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Ai siciliani piacciono i farmaci "griffati"

L'isola è la penultima regione in Italia per utilizzo dei farmaci equivalenti o generici

15 giugno 2013

La Sicilia è la penultima regione italiana per quota di mercato dei farmaci equivalenti, che garantiscono la stessa efficacia e qualità dei farmaci di marca ma a prezzi più bassi, con l’8,7% del mercato (rispetto al 19% delle regioni più virtuose e al 12% della media nazionale).
La spending review imposta dal "decreto Balduzzi" per incoraggiare la diffusione degli equivalenti non ha modificato in maniera sostanziale le abitudini di spesa nella regione, dove si continua a preferire il farmaco di marca.  Ad esempio nell’ambito dei medicinali anti-ulcera la quota di mercato degli equivalenti in Sicilia prima e dopo il provvedimento governativo è rimasta sostanzialmente ferma al 37% del totale (quella dei medicinali di marca arriva al 63%), rispetto ad una media nazionale del 55%.
Vi sono quindi margini molto ampi di miglioramento per ottimizzare ulteriormente la spesa e accrescere la sostenibilità del sistema sanitario regionale, portando la percentuale degli equivalenti a livelli europei (la media UE per il generico è del 50% sul totale dei farmaci dispensati con un picco pari all’80% in Gran Bretagna).

in questo senso, non solo in Sicilia ma più in generale nel nostro paese, esiste un’arretratezza culturale che impedisce la diffusione del farmaco equivalente, un medicinale del tutto uguale al più noto farmaco di marca, poiché contiene lo stesso principio attivo, nella medesima quantità, nella stessa forma farmaceutica e via di somministrazione, garantendo la medesima efficacia terapeutica. E’ fondamentale coinvolgere istituzioni pubbliche, medici, farmacisti nell’informazione ai cittadini sul farmaco equivalente che permette di curarsi risparmiando ma senza perdere in sicurezza, qualità, efficacia.
Da sottolineare che, secondo una simulazione effettuata dalla società di analisi IMS Health, la Sicilia è al quinto posto in Italia con 152 euro come costo medio annuo per trattare un paziente con patologia cronica, mentre la media nazionale è di 145 euro e la regione più virtuosa, la Toscana, arriva a 131 euro.  La differenza tra questi valori è da ricercare anche nel diverso utilizzo dei farmaci equivalenti.

Queste sono alcune delle conclusioni più importanti emerse nei giorni scorsi a Palermo nell’ambito dell’evento "I farmaci equivalenti per la sostenibilità del Sistema Sanitario Regionale in Sicilia" organizzato dalla rivista About Pharma and Medical devices con il patrocinio di Assogenerici (l’Associazione Nazionale Industrie Farmaci Generici) e il contributo incondizionato di Mylan. L’incontro ha riunito alcuni tra i maggiori esperti del settore per analizzare l’attuale scenario nazionale e regionale relativo alla sanità, con un particolare focus sugli ultimi dati relativi alla spesa per i farmaci che in Italia nei primi 9 mesi del 2012 ha toccato i  19,2 miliardi di euro (dati Osmed-AIFA)  e che potrebbe essere sensibilmente ridotta grazie all’utilizzo degli equivalenti.
L’evento realizzato a Palermo è il quarto di una serie di incontri regionali che toccheranno nei prossimi mesi anche Lombardia, Lazio, e Piemonte,  mirati a comunicare i benefici derivanti da un più ampio impiego del farmaco equivalente (c.d. generico); uno strumento importante per ridurre la spesa farmaceutica garantendo alti standard di qualità.

"l’Italia presenta importanti differenze fra Nord e Sud in merito all’utilizzo dei farmaci equivalenti. In Sicilia, come in molte altre regioni, le azioni per diffondere l’uso appropriato di farmaci a brevetto scaduto e dei loro equivalenti potranno certamente liberare risorse importanti per garantire l’accesso a terapie innovative altrimenti difficili da introdurre visti i budget di spesa sempre più limitati", ha dichiarato Carlo Buttini di IMS Health.
"La Regione Sicilia sta lavorando in maniera convinta per colmare il divario rispetto ad altre regioni dove gli equivalenti sono più diffusi ed in parte ci è riuscita. Infatti nel 2012 si è registrato un decremento di circa 72 milioni di euro della spesa farmaceutica netta convenzionata rispetto all’anno precedente, di cui 19 milioni di euro derivanti dalla prescrizione di un importante principio attivo, la statina (cardiovascolare), che ora è disponibile come medicinale generico - ha dichiarato Rosalia Traina, dirigente del servizio farmaceutico della Regione Sicilia - Il cammino per promuovere l’uso diffuso degli equivalenti è ancora lungo e sarà finalizzato a liberare risorse necessarie a sostenere un sistema sempre più complesso che necessita di tecnologie terapeutiche sempre più costose".

"L’utilizzo dei generici porta certamente ad un risparmio economico, ma false credenze limitano la diffusione del loro uso nella popolazione anziana, quella che ovviamente consuma più farmaci - ha dichiarato Graziano Onder, Direzione Scientifica Italia Longeva - Si ritiene erroneamente che il paziente preferisca il farmaco di marca e questo porti ad una migliore aderenza alle terapie. In realtà, le preferenze sono strettamente legate alle informazioni ricevute dal proprio medico e studi clinici dimostrano che una corretta comunicazione tra medico e paziente sul farmaco generico è il fattore che più ne influenza l’utilizzo. E’ perciò fondamentale che gli interventi mirati ad incrementare l’uso dei farmaci generici inizino proprio dal medico".

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15 giugno 2013
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