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Al Qaeda minaccia: "Il peggio deve ancora venire"

Minaccia agli Usa dal numero uno di al-Qaeda nella penisola arabica (Aqpa), Nasser al-Wahishi

11 maggio 2011

Il numero uno di al-Qaeda nella penisola arabica (Aqpa), Nasser al-Wahishi, ha ammonito gli Stati Uniti che "il peggio" deve ancora arrivare dopo l'uccisione di Osama bin Laden nel blitz della scorsa settimana delle forze speciali americane in Pakistan. La minaccia è contenuta in un comunicato diffuso tramite i forum jihadisti.
Nel messaggio al-Qaeda minaccia quindi di intensificare il jihad in risposta all'uccisione di bin Laden. "Gli americani hanno ucciso lo sceicco - afferma Nasser Al-Wahishi - ma devono sapere che le braci del jihad ardono più ora che durante la sua vita". "Non pensate che la questione sia chiusa - prosegue - il peggio deve ancora arrivare, quel che vi attende è più forte e dannoso. Vi morderete le mani e rimpiangerete i giorni dello sceicco''.
"Tu Abu Abdullah sei morto come muoiono tutti gli eroi - scrive l'esponente di al-Qaeda rivolgendosi idealmente a Bin Laden - hai affrontato la morte con gioia, non hai avuto paura né ti sei arreso come fanno coloro i quali amano questa vita. Lo hanno ucciso, ma lui è rimasto saldo convinto nelle promesse fatte ai fedeli".
Sempre a proposito della morte del terrorista saudita, al-Wahishi scrive che "gli americani da tempo speravano di uccidere il nostro sceicco, ma hanno forse loro ucciso la sua religione, la sua dottrina e il morale della nazione islamica? Devono sapere gli americani che l'essenza del jihad ora è più grande di quando lui era in vita. Noi siamo una nazione, possono morire le persone, ma non le idee".
Il terrorista, che si trova rifugiato in Yemen, spiega inoltre che "la battaglia tra noi e voi non era guidata da Osama soltanto, ma anche dalle mani del nostro profeta il quale ha preso Osama e lo ha consegnato al Mahdi e combatterà insieme a Gesù fino al giorno della vostra fine". Rivolgendosi infine ad Osama bin Laden scrive: "Arrivederci in paradiso sotto l'ombra del trono con il nostro profeta".

L'Aqpa, il gruppo di Al Qaeda nella penisola arabica, è nato dalla fusione nel 2009 delle branche yemenita e saudita della rete. Il 25 dicembre del 2009 si è reso responsabile del fallito attentato sul volo Amsterdam-Detroit e ha rivendicato l'invio di pacchi bomba negli Usa a fine ottobre 2010, ritrovati dalla polizia negli aeroporti a Dubai e in Gran Bretagna prima che esplodessero.

E sulle ultime ore di Bin Laden si sta aprendo un piccolo giallo. Uno dei suoi figli sarebbe scomparso durante il blitz compiuto il 2 maggio scorso dalle forze usa in Pakistan, in cui è rimasto ucciso il leader di al Qaeda. Stando a quanto riferito alla tv Abc da funzionari della sicurezza pachistana, le tre mogli di Bin Laden hanno dichiarato di non averlo più visto dopo il raid. Le fonti non lo hanno identificato, ma si pensa sia Hamza Bin Laden, dato inizialmente per morto nel blitz, prima che la Casa Bianca rettificasse l'informazione, precisando che si trattava di Khalid Bin Laden, 22 anni. Fonti Usa hanno però smentito che manchi qualcuno tra quanti erano nel compound di Abbottabad. Secondo alcuni funzionari americani, non è certo che Hamza fosse nel covo durante il raid, sebbene la madre sia una delle tre mogli oggi in custodia delle forze pachistane. Ribattezzato come il "principe ereditario del terrore", Hamza, 20 anni, era apparso in un video di propaganda di Al Qaeda già nel 2001, quando aveva solo 10 anni. Quindi era ricomparso in un altro filmato diffuso dai siti estremisti in occasione del terzo anniversario dell'attentato a Londra, compiuto nel 2005. L'ultimogenito di Bin Laden è sospettato di complicità nell'omicidio della leader pachistana Benazir Bhutto; la stessa Bhutto scrisse nell'autobiografia apparsa postuma che Hamza stava complottando per assassinarla.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Aki, Repubblica.it]

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11 maggio 2011
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