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Afrodite è tornata a casa

La Venere di Morgantina è arrivata oggi ad Aidone (EN). La festa di "benvenuto" è prevista per la fine di aprile

19 marzo 2011

E' torna a casa la Venere di Morgantina, la statuta trafugata oltre trent'anni fa e riconsegnata dal Getty Museum di Malibù, in California. La Venere di Morgantina, o Afrodite, che misura due metri e venti di altezza, è giunta l'altro ieri all'aeroporto di Fiumicino a Roma divisa in sette casse che sono state prese in consegna dagli uomini del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, coordinati dal capitano Massimiliano Quaglierella, comandante della sezione archeologia del reparto operativo. Dopo le operazioni di dogana, ieri sono stati tolti i sigilli ed è iniziato il viaggio verso la Sicilia che si conclude oggi, sabato 19 marzo 2011, con l'arrivo ad Aidone (EN). Proprio in provincia di Enna la statua è stata ritrovata durante uno scavo clandestino nell'area archeologica di Morgantina dove il re Gustavo di Svezia è stato tra i primi a condurre campagne di ricerca.
Accompagnata dal direttore del locale museo, Enrico Caruso, l'opera, appena giunta in Sicilia, sarà rimontata, la prossima settimana, nel nuovo padiglione allestito nell'apposito spazio espositivo di Aidone, dai tecnici americani del Paul Getty e del centro di restauro regionale. La festa di "benvenuto" è prevista per la fine di aprile.

"Questa è una giornata storica. Il caso ha voluto che mentre si celebra l'Unità d'Italia la Sicilia può aggiungere anche la gioia per il ritorno della Venere di Morgantina" ha detto il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, che, per l'occasione, ha anche voluto ringraziare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che "ha seguito la vicenda con impegno e passione e ci ha promesso che appena potrà verrà ad ammirarla". Lombardo ha assicurato l'impegno del Governo regionale. "Tutta l'area di Morgantina, con il rientro della Venere e con la riapertura della Villa del Casale di Piazza Armerina, costituirà un polo di grande attrattiva e qualità per l'offerta culturale e turistica. C'è molto da fare - ha proseguito Lombardo - soprattutto sul piano delle infrastrutture, con interventi che devono essere avviati al più presto".
Il presidente della Regione ha infine ricordato "la continuità d'azione messa in campo dall'allora ministro Rutelli e da tutti i governi nazionali che si sono succeduti. Un percorso che ha visto la Regione recitare una parte da protagonista. Mi piace ricordare, ad esempio, la manifestazione in piazza ad Aidone, organizzata dall'allora assessore per i Beni Culturali Lino Leanza, per chiedere a gran voce il ritorno della Venere in Sicilia".
Il direttore del museo archeologico di Aidone Enrico Caruso ha poi spiegato: "Il montaggio della Venere comincerà lunedì prossimo". "Sabato la Venere - continua - sarà a Aidone, da lunedì partiranno le operazioni di montaggio. Contiamo di posizionare la statua nella sua sede definitiva in un paio di giorni, al massimo entro giovedì".
Tutto pronto, dunque, al museo di Aidone, come conferma lo stesso Caruso: "Ci sono alcuni dettagli da definire - ha spiegato - ma ci siamo preparati al meglio. Ai visitatori proporremo un abbinamento suggestivo. Nella sala che ospiterà la Venere ci sarà anche un'altra statua, quella di una musa, datata terzo secolo. Proprio dal confronto con il materiale con cui è stata realizzata questa opera, gli studiosi sono riusciti a stabilire che la Venere e la musa provenivano dalla stessa zona della Sicilia".
Caruso ha sottolineato anche "la grande disponibilità dei responsabili del Getty. A giugno torneremo a Los Angeles perché, nell'ambito degli scambi previsti dalla convenzione per la restituzione delle opere trafugate, porteremo negli Stati Uniti una collezione di oggetti provenienti da Morgantina che saranno collocati al posto della Venere nella sala degli Dei del museo californiano".

La storia della Venere di Morgantina - L'Afrodite o Venere di Morgantina fu trafugata nel sito archeologico nei pressi di Aidone (En), tra il 1970 e il 1980, verosimilmente in località San Francesco Bisconti, area contrassegnata dalla presenza di sacelli arcaici (piccole aree recintate e senza coperture, situate intorno ad un altare) e da rinvenimenti di frammenti di statue in terracotta a grandezza naturale. Come ricostruisce la Regione siciliana.

Agli inizi degli anni '80 la statua, tranciata in tre parti, fu venduta dal ricettatore ticinese Renzo Canavesi al londinese Robin Symes, che nel 1986 la rivendette al J. Paul Getty Museum. L'accordo siglato a Roma, il 25 settembre del 2007, tra il ministero dei Beni Culturali, l'assessorato dei Beni culturali della Sicilia e il Getty ha concluso la lunga e complessa vicenda giudiziaria e diplomatica.
Il museo americano ha riconosciuto la fondatezza dell'azione del Governo italiano grazie anche alle analisi che hanno dimostrato che il tufo dal quale la statua è stata ricavata proviene dall'area archeologica del fiume Irminio.
La Venere è alta 2,20 metri e si presenta con il corpo panneggiato e con tracce di pigmenti rossi, blu e rosa. Per le parti nude del corpo - viso e braccia - è stato utilizzato marmo bianco dell'isola di Paro. Per l'uso di diversi materiali, la tecnica utilizzata è la "pseudo-acrolitica", già sperimentata in Magna Grecia e soprattutto in Sicilia, anche per la realizzazione delle metope del tempio E di Selinunte (450 a.C.). Il rendimento del corpo e del panneggio rivela profonde influenze dello "stile ricco" e potrebbe essere stata scolpita in Sicilia da un artista attico della cerchia di Fidia. Essendo lavorata da tutti i lati la statua fu realizzata per essere esposta al centro di un ambiente, a tutt'oggi non identificato.

Il confronto più immediato con la Venere è quello con un'Afrodite dell'Agorà di Atene (circa 410 a.C.) e tuttavia, dopo l'identificazione della statua, da parte degli esperti del Getty Museum come "Probably Afrodite" gli studiosi hanno riconosciuto in essa Demetra o Kore.
Campagne di scavo condotte negli anni '80 dalla Soprintendenza archeologica di Agrigento, allora competente per territorio, confermarono oltre che a Morgantina, la presenza di un'area sacra in località Cozzo Matrice, nei pressi del lago di Pergusa, dove le fonti storiche dello stesso periodo localizzavano il mitico rapimento di Kore da parte di Ades, dio degli Inferi.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Lasiciliaweb.it]

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19 marzo 2011
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