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Al via il check up delle 45mila scuole italiane

Raggiunto l'accordo tra il ministro dell'Istruzione e quello per i Rapporti con le regioni

30 gennaio 2009

Al via il check up completo di tutti gli edifici scolastici del paese, che consentirà, entro sei mesi, di aver un quadro completo per poter fissare le priorità, quantificare le effettive necessità di spesa, ed eventualmente intervenire immediatamente, già in corso d'opera, nei casi più urgenti.
A mettere in moto questa ricognizione dello "stato di salute" delle circa 45 mila scuole italiane l'accordo raggiunto l'altro ieri in Conferenza unificata e illustrato ieri dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e dal ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto.
"L'accordo firmato dagli enti locali - ha spiegato la Gelmini - prevede la costituzione, entro 10 giorni dalla firma dell'accordo, di gruppi di lavoro in ogni regione composti da rappresentanti dei provveditorati per le opere pubbliche, dall'ufficio scolastico regionale, dai dirigenti scolastici interessati dall'Anci, dall'Uncem, dall'Upi. Entro 25 giorni questi gruppi nomineranno delle 'squadre tecniche' con il compito di compilare la scheda di rilevazione dati di tutte le scuole attraverso un sopralluogo". "Se entro 40 giorni i gruppi non saranno stati costituiti dalla squadra tecnica, lo farà il prefetto. Le operazioni dovranno concludersi entro 6 mesi".

Le squadre tencniche informeranno quindi l'istituzione locale competente, segnalando eventuali criticità ed interventi da eseguire e invierà al ministero, attraverso le regioni la descrizione dei dati non strutturali. Qualora, nel corso delle ispezioni dovessero emergere situazioni tali da mettere in pericolo l'incolumità degli alunni, verranno immediatamente attivati i necessari interventi di messa in sicurezza da parte degli Enti Locali competenti e del Corpo dei Vigili del Fuoco.
I tecnici, in particolare raccoglieranno informazioni sulla data di costruzione e di ultima ristrutturazione degli edifici; lo stato generale di conservazione e di eventuale degrado della scuola e degli impianti; l'eventuale rischio sismico delle zone in cui si trovano; l'esistenza di barriere architettoniche e la natura delle stesse; la presenza delle necessarie condizioni di sicurezza; l'esistenza delle varie certificazioni richieste, con particolare riferimento all'agibilità, all'idoneità sismica e alla normativa in materia 'anti-incendio' e la presenza di eventuali strutture in amianto.

"Nonostente le difficoltà economico-congiunturali che il nostro Paese sta affrontando - ha sottolineato ancora il ministro Gelmini - per fronteggiare il problema dell'edilizia scolastica il governo ha voluto investire in maniera significativa". La sicurezza degli difici scolastici, ha evidenziato ancora il ministro, "è un tema cruciale, una priorità assoluta, perché riguarda circa 9 milioni di persone tra studenti e lavoratori".
I ministri hanno, quindi, assicurato che questo tema per il Governo "rappresenta una priorità assoluta" e di conseguenza le risorse che saranno stanziate saranno sicuramente "molto importanti". A conferma di ciò la previsione nel decreto anti-crisi di una quota delle risorse dei Fas nazionali.
Altri stanziamenti sono già stati individuati: 300 mln di euro per il 2008 e una cifra analoga per il 2009 (fondi del ministero, delle Regioni e degli Enti locali); altri 100 mln, grazie a un'intesa tra ministero e Inail; il 5% del Fondo per le infrastrutture strategiche e 20 mln di euro annui provenienti dai risparmi delle spese della politica.
 
Quanto alle risorse che il governo dovrà stanziare per le spese necessarie a ristrutturare gli edifici scolastici, Fitto ha spiegato che "serviranno molte risorse, ma è ancora prematuro quantificarle: cercheremo di reperirne il massimo, perché per il governo il tema è una priorità. Avere il quadro delle emergenze ci consentirà di intervenire partendo dai casi più urgenti, con un'attenta valutazione e risorse adeguate". Gelmini ha infine annunciato che presso il Ministero dell'Istruzione sarà istituita un ufficio ad hoc per l'edilizia scolastica, che "fino ad oggi non esisteva". [Adnkronos]

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30 gennaio 2009
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