Agghiacciante
A Siracusa un insegnante delle scuole medie su tre ha sospettato che i suoi alunni siano stati vittima di abusi
Di questi, il 22 per cento ha peraltro riferito di avere avuto tale sospetto più di una volta.
E "un'infinita tristezza negli occhi" è il primo segnale di allarme che un insegnante scorge nel volto di un bimbo che potrebbe avere subito abusi sessuali.
Sono i dati emersi dai questionari distribuiti nel corso di "Discutere per prevenire", l'iniziativa delegata dall'Assessorato Regionale alla Pubblica Istruzione a Telefono Arcobaleno, che si sviluppa in una serie di incontri informativi sul tema dell'abuso all'infanzia ed è mirata ad una analisi sociologica del fenomeno. E non meno allarmante appare il fatto che un altro 16 per cento di insegnanti non ha voluto rispondere alla domanda.
"L'equipe di psicologi, sociologi, giuristi ed operatori di Telefono Arcobaleno, coadiuvata da Ufficiali di Polizia Giudiziaria - è scritto in una nota - è impegnata non solo a descrivere e discutere dell'abuso all'infanzia, ma ha inteso raccogliere direttamente testimonianze di abusi che avvengono nella nostra realtà quotidiana, magari proprio nelle case e nelle strade vicine alle nostre".
"Purtroppo - conclude la nota - non si può più pensare che le molestie e le violenze sui bambini riguardino paesi lontani e che l'abuso sia confinato a situazioni di ignoranza, povertà, emarginazione, guerra. Tanti bambini abusati vivono in contesti familiari apparentemente del tutto 'normali'; nessuna condizione di disagio, infatti, può essere invocata per spiegare le molestie e le violenze che subiscono proprio tra le mura che dovrebbero proteggerli e che invece nascondono il loro dramma silenzioso".
Fonte: La Sicilia