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Ai parlamentari le bustarelle di lobby e multinazionali

Le Iene scoperchiano un caso che, se risultasse vero, alzerebbe l’asticella dell’indignazione nei confronti dei politici

20 maggio 2013

"Dalle anticipazioni giornalistiche in merito al servizio delle Iene su deputati e senatori che, nelle scorse legislature, sarebbero stati pagati da multinazionali per operare modifiche favorevoli ai disegni di legge in discussione, emerge la denuncia di un comportamento che, se provato, sarebbe gravissimo".
E’ quanto affermato dal presidente del Senato, Pietro Grasso. "Purtroppo la natura di denuncia, anonima nella fonte e nei destinatari, rende difficile procedere all'accertamento della verità. Spero quindi che gli autori del servizio e il cittadino informato di fatti così gravi provvedano senza indugio a fare una regolare denuncia alla Procura, in modo da poter accertare natura e gravità dei fatti contestati. Da parte mia assicuro che mi adopererò per fornire agli inquirenti nel più breve tempo tutte le informazioni che riterranno utili alle indagini", ha garantito Grasso.

Andato in onda domenica 19 maggio, il servizio mostra il racconto di un uomo, un assistente parlamentare, che ha chiesto di rimanere anonimo, relativamente a presunti pagamenti che le multinazionali farebbero ad alcuni onorevoli.
L’uomo intervistato da Le Iene ha raccontato che ci sarebbero delle multinazionali che consegnerebbero dei soldi da far recapitare agli onorevoli: "Ogni mese per mezzo di un loro rappresentante fanno il giro dei palazzi, sia al Senato che alla Camera: incontrano noi assistenti e ci consegnano dei soldi da dare ai rispettivi senatori e onorevoli". L’obiettivo, secondo la fonte anonima, è chiaro: fare in modo che quando si devono votare degli emendamenti, senatori e deputati agiscano a favore della categoria che paga. Secondo l’uomo, ci sarebbe un vero e proprio tariffario, che cambia a seconda dell’"importanza del senatore". Secondo la testimonianza, se quest’ultimo è "molto influente", la somma può salire fino a 5.000 euro.
La fonte ha raccontato di conoscere due multinazionali: "una del settore dei tabacchi e un’altra del settore dei videogiochi e delle slot machine". In entrambi i casi, secondo il racconto dell’assistente, "elargiscono una 1.000 euro e un’altra 2.000 euro ogni mese". Inoltre, relativamente alle sale bingo, ci sarebbero due gruppi, "partecipati sia da uomini del Centro-Sinistra che da uomini del Centro-Destra. I due gruppi fanno capo ad ex ministri del Centro-Sinistra".

Sono delle dichiarazioni scottanti, che non possono non far indignare, se ciò che è stato raccontato fosse vero. E proprio per scoprire la verità il Presidente del Senato ha detto di voler proseguire fino in fondo. "Ho dimostrato di considerare la lotta alla corruzione un'assoluta emergenza depositando, il mio primo giorno da senatore, un Disegno di legge con Disposizioni in materia di corruzione, voto di scambio, falso in bilancio e riciclaggio, che martedì sarà preso in esame dalla Commissione Giustizia del Senato. Spero che divenga presto legge dello Stato, e che si possa cogliere l'occasione per introdurre nel testo un reato specifico per il traffico di influenze illecite nell'attività parlamentare che renda più facile punire i comportamenti denunciati dal servizio televisivo. Alcuni giorni fa ho inoltre evidenziato l'esigenza di una legge che disciplini, in maniera chiara e trasparente, l'attività lobbistica che al momento, seppur sempre presente, si muove in maniera nascosta", ha concluso il presidente del Senato.

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20 maggio 2013
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