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Affinché l'aumento del turismo in Sicilia non risulti un fuoco di paglia...

L'ex premier Romano Prodi a Palermo: "La Sicilia è uno dei posti più belli del mondo, ma c'è molto da fare"

28 settembre 2015

"Partire dalle peculiarità dell’isola". Il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, intervenuto al convegno "Le nuove imprese per una nuova industria della cultura e dei beni culturali", che si è tenuto sabato scorso a Palazzo dei Normanni, a Palermo, ha dato la sua ricetta per utilizzare al meglio le risorse della programmazione europea 2014 -2020 nella sua regione. "Abbiamo avuto quest’anno un incremento del 25% del turismo - ha detto Crocetta -. Dobbiamo cominciare a valorizzare il sistema che abbiamo cercato di incentivare con la legge sull’albergo diffuso".

Crocetta ha commentato anche alcune scelte economiche prese in Sicilia negli anni scorsi: "È inutile inseguire modelli di sviluppo economico che sono stati fallimentari nel passato. Le vocazioni della Sicilia sono la sua grande bellezza, il suo patrimonio artistico, la sua cultura, il turismo, agricoltura, pesca, la valorizzazione dell’ecosistema e del sistema di imprese ecosostenibili".

Dello stesso avviso Romano Prodi, invitato d'onore al convegno palermitano: "Serve una robusta promozione turistica per sostenere i beni culturali. In Sicilia c’è da fare molto, è uno dei posti più belli al mondo".
L’economista ed ex presidente del Consiglio ha evidenziato anche il problema dei finanziamenti: "Le risorse pubbliche sono poche, quelle private per la verità promettono tanto, ci sono dei bei casi eccezionali, ma sono casi eccezionali. I dati sul turismo di quest’anno sono ottimi, ma rimangono infinitamente inferiori rispetto alle potenzialità che ci sono", ha aggiunto.

Che l’incremento turistico visto quest'anno dalla Sicilia non debba far cantar vittoria, lo dicono anche tante altre voci. Ad esempio, Luciana Filippi al ritorno dalle ferie in Sicilia su un blog di recensioni turistiche ha scritto: "Per chi ha appena visitato la patria di Pirandello e Sciascia la vacanza è stata 'bella e impossibile'". "Peccato, la Sicilia ha un capitale turistico enorme, sfruttato meno del 10 per cento", ha scritto Aurelio Marchetti sul web.
Insomma, diverse analisi sostengono che la stagione d'oro per il turismo rischia di essere un fuoco di paglia: sui 12,5 milioni di presenze stimate da gennaio (mezzo milione in più del 2014) il sistema turismo siciliano ne ha fidelizzato circa due milioni. Cioè, su cento turisti arrivati in Sicilia quest'anno, nel 2016 ne ritorneranno meno di venti. Percentuali lontanissime dalla Sardegna dove ritorna il 64 per cento dei turisti, dal Salento che fidelizza il 50,7 per cento e dalla riviera romagnola con il 47.

Quali sono i motivi? Purtroppo i soliti... "Ci siamo fatti trovare impreparati e scontiamo una situazione drammatica delle infrastrutture, il costo esorbitante dei biglietti aerei e una generale mancanza di reputazione", ammette la Federalberghi Sicilia.
Per Magda Antonioli, docente della Bocconi, il boom delle presenze rischia di essere momentaneo "se non si abbandona l'approccio improvvisato, si colmano le lacune strutturali di tutta l'Isola e si comincia ad investire in professionalità e competenza".

Non ha intenzione di farsi trovare ancora una volta impreparato il settore dei Beni culturali. L’assessorato preposto, infatti, dice di essere pronto ad avviare un vera rivoluzione per quel che riguarda i musei siciliani.
"Ho firmato un provvedimento che istituisce la creazione di nove poli museali provinciali, che consentiranno una organizzazione del lavoro più flessibile nei musei. In atto abbiamo estrema difficoltà a spostare risorse da un museo all'altro anche nella stessa città. Con questa riorganizzazione i musei faranno parte di un unico polo e il personale farà capo al polo, all'interno del quale si potranno spostare le risorse umane come se si trattasse di un'unica struttura".
Questo ha spiegato l'assessore regionale ai Beni culturali Antonio Purpura, parlando al convegno "Le nuove imprese per una nuova industria della cultura e dei beni culturali".

Secondo i dati dell'assessorato sono circa 1.800 i dipendenti che operano nel settore. Parlando del provvedimento Purpura ha sottolineato che "in questo modo si rende più flessibile l'organizzazione e si possono utilizzare al meglio le risorse disponibili". "Sono stati istituiti nove poli, abbiamo mantenuto la corrispondenza del polo con la Provincia. Si tratta di un primo step, vediamo come funziona" ha detto.
L’assessore Purpura ha poi aggiunto: "Stiamo lavorando a una norma sul sistema delle sponsorizzazioni che il decreto Franceschini contempla alla voce art bonus. Si tratta di interventi che danno ai privati la possibilità di sponsorizzare interventi di tutela e conservazione dei beni culturali consentendo un recupero fiscale del 65%. Si tratta di un incentivo notevole anche se le procedure delle norme nazionali sono complesse e rendono il sistema poco gradito alle imprese, malgrado abbiamo un ritorno fiscale e di immagine come la possibilità di promuovere il proprio marchio". "Il decreto al quale sto lavorando - ha sottolineato - prevede di regolamentare la sponsorizzazione rendendo più agevole il meccanismo di accesso per interventi di taglio più basso e cioè al di sotto dei 40 mila euro".

Purpura ha poi sottolineato che l'assessorato sta definendo "un altro decreto, che riguarda l'apertura alle associazioni culturali nelle attività di fruizione dei siti". "In sostanza - ha spiegato - le associazioni potranno interagire nella gestione dei siti per iniziative ed eventi legati alla fruizione dei siti stessi. Queste attività potranno avvalersi dei sostegni finanziari previsti dall'asse 2 del Pon che individua incentivi per le imprese sociali che operano nel settore della fruizione dei beni culturali".

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28 settembre 2015
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