Agguato nel Palermitano: si segue la pista mafiosa
Dietro al duplice omicidio avvenuto lungo la superstrada Palermo-Agrigento potrebbe esserci un regolameto di conti
Sembra che ormai siano rimasti ben pochi dubbi sul movente del duplice omicidio avvenuto venerdì mattina alle porte di Palermo: ci sarebbe la mafia dietro l'assassinio dei due dipendenti della Coinres, il consorzio che gestisce la raccolta dei rifiuti di 22 comuni del palermitano (LEGGI).
Nell'agguato è rimasta ferita una terza persona, Ivan Sciacca, figlio di un brigadiere dei carabinieri, anch'esso dipendente Coinres e unico testimone oculare del delitto, che risulta però estraneo alla vicenda.
Venerdì mattina, in una traversa sterrata vicino alla strada a scorrimento veloce Palermo-Agrigento, all'altezza di Misilmeri, sono stati rinvenuti i cadaveri di Gaspare Zucchetto, 42 anni, e Paolo Lo Gerfo, 48 anni. I due erano armati, ma non fatto in tempo a rispondere al fuoco. Secondo gli investigatori, i killer avrebbero sparato con armi di grosso calibro.
Gaspare Zucchetto, è ritenuto vicino alle cosche. Nel 2005 venne arrestato con l'accusa di essere un favoreggiatore dei boss Benedetto Spera e Salvatore Sciarrabba. Lo Gerfo era considerato il suo guardaspalle.
L'indagine è coordinata dalla Dda di Palermo e condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Palermo.
Agguato a Misilmeri: "Nessun legame col Coinres"
di Sandra Figliuolo (LiveSicilia.it, 15 maggio 2009)
"Escludo che l'agguato di questa mattina possa essere collegato in qualche modo all'attività del Coinres". A parlare è il direttore generale del consorzio, che gestisce la raccolta dei rifiuti in 22 comuni del Palermitano, Riccardo Incagnone. "Anche il recente attentato alla sede di Bolognetta è rimasto un episodio isolato né preceduto, né seguito da alcuna rivendicazione", sottolinea Incagnone.
Sicuro è che Gaspare Zucchetto, Paolo Lo Gelfo e Ivan Sciacca, le tre persone coinvolte nell'agguato di questa mattina lungo una strada sterrata di Misilmeri, erano tutti dipendenti del consorzio. Che il primo era caposquadra e gli altri due operatori ecologici. Che stamattina, al momento della sparatoria, erano in servizio. "Quasi a fine turno - precisa Incagnone - e secondo quanto mi hanno riferito, stavano andando presso la nostra sede di Bagheria, per consegnare alcuni documenti". E sicuro è anche che Zucchetto e Lo Gelfo erano armati, come hanno appurato i carabinieri.
Il Coinres è già stato in passato al centro di polemiche per quanto riguarda le assunzioni. Come erano stati assunti i tre? "Lo Gelfo e Sciacca - spiega Incagnone - sono arrivati, tramite la Temporary, che ne ha curato la selezione, nell'estate del 2008. Entrambi con un contratto a termine in scadenza il 30 settembre prossimo".
E Zucchetto, con precedenti per associazione mafiosa, che, secondo alcune indagini, risulterebbe essere stato l'autista del boss Benedetto Spera? "E' stato assunto nel 2006 - continua Incagnone - in base all'accordo quadro stipulato con la Regione. Come altri dipendenti, in precedenza era impiegato presso una ditta privata che gestiva la raccolta dei rifiuti nel comune. Abbiamo effettuato i controlli previsti dalla legge e questi precedenti penali a noi non risultavano, altrimenti non l'avremmo assunto. Il 14 giugno del 2006 la procura di Termini Imerese ha rilasciato un certificato dal quale non risultavano carichi penali pendenti su Zucchetto. E le verifiche sono state fatte - puntualizza Incagnone - per tutti i nostri dipendenti. Gli unici per i quali allora non erano previste erano i dipendenti comunali che passavano al Coinres".
Infine sulla dichiarazione del senatore del Pd, Beppe Lumia, secondo il quale "il duplice omicidio di oggi nel Palermitano è un fatto gravissimo. Sul Coinres da tempo ho denunciato, anche formalmente, un sistema di possibili collusioni, di inefficienze e di altissimi costi di gestione", Incagnone restituisce le accuse al mittente: "Lumia è libero di esprimere le sue opinioni".