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Al ristorante cinese? Tutti prodotti italiani... dicono

Dopo lo scandalo del latte alla melamina i ristoratori cinesi tentano di tranquillizzare

25 settembre 2008

"Non c'è pericolo, i nostri prodotti sono tutti italiani". Si difendono così i ristoratori cinesi della capitale dagli echi dello scandalo del latte contaminato alla melamina, che in Cina ha già provocato la morte di quattro neonati e danni su oltre tredicimila bambini.

Mentre il sottosegretario alla Salute Francesca Martini e l'inventore di Slow Food Carlo Petrini suggeriscono di evitare i ristoranti cinesi perché il rischio c'è, i ristoratori spiegano "di non avere nulla da nascondere". "Ci riforniamo da un italiano - dice il signor Chin, titolare del Wong Ho in via Cavour - e poi nella nostra cucina il latte non è molto utilizzato, non siamo mica come voi che mettete la panna dappertutto anche nel risotto". Il proprietario risponde tra una portata e l'altra. Nonostante le polemiche, c'è la fila fuori per assicurarsi un posto a tavola anche a pranzo. "Non abbiamo neanche avuto un calo della clientela - dice - da noi vengono soprattutto per il pollo alle mandorle".

Stessa reazione anche dal raffinato Green Tea di via del Piè di Marmo che assicura "abbiamo tutti prodotti italiani", mentre nel quartiere Esquilino, la 'Chinatown' romana, la proprietaria dello Hua Lian spiega: "E' tutto latte fresco - dice -, acquistato a Roma, e poi ne usiamo pochissimo. Se venisse dalla Cina, sarebbe già andato a male".
Tra gli scaffali dei vicini supermercati cinesi non si trovano confezioni di latte. Tanti surgelati, spaghetti di soia e caramelle. E poi maiale secco e giornali da Pechino con lo scandalo del latte ancora in prima pagina. "Tra i nostri clienti - spiega Rosa, la cassiera dello Xi Xuan - c'è qualche ristoratore, soprattutto connazionali, ma anche tantissimi italiani che arrivano da Ostia. Non gli interessa il latte, ma la soia e il riso, i nostri prodotti tipici". Tra gli scaffali, spuntano però alcuni dolcetti con un ingrediente cancellato a penna. "E' un errore - dice arrossendo la cassiera - uno sbaglio. E poi sono di qui". Sull'etichetta c'è scritto infatti "prodotto in Italia", ma anche "importato". Il dubbio comunque resta, anche perché la correzione del 'misterioso ingrediente' compare in tutte le confezioni i biscottini e le torte del supermercato, dolci che solitamente hanno il latte tra gli ingredienti. [Adnkronos/Ign]

 

 

 

 

 

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25 settembre 2008
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