Al Festival del Val di Noto l’appuntamento con la grande danza: ''Progetto Odisseo''
Il 25 agosto a Palazzolo Acreide, il 26 agosto a Militello in Val di Catania
Dal 2 agosto ad oggi oltre 55mila spettatori hanno assistito agli spettacoli di musica e danza proposti dal Festival del Val di Noto, promosso da Sviluppo Italia, con il contributo del Ministero dell'Economia e delle Finanze, insieme al Ministero per i Beni e le attività Culturali.
La programmazione prosegue con l'affascinante spettacolo di teatro danza Progetto Odisseo, in scena stasera in Piazza del Popolo a Palazzolo Acreide (SR) e giovedì 26 in Piazza Santa Maria della Stella a Militello in Val di Catania.
Di Progetto Odisseo verrà più precisamente proposto il primo studio "Delle donne e della rimembranza", tratto dalle fonti di Omero e Leonardo Da Vinci.
Ideazione e coreografia portano la firma autorevole di Aurelio Gatti, la drammaturgia è dello stesso Gatti e Paolo Pasquini. Progetto musicale di Fabio Lorenzi e Patrizio Marrone, costumi di Gianluca Falaschi, disegno luci di Stefano Stacchini; scene di Capannone Moliere.
La compagnia di danza annovera Gianna Beduschi, Paola Bellisari, Giuseppe Bersani, Annalisa D'Antonio, Gioia Guida, Cinzia Maccagnano. L'esecuzione delle musiche dal vivo è affidata all'ensemble Ecovanavoce, formato da Ilaria Patassini (canto), Fabio Lorenzi (chitarra), Paolo Fontana (viola da gamba), Roberto Nobilio (clarinetto).
Realizzato da Mda Produzioni Danza, lo spettacolo è appunto il primo momento di un più ampio progetto di danza, musica e teatro ispirato al mito del ritorno e della rimembranza e nasce dalla collaborazione con il CapuAntica Festival e il Centro di Drammaturgia Europea, organismi da più anni impegnati nel sostegno e nella promozione della produzione contemporanea all’interno di grandi spazi monumentali e archeologici.
"Delle donne e della rimembranza" affronta le figure femminili che accompagnano e segnano il viaggio dell’eroe, non presente, evocato, ricordato.
Secondo la mitologia, Odisseo, il più scaltro tra gli eroi, genera il rancore del Sole Iperone e quello di Poseidone per averne accecato il figlio Polifemo. Per di più, nel compiere l'impresa, Odisseo non resta nell'anonimato, come pure avrebbe potuto fare visto che, con sottile inganno, si era presentato al ciclope come Outis, Nessuno.
Ma Odisseo non può rinunciare a rivelare il suo vero nome, è l'eroe del kléos, della fama. Questo atto di hybris, di tracotanza, gli costerà la maledizione implacabile di Polifemo: "Arrivi ad Itaca tardi e male, perduti tutti i suoi compagni, su nave altrui, e trovi in casa sciagure", come recita il nono libro dell'Odissea. Una maledizione che Poseidone, solerte vendicatore del figlio, fa piombare su Ulisse violenta come il masso scagliato dal ciclope.
Un altro punto del poema ci mostra l'eroe ancora nel pieno del dilemma tra kléos e a-kléos: scegliere una vita all'insegna della fama, o vivere senza gloria nell'oblio? Accogliere l'allettante offerta della divina Calipso, restare con lei eternamente giovane ma nascosto, o invece partire?
All'immortalità anonima Ulisse preferisce un'esistenza mortale degna dell'eroe, coronata dalla rimembranza: ed è pronto ad affrontare ogni fatica, ogni sofferenza pur di ritornare e ritrovare se stesso. A proteggerlo ci sarà Atena, dea dell'intelligenza, costantemente al suo fianco.
Paladino della mêtis, l’astuzia, Ulisse inaugura l'eroe nuovo, non più espressione di forza e di nobiltà (Achille è designato dall'epiteto patronimico Pelide), ma uomo che deve trovare in sé le risorse per superare le mille difficoltà che il fato riserva. Uomo della vita, giammai rinuncerà all'esperienza come strumento di conoscenza. Vincente è la sua intelligenza, garanzia del nostos (il ritorno), un emblematico viaggio verso la conoscenza e, appunto, la ricerca di se stesso.
Ulisse, come lo descrive Gatti, è l'attore disincantato in un mondo ormai fattosi ingannevole e sleale
Le rappresentazioni avranno inizio alle ore 21. L’ingresso è libero.