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All'Ars la maggioranza si spacca sul taglio degli Enti locali

Si blocca in commissione Affari istituzionali il disegno di legge sostenuto dal Pd ma osteggiato dall'Mpa

16 dicembre 2011

La maggioranza è divisa e si blocca in commissione Affari istituzionali all'Assemblea regionale siciliana il ddl che prevede tagli agli Enti locali. La riunione di Ieri, infatti, si è conclusa con un nulla di fatto e un rinvio a martedì prossimo dei lavori con l'audizione di Anci (l'associazione nazionale dei comuni) ed Urps (l'unione delle province siciliane).

Il disegno di legge, proposto dal capogruppo del Pd, Antonello Cracolici, recepisce le norme del decreto Monti sulle province, ma prevede anche la riduzione dei consiglieri comunali e l'abolizione delle circoscrizioni. Un punto, questo, sul quale ha frenato l'Mpa. Gli autonomisti, infatti, più che all'abolizione delle province pensano alla loro sostituzione con i liberi consorzi dei comuni e al mantenimento delle circoscrizioni, assegnando loro nuove competenze e tagliando i gettoni.
"I consigli comunali e di quartiere in Sicilia non si toccano - dice il parlamentare regionale del Mpa, Giuseppe Arena -. Sulle province torniamo a discutere in virtù della nostra autonomia speciale, senza farci violentare e condizionare da astruse norme nazionali". Arena ha presentato tre emendamenti "salvademocrazia", con i quali chiede "la soppressione dell'intero ddl finalizzato a ridurre il numero dei componenti dei Consigli comunali e a sopprimere totalmente province e quartieri. I pericolosi tentativi di restringere i luoghi di aggregazione democratica, come i Consigli comunali e di quartiere in Sicilia, sono illegittimi, senza senso e soprattutto provengono da un parlamento siciliano che continua a predicare bene razzolando malissimo". "Non è credibile - ha proseguito - infatti una proposta di un parlamento regionale che in totale dissonanza dalle altre regioni d'italia, non riduce il numero dei propri componenti l'assemblea - il numero di 70 deputati è ben al di sotto del numero previsto dal dl 138 poi convertito in legge 148 che invece prevede 50 deputati per la Sicilia - e pensa invece di salvare il mondo riducendo il numero dei componenti i consigli comunali di Sicilia e sopprimendo addirittura le circoscrizioni. Così si uccide la democrazia e si affida il potere nelle mani dei soliti noti sempre più blindati in un arcaico quanto anacronistico sistema oligarchico di potere".

Il presidente della Regione e leader dell'Mpa, Raffaele Lombardo, al termine della riunione della commissione, ha detto: "E' una materia complessa, serve un approfondimento fra il governo e le forze politiche, organizzeremo una tavola rotonda a palazzo dei Normanni, in Sala Gialla. Per quel che riguarda le Province dobbiamo decidere se recepire le norme nazionali o creare liberi consorzi. Sono dell'idea che si debba attuare il decentramento assegnando nuovi compiti alle circoscrizioni e tagliano i gettoni, anche per evitare che qualcuno pensi di fare politica per avere uno stipendio". "Certo - ha concluso Lombardo - mi rendo conto che in questo modo si rischia che a fare politica sia solo chi può permetterselo. L'ho detto, è una questione complessa da approfondire".

Secondo Antonello Cracolici "c'è chi pensa che più si prende tempo, meglio è: ma chi sta attuando la tecnica del 'galleggiamento', non capisce che sarà lui il primo ad affondare. Il decreto Monti fra poche ore sarà legge e i suoi effetti finanziari saranno validi su tutto il territorio nazionale. Io credo che su certe disposizioni la Sicilia debba essere andare di pari passo con il resto del Paese, non è frenando sui tagli che si dimostra il valore dell'autonomia. Apprezzo lo sforzo di mediazione del presidente Lombardo ma la verità è che in questo momento non c'è un accordo nella maggioranza".
Il ddl trova il sostegno dell'Udc, che però non ha propri rappresentanti in commissione. "Soppressione delle circoscrizioni e riduzione dei consiglieri comunali? Siamo assolutamente d'accordo", ha detto il capogruppo Giulia Adamo, che però sulle Province preferisce la soppressione e la creazione di liberi consorzi, al recepimento delle disposizioni di Monti.
Da Fli è arrivato un ulteriore distinguo: "Siamo per la cancellazione immediata delle Province - ha detto Alessandro Aricò - ma comuni e circoscrizioni non si toccano".

Divisioni nella maggioranza che hanno suscitato la reazione ironica dell'opposizione: "Quando si metteranno d'accordo ne riparleremo", ha detto Vincenzo Vinciullo (Pdl). "Le circoscrizioni sono una palestra di democrazia - ha aggiunto -, possiamo discutere del taglio dei consiglieri comunali, ma siamo contrari all'abolizione delle Province".
Contrarietà al disegno di legge è stata espressa anche dagli esponenti del Pid, mentre Grande Sud boccia le disposizioni di Monti sulle Province. "Se si pensa che siano inutili, allora si proponga l'abolizione. Lasciarle in piedi senza giunta e senza l'elezione dei consiglieri è come dare un colpo al cerchio uno alla botte".

[Informazioi tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it]

- E' giunto il momento di abolire le Province (Guidasicilia.it, 27/07/11)

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16 dicembre 2011
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