Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Adesso non lo vogliono più...

Tutti chiedono a Raffaele Lombardo di accelerare le dimissione e nel Pd è nato un "patto" ad hoc

17 aprile 2012

"Non abbiamo una polemica con Lombardo, è Lombardo che ha una polemica con la Sicilia e i siciliani. Perché ha mandato all'opposizione centinaia di migliaia di siciliani che l'avevano voluto col centrodestra, e lui ha portato il centrosinistra al governo della Regione". Così il segretario del Pdl Angelino Alfano, ieri mattina a Caltanissetta, ha continuato il botta e risposta, attraverso i cronisti, col governatore siciliano Raffaele Lombardo (LEGGI). "Lombardo - ha proseguito Alfano - ha fatto soprattutto la cosa più grave che potesse fare, ovvero ha perso i soldi che Bruxelles aveva mandato alla Sicilia. Quei soldi non venivano regalati dall'Europa, ma erano frutto della tassazione di tutti gli italiani che arrivavano a Bruxelles che poi li ridistribuiva alle regioni in difficoltà. La Sicilia, non avendo speso i fondi, ha prodotto un risultato terribile facendoli tornare a Bruxelles".

A dir la verità, anche il Partito democratico ha qualcosa da dire al governatore, e sentendo le parole che provengono anche le correnti più favorevoli all'intesa con l’Mpa, a cominciare da quella che fa capo a Francantonio Genovese, non sono certo belle parole. Nel Pd, infatti, sta nascendo un patto per spingere Lombardo ad accelerare le dimissioni. L'area più ostile al governatore chiede che la data delle elezioni venga indicata ufficialmente già il 24 aprile, quando all’Ars ci sarà la seduta straordinaria sulla vicenda giudiziaria. Una posizione condivisa ormai anche dalle correnti più vicine a Lombardo.
La prima mossa l’ha fatta in questi giorni l'area che fa capo a Mirello Crisafulli, Bernardo Mattarella e Enzo Bianco. Al termine di un incontro a Enna è stato deciso di chiedere che Lombardo "annunci la data delle elezioni durante la seduta del 24 aprile". Per Mattarella e Crisafulli "le dimissioni sono inevitabili e doverose sia per la salvaguardia delle istituzioni sia per consentire l’apertura di una nuova stagione non gravata da inquietanti ipoteche". L’area storicamente più ostile a Lombardo ha anticipato che "in mancanza di una data certa, il Pd in modo unitario dovrà assumere una iniziativa forte": è il ritiro del sostegno, che farebbe cadere Lombardo. Ciò però non esclude, per Mattarella e Crisafulli, che in vista delle elezioni si possa poi "costruire una coalizione con centrosinistra e forze moderate e autonomiste".

Quest'ultimo è il passaggio su cui si ritrovano tutte le correnti. Dimissioni certe per evitare imbarazzo al Pd e dibattito aperto sulla scelta del candidato per Palazzo d’Orleans. Per Genovese, che insieme a Papania e Cardinale guida la influente area ex margheritina 'Innovazioni', "è essenziale che si faccia chiarezza e in questo senso è auspicabile che il 24 aprile Lombardo indichi punto per punto le tappe di questo scorcio finale di legislatura. Sì, anche individuando subito la data delle elezioni". Per Genovese "da qui al 24 c’è tempo per trovare una intesa con gli alleati" ed è possibile "preparare una coalizione con Pd, Mpa, Fli e Udc individuando un candidato che metta d’accordo tutti". Ma per Genovese ciò passa anche "dalla individuazione di un nuovo segretario del Pd regionale".
In attesa che pure Antonello Cracolici ufficializzi la sua posizione, anche Enrico Letta ha definito "inevitabile" il voto anticipato. E il "lettiano" Pino Apprendi precisa che "dopo le Amministrative Lombardo deve lasciare Palazzo d’Orleans".
A sposare in pieno la linea di Mattarella-Crisafulli il segretario Giuseppe Lupo. "IL Partito democratico esca dalla maggioranza alla Regione, Lombardo si dimetta e ci dica quando andare al voto". "Sono d'accordo - ha detto Lupo - con l'area Matteralla, occorre che il governatore faccia un passo indietro e si discuta di alleanze per le prossime elezioni. Alleanze che per me devono partire dal centrosinistra e allargarsi in primis all'Udc e, quindi, agli altri partiti di centro".

La risposta del governatore, come al solito, non si è fatta attendere. "A chi dovrei rispondere? Al Lupo cattivo o a quello buono? Il suo partito è alleatissimo, lui non lo so", ha detto Lombardo rispondendo al leader siciliano del Pd. "In questo partito, come è giusto che sia in democrazia, c'è il dissenso, l’opposizione interna, punti di vista diversi – ha proseguito -. Quando sarà maturo il tempo indicheremo la data delle elezioni e ai nostri alleati chiederò uniformità di posizioni. Chiunque sia il nostro alleato, mi auguro il Pd, chiederemo che parli con una voce sola senza lupi, cagnolini e volatili vari".
Lombardo ha replicato anche all'ultima stoccata di Angelino Alfano: "Non abbiamo perso fondi strutturali, noi risaliremo la china perché vogliamo raggiungere un traguardo: essere i primi tra le regioni del Mezzogiorno. Questa è una risposta civile costruttiva e positiva alle critiche". "I ritardi ci sono ancora non li abbiamo eliminati – ha concluso – ma siamo impegnati a lavorare".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it, Repubblica/Palermo.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

17 aprile 2012
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia