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Al Vinitaly bevendo la... Sicilia

La Sicilia vitivinicola si presenta a Verona da protagonista, piena di sorprese e novità

02 aprile 2009

Ben cento vini siciliani hanno ottenuto un premio alla XVII edizione del Concorso enologico Internazionale, considerato uno dei più importanti del mondo, in occasione del 34/simo Vinitaly, in programma a Verona da oggi, giovedì 2 aprile, al 6 aprile. La Sicilia si conferma quindi ai vertici dell'enologia internazionale con due Gran medaglie d'Oro, cinque d'oro, due d'argento, una di bronzo e novanta Gran menzioni. Le medaglie sono arrivate soprattutto per merito dei vini dolci, dei vini liquorosi e dalla buona prova dei rossi.
Ventuno le commissioni che hanno premiato i concorrenti e tutte composte dai più autorevoli giornalisti internazionali e qualificati enologi. Un centinaio gli esperti, oltre 3.500 vini e mille aziende di 34 Paesi.
Anche nel concorso internazionale di packaging, competizione organizzata con lo scopo di stimolare lo sforzo delle aziende vitivinicole al continuo miglioramento della propria immagine, e complementare al Concorso enologico Internazionale, la Sicilia è stata premiata, ottenendo due "etichette d'argento". Sono stati premiati il passito di Pantelleria "Riarso" 2007 della Tenuta Gorghi Tondi di Mazara del Vallo (grafica Alias di Palermo) e il Sicilia Igt Syrah "Herea" 2007 della Avide di Comiso (Copystudio di Ragusa).

Non solo premi per la Sicilia del vino, anche quest'anno protagonista del Vinitaly, ma anche un record rispetto alla scorsa edizione: con i suoi 8000 metri quadri e 243 aziende partecipanti il padiglione siciliano si appresta, infatti, ad essere il più importante del Vinitaly 2009.
Nel padiglione Sicilia saranno esposte 2034 etichette, 38 in più rispetto alla precedente manifestazione, di cui circa 150 di grappe e distillati. Numeri in crescita che rilanciano il settore vitivinicolo regionale anche in un momento di crisi economica globale come quello attuale. Ed è proprio questa la scommessa da vincere: creare un forte e compatto sostegno economico per i produttori.
Dopo la crisi legata alla Peronospera la Sicilia è riuscita ad emergere, ancora una volta, con una vendemmia di altissima qualità ed alcuni dei suoi “frutti” potranno essere assaggiati negli stand della fiera.

Ma non ci si ferma qui: attualmente la produzione vitivinicola siciliana rappresenta il venti per cento dell'intera produzione nazionale. Solo uno stretto legame del sistema turistico, alberghiero e della ristorazione può incrementare questi risultati. Ed a supportare le aziende in questa scommessa ci sarà ancora una volta l'Istituto regionale della vite e del vino, fulcro istituzionale di questo positivo boom. "Oggi più che mai - afferma il presidente dell'Istituto, Leonardo Agueci - c'è bisogno di unità. Promuovere ciò che di buono offre la Sicilia è un dovere di tutti gli operatori commerciali. Tra l'altro, la Sicilia è forse la regione che offre il miglior rapporto qualità-prezzo dei propri vini. La fiducia verso i produttori autoctoni credo sia l'elemento che bisogna far emergere in questo momento ed è proprio su questo fronte che si dirigeranno i nostri sforzi a Verona".
Entrando nel dettaglio delle etichette presenti in questa edizione del Vinitaly, occorre sottolineare che calano le presenze dei vini rossi, ormai conosciuti in tutto il mondo, aumentano invece le presenze dei bianchi, dei rosati, delle acquavite, vendemmie tardive e dei rossi di origine controllata e garantita (Docg).

Al Salone internazionale del vino e dei distillati di qualità l'Istituto regionale della vite e del vino presenterà inoltre il progetto "Where's Wine. Persorsi di Sicilia", ossia la prima mappa enoturistica regionale che segnala 312 cantine presenti nell'Isola. La mappa, ideata e realizzata dall'agenzia di comunicazione Feedback, indica per ogni cantina, informazioni riguardanti la ragione sociale, l'indirizzo, i riferimenti telefonici e l'indirizzo web ed e-mail. Sulla cartina sono inoltre tracciate tutte le strade del vino siciliane, le Doc e Docg presenti nell'isola e i principali siti di interesse storico e culturale presenti nella Regione. Al termine del Salone di Verona la mappa sarà stampata in 5 mila copie e distribuita gratuitamente dall'Istituto a quanti ne faranno richiesta. Una versione interattiva della cartina sarà invece disponibile per i navigatori del sito dell'Istituto (www.vitevino.it).
"Abbiamo voluto raccogliere in una mappa gran parte dell'offerta enologica ed enoturistica dell'Isola - ha spiegato Agueci - in modo da potere offrire uno strumento utile e fruibile ai tanti appassionati del bere bene e ai sempre più numerosi enoturisti che visitano l'Isola alla scoperta di profumi, sorsi e colori del 'vigneto' Sicilia".
Il progetto "Where's wine. Persorsi di Sicilia" sarà presentato sabato 4 aprile durante la conferenza stampa dell'Istituto regionale della vite e del vino al Vinitaly.

E al Vinitaly la Sicilia presenterà il suo Brandy - Anche la Sicilia avrà il suo Brandy. L'unico riserva, e con quattordici anni di invecchiamento, a vedere la luce nell'Isola. Una novità che il mastro distillatore Giancarlo Conte, di Petrosino (Marsala, Trapani), presenterà al Vinitaly nel fine settimana. Farà il tandem con l'altra novità che porterà per la prima volta, nei prossimi giorni, la Sicilia alla ribalta nazionale del settore: un Distillato d'Uva da alambicchi discontinui.
Brandy e Distillato saranno due stellette all'insegna del Made in Sicily, sul petto della Conte Alambicco di Sicilia, l'azienda nata nel 2004 e che nei giorni scorsi, per il terzo anno consecutivo, è salita sul podio più alto del "World Spirits Award", una delle più prestigiose competizioni internazionali tra superalcolici, celebrata a Klagenfurt, in Carinzia (Austria). Il concorso ha visto in campo 52 produttori di "spirits" di 32 paesi, valutati da una giuria internazionale. Conte Alambicco di Sicilia ha incassato tre medaglie d'oro per altrettante grappe della linea Danzantica: da Nero d'Avola, Grillo e Syrah. Un oro per la Grappa di Zibibbo Passito di Pantelleria della linea Cottabos; e tre argenti con Cottabos Grappa di Malvasia delle Lipari, Conte I Classe Grappa Bianca e Baglio Ferla Grappa di Sicilia. Inoltre, ha ricevuto il "First Class Distillery", un riconoscimento d'onore all'eccellenza delle produzioni.

Nel 2007 aveva vinto un oro e un argento; l'anno scorso, sempre a Klagenfurt, cinque medaglie d'oro e una d'argento, e ottenuto un riconoscimento speciale.
L'azienda di Petrosino confeziona oltre 50 mila bottiglie e ha all'attivo nove etichette da vitigni autoctoni siciliani. E' a questa collezione che si affiancano le due novità, anch'esse da selezioni di uve della tradizione isolana. Il Brandy Riserva è frutto dell'invecchiamento in tini di rovere di Slovenia; la sua prima produzione sarà di appena 2.500 bottiglie proposte nei wine-shop tra 26 e 28 euro. Dati che si ripeteranno, più o meno, per il Distillato d'Uva che, come il Brandy, si chiamerà semplicemente "Conte". La casa, usa dichiarare la "rintracciabilità" delle produzioni, ossia l'origine delle materie prime di cui si serve. E' venuta alla ribalta, nei mesi scorsi, anche perché ha dato vita, a Petrosino, al primo "Museo dell'Alambicco" che abbia aperto i battenti a Sud di Roma. Vi sono esposti undici reperti, dai primi dell'800 all'inizio del '900.

- LA VITIVINICOLTURA SICILIANA IN CIFRE (pdf)

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02 aprile 2009
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