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Al bando negli Stati Uniti la condanna a morte per i ritardati mentali

22 giugno 2002
La Corte Suprema statunitense ha messo al bando la condanna a morte per ritardati mentali, giudicandola "una punizione crudele e insolita", che viola i dettami costituzionali.

La decisione del massimo organo giudiziario americano - votata con una maggioranza di 6 a 3 - capovolge la precedente giurisprudenza ed è destinata ad alimentare il dibattito sulle esecuzioni negli Usa.

La sentenza non entra nel merito della costituzionalità della pena capitale, ma avrà un effetto immediato sui 20 stati americani in cui fino a oggi era legale mettere a morte un ritardato mentale, e risparmierà la vita a persone come Dary Atkins, ritardato mentale, condannato a morire in Virginia.

Doreen Croser, dell'American Association on Mental Retardation, ha definito "meravigliosa" la decisione della Corte Suprema. "E' tutto quello per cui abbiamo lavorato per quasi vent'anni", ha commentato.

La svolta della Corte Suprema si inserisce in un momento di acceso dibattito sulla pena capitale, alimentato in parte dall'introduzione del test del Dna, che ha portato all'assoluzione di diverse persone detenute nel braccio della morte.

Dal 1976, anno in cui la Corte Suprema ha reintrodotto la pena di morte negli Usa, 35 delle oltre 775 persone la cui condanna a morte è stata eseguita erano ritardati mentali, con un quoziente di intelligenza di 70 punti o più basso (il quoziente di intelligenza medio è di 100 punti).

Fonte: Cnn

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22 giugno 2002
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