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ADHD

Ricerca farmacologica e utilizzo degli psicofarmaci nei bambini. Come affrontare il ''disturbo da deficit di attenzione e iperattività'' ?

20 maggio 2005

Nelle pagine di Guidasicilia.it aumentano giorno dopo giorno gli interventi al dibattito sull'ADHD.
Le informazioni ricevute, appartenenti a punti di vista diametralmente opposti, ci stanno mostrando un quadro veramente ampio che denuncia un sostanziale bisogno di chiarificazione di intenti e l'inizio di un dialogo unitario che finalmente possa far luce su di un discorso tanto delicato quanto complesso e che riguarda, più che da vicino dall'interno, i nostri bambini.
E' palese quanta informazione serva per poter affrontare consapevolmente un problema che raccoglie in esso tutta una serie di elementi delicatissimi, ed è altrettanto chiaro che soltanto con un pacato confronto tra le parti si possa arrivare ad una risoluzione ottimale per tutti.

Ringraziando tutti, pubblichiamo di seguito l'intervento di Luca Poma, portavoce nazionale della campagna di farmacovigilanza ''GiuleManidaiBambini''.
Tutti gli altri interventi è possibile consultarli alla seguente pagina
(leggi tutti gli interventi)  


Falsità di certe tesi biologico-organiciste sull'ADHD
di Luca Poma, Portavoce Nazionale GiuleManidaiBambini, del 19/05/05 - 12:47

Mi è stato segnalato dalla nostra redazione il dibattito in questo forum, ed intervengo non a titolo personale ma in qualità di portavoce nazionale della campagna di farmacovigilanza ''GiuleManidaiBambini'', patrocinata da RAI - Radio Televisione Italiana.
Non è mio desiderio entrare nel vivo delle polemiche circa i rapporti tra CCDU, Chiesa di Scientology, e dott. Cestari, che pure è - come persona fisica e come apprezzato medico - uno dei numerosi nostri consulenti scientifici, senza che ciò vada in alcun modo a sottendere un qualche rapporto tra la nostra campagna, promossa dalle più importanti centrali associative nazionali, ed il CCDU od ancor meno la Chiesa di Scientology. Tuttavia è necessario - per garantire un informazione veramente corretta e completa - precisare circa le supposte ed affermate ''inconfutabili origini biologiche della sindrome ADHD'' -, ricordando come tutte le ricerche citate dalla gentile lettrice (leggi) siano state in epoca successiva confutate e criticate per approssimazione e scarsa affidabilità dei risultati finali conseguiti.

Banalizzando, possiamo affermare senza timore di essere smentiti che per ogni ricerca (peraltro quasi sempre finanziate dai produttori) che conclude sull'origine biologica, abbiamo la possibilità di citare una ricerca altrettanto autorevole (spesso indipendente, di università estere) che afferma l'esatto contrario, e già solo questo dovrebbe indurre a maggiore prudenza. In effetti gli abstract di quasi 200 di queste ricerche sono anche pubblicate, da noi tradotti in italiano, sul nostro portale www.giulemanidaibambini.org, area Ricerca Scientifica.
Con questo, la nostra posizione non è finalizzata al disconoscimento dell'ADHD come insieme di sintomi che evidenziano un disagio del bambino (sarebbe assurdo, contro l'evidenza dei fatti, ignorare il problema od affermare ''Sì, è un bambino violento ma... pazienza!''), il punto è ''cosa'' determina il disagio e se il farmaco sia o meno una soluzione corretta, posto che non cura alcunché (MAI) ma interviene solo calmierando i sintomi (che ricompaiono, per stessa ammissione della casa produttrice, non appena si interrompe la terapia) ed a quale prezzo sul lungo periodo tale azione di ''contenimento'' si realizza. Né è nostra intenzione promuovere una ''crociata'' contro il singolo farmaco o contro gli interessi di una casa farmaceutica.

Tuttavia farmacovigilanza significa vigilare contro gli abusi ed anche promuovere un informazione obiettiva, per garantire alla cittadinanza la possibilità di dare un consenso veramente informato (a quel punto, anche se in extremis orientato alla somministrazione del farmaco, comunque consapevole ed informato). Non vanno certo in questa direzione le affermazioni arroganti, dogmatiche, fideistiche e propagandistiche di chi da per certa ''l'inconfutabile origine biologica della malattia''. Circostanza, non a caso, molto dibattuta e per nulla chiarita all'interno della stessa comunità scientifica internazionale, e che sarà oggetto di dibattito in tavola rotonda all'Ospedale Molinette di Torino la mattina del prossimo 28 maggio. E se queste affermazioni provengono da genitori od insegnanti disinformati (solo parzialmente informati) poco male, può succedere ed il nostro lavoro è proprio quello di fornire un contributo qualificato al dibattito ed all'approfondimento al fine dimostrare ''l'incertezza di queste presunte certezze'' e di garantire un più umile approccio al problema.
Se invece provengono da medici, specialisti, psichiatri od altro, sono ben più gravi, perché sono espresse in mala fede (oggi come oggi non si può non sapere), e dovrebbero far riflettere sulla scarsa preparazione di certi addetti ai lavori e sull'opportunità data alle competenti autorità di vigilanza di valutare l'utilità della permanenza o meno di certi soggetti all'interno dei rispettivi albi professionali.
L'informazione completa e corretta è un diritto per il cittadino, ed è un obbligo darla per lo specialista. Di informazione a senso unico negli ultimi anni se ne è vista davvero troppa, chi tra gli addetti ai lavori si ostina a proseguire in questa direzione - mi permetto di osservare - o è scarsamente competente o è in mala fede.

Con i più vivi ringraziamenti a questo forum per l'ospitalità. Cordiali saluti.

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20 maggio 2005
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