata speciale nella quale il premier ha voluto raccontare la sua verità sulla soap opera che noi abbiamo intitolato "Cortile a Corte. Veronica, Silvio e le starlette profumate" (LEGGI) e che sta tenendo banco in tv e sui quotidiani in queste settimane.
"Francamente non mi aspettavo questa tempesta anche se in passato era successo che ci fossero falsificazioni da parte di una certa stampa". E' stata ordita "una trappola in cui purtroppo è caduta anche mia moglie. Vedo attacchi personali fondati solo sulle calunnie".
Berlusconi davanti a Bruno Vespa e a milioni di italiani ha quindi affrontato così la sua vicenda personale e le voci di divorzio con la moglie Veronica Lario, da lei confermate, e ha detto di essere stato "accusato di cose assolutamente false dalla sinistra e dalla stampa di sinistra che non riesce ad accettare la mia popolarità". "La sinistra ha alimentato queste falsità che si fondano su calunnie", ha attaccato Berlusconi, ed ha citato l'ultimo sondaggio che parla di un gradimento che lo dà oltre il 75% rispetto agli altri leader europei.

Il presidente del Consiglio è tornato anche a difendere le donne candidate nelle liste del Pdl alle europee e ha respinto al mittente le critiche di questi giorni. Quella delle veline in lista alle europee è "tutta un'invenzione". "Le veline sono inesistenti è assolutamente una falsità quella che si dice" ha ribadito il Cavaliere. "Noi abbiamo sempre perseguito la linea di cercare candidate giovani, preparate e non 'sgradevoli' che credo sia un fatto positivo". E ha spiegato di non avere nulla contro chi lavora nel mondo dello spettacolo e si fa strada con i meriti. "Disapprovo", ha sottolineato, chi critica coloro che "hanno fatto questa scelta per emanciparsi, per resistere e trovare un lavoro".
Riguardo poi alle illazioni sul fatto che frequenti ragazze minorenni, questa, ha affermato a chiare lettere, "è una menzogna". "'Repubblica' ha fatto un titolo in cui si sottintendeva una mia frequentazione con una ragazza che compiva quel giorno 18 anni e quindi, fino a quel momento, era minorenne. E' tutta una menzogna", ha scandito il premier, che ha raccontato di essersi presentato al compleanno della ragazza dopo aver promesso da tempo al padre di lei un appuntamento per parlare di due "ottimi candidati" per le elezioni nel Sud. "Quella sera mi ha chiamato il padre della ragazza - ha raccontato il leader del Pdl - e mi ha spiegato che stava a una riunione di famiglia in un posto a 3 minuti da Capodichino. Io avevo un'ora di tempo e ci sono andato".
Il Cavaliere ha fatto sapere che sul settimanale 'Chi' uscirà un ampio servizio fotografico sulla festa di compleanno: "La pervicacia delle gazzette della sinistra arriva ad accusare che quelle foto sono false. Le vedrete tutti su 'Chi' e giudicherete...". Quanto alla festa di compleanno Berlusconi ha osservato che se fosse stato qualcosa di segreto e di riservato non si sarebbe presentato "con otto auto della polizia e della scorta che sembrava quasi un funerale...". "Se fosse stato un evento segreto - ha continuato - non avrei fatto le foto con tutti, con i genitori di Noemi, con il papà, con la mamma, con gli zii, con i cuochi, con i camerieri. Altrimenti sarebbe stato pazzesco. Mandate un giornalista sul posto a chiedere ai cuochi e ai camerieri del ristorante se queste foto sono false". "Se avessi avuto qualcosa da nascondere - ha continuato - andare a quella festa sarebbe stato folle".

Poi, riguardo al divorzio, il premier ha ribadito: "Non voglio dire nulla", "è doveroso non parlare" perché "deve restare un fatto privato". Quanto al rapporto con mia moglie, ''le ho sempre voluto molto bene e ancora le voglio bene". Ancora, interpellato da Vespa sul titolo comparso sul 'Corriere della Sera' nel quale il presidente del Consiglio auspicava che la signora Lario gli chiedesse scusa, il Cavaliere ha risposto: "Io non voglio intervenire ma credo che chi è incaricato di una funzione pubblica, come il presidente del Consiglio, possa accettare la continuazione di un rapporto soltanto se si chiarisce anche da parte di chi ha provocato questa situazione che quelle due accuse erano false e quindi dichiari pubblicamente di essere incorso in un errore". Sono infatti precisamente due, ha rimarcato Berlusconi, le falsità che sono state "costruite artatamente": "Una a danno mio e del Pdl, quella delle veline nelle liste, e l'altra a danno mio. Questo è inaccettabile e non potevo non denunciarlo".
Quando ha preso la parola in collegamento il direttore del 'Corriere della Sera' Ferruccio De Bortoli, il presidente del Consiglio ha voluto "dire pubblicamente" di avergli telefonato "per ringraziarlo per come il suo giornale aveva trattato la mia vicenda, con grandissimo equilibrio, eleganza. Mi sono sentito in dovere di chiamarlo". "La ringrazio, ma se sua moglie avesse mandato la lettera al 'Corriere della Sera' anziché a 'Repubblica' io l'avrei pubblicata con tutta evidenza" è stata la replica di De Bortoli. Il premier, dunque, lo ha interrotto: "Forse non era lei che l'aveva provocata. Il destinatario non era casuale...". De Bortoli gli ha quindi fatto notare che chi rappresenta le istituzioni non dovrebbe partecipare a feste di compleanno. Ma Berlusconi ha replicato: "Non sono d'accordo con lei, sul fatto che un presidente del Consiglio non possa partecipare a feste di matrimonio e di compleanno. Sono un uomo come tutti gli altri, parlo con tutti, con i tassisti, con la gente comune e se non lo facessi non sarei me stesso...".
Subito dopo è stato proiettato un video sulla sua storia d'amore con Veronica. Amare le parole del Cavaliere: "Queste cose non fanno che aumentare il dispiacere e il dolore per una storia che può finire. Mi dispiace che tutto questo sia stato dato in pasto ai media".

Sembra che il Cavaliere avesse veramente bisogno di correre ai ripari, anche perché la giornata di ieri per lui non era cominciata per niente bene, infatti, per la prima volta ad essere critico nei suoi confronti è stato il quotidiano dei vescovi Avvenire. "La politica e lo spettacolo, in un abbraccio mortifero, hanno dato nell'occasione il peggio di se". E' stato veramente duro l'editoriale di prima pagina di 'Avvenire' dedicato alla vicenda Lario-Berlusconi. "Ci ha inquietato lo spargersi, tra alzatine di spalle e sorrisetti irridenti o ammiccanti, di un'altra manciata di sospetti sulle gesta del presidente del Consiglio. Il sospetto per chi gestisce la cosa pubblica può essere persino peggiore della verità più scomoda. E comunque, prima o poi arriva il momento del conto", è stato scritto nell'editoriale. Poi una chiamata in causa diretta a Berlusconi, tracciando l'identikit di quelle che dovrebbero essere le caratteristiche di un capo di governo: "La stoffa umana di un leader, il suo stile e i valori di cui riempie concretamente la sua vita non sono indifferenti: non possono esserlo. Per questo noi continuiamo a coltivare la richiesta di un presidente che con sobrietà sappia essere specchio, il meno deforme, all'anima del Paese". Ed ancora: "Ciò che farebbe ridere in una puntata del Bagaglino non può non preoccupare i cittadini che di tanto ciarpame alla fin fine farebbero volentieri a meno". Ciarpame, la stessa espressione usata da Veronica a proposito delle veline candidate.

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06 maggio 2009
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