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All'Ars stop ai pasti a "prezzo politico"

A breve i deputati e ex parlamentari siciliani dovranno pagare di tasca loro il pranzo alla buvette

30 agosto 2011

In Sicilia niente più buono pasto (9 euro) per i deputati e gli ex parlamentari dell'Assemblea regionale che dunque pagheranno di tasca propria per pranzare alla buvette e abolizione dell'indennità di aggiornamento culturale, assegno finora corrisposto agli ex componenti dell'Ars che non percepiscono il vitalizio.
È quanto ha stabilito il Collegio dei questori dell'Ars, riunito ieri mattina a Palazzo dei Normanni, che ha effettuato una prima valutazione sul pacchetto di proposte ai tagli alla spesa elaborato dai funzionari dell'Assemblea su mandato della Presidenza.
Il collegio convocato dal presidente Giovanni Ardizzone dell'Udc (componenti Baldo Gucciardi del Pd e Paolo Ruggirello del Mpa) ha proposto inoltre il raddoppio della quota mensile che ogni singolo deputato versa al fondo di solidarietà costituito per coprire la polizza assicurativa e sanitaria degli onorevoli. Per quanto riguarda gli interventi più consistenti, taglio dell'indennità e riduzione del numero dei parlamentari (sono 90), il Collegio dei questori ha deciso di aggiornarsi in attesa che Camera e Senato si pronuncino sulla manovra del ministro Tremonti, che contiene i provvedimenti che riguardano i tagli per Consigli regionali delle Regioni a statuto ordinario e speciale.

Le proposte del collegio e quelle al vaglio dei funzionari dell'Ars arriveranno sul tavolo dell'ufficio di Presidenza il 6 settembre. "Ma non c'è dubbio - ha detto Gucciardi - che occorre intervenire sul numero dei deputati per ridurlo e dobbiamo farlo con una apposita legge-voto e sui compensi che vanno ridotti".
Finora ogni deputato e ogni ex parlamentare ha potuto beneficiare del buono pasto ogni qualvolta ha pranzato o cenato alla buvette dell'Ars. Fino a 9 euro il costo veniva coperto dall'assemblea, il resto del conto era a carico dell'onorevole.
La voce nel bilancio dell'Ars dunque è variabile, a seconda della frequenza con cui i parlamentari si sono avvalsi del ristorante, accessibile solo ai deputati durante le sedute d'aula. Il benefit era a disposizione anche degli ex parlamentari, ma in questo caso non erano molti ad avvalersene se non coloro che continuano a fare politica appoggiandosi ai gruppi parlamentari.
Scompare definitivamente anche l'indennità corrisposta agli ex deputati che non percepiscono il vitalizio, assegnata sottoforma di aggiornamento culturale; lo scorso anno l'Ars aveva abolito questo benefit ai deputati in pensione, con un risparmio di circa 1 milione di euro. Adesso questa indennità così come il buono pasto, simbolo dei privilegi della casta, non graverà più sulle casse pubbliche del Parlamento più antico d'Europa.

Ma le "Forchette Rotte" mettono in guardia. "Quanto stabilito dal collegio dei questori è un passo in avanti verso il taglio dei privilegi del palazzo, ma non ci illudiamo. Sarà il consiglio di presidenza dell’Ars, convocato il 6 settembre, a ratificare le decisioni di oggi. La nostra battaglia per abolire il buono pasto da 9 euro per gli onorevoli e per gli ex per consumare un pranzo completo alla buvette dell’Ars, lo stesso che a un normale siciliano costerebbe quasi 50 euro, è quasi vinta". Questo quanto scritto in un post su facebook dal movimento delle Forchette Rotte che da settimane conduce una campagna per l’abolizione del ticket restaurant. "Attendiamo - aggiungono - le decisioni del consiglio di presidenza. Continueremo la nostra campagna sui social network e l'invio della cartolina virtuale in vista della riunione dei vertici dell'Ars. Se questo di oggi dovesse essere solo un annuncio, o peggio un bluff, il 21 settembre saremo tutti alla buvette e ancora più indignati".

[Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it, ANSA, LiveSicilia.it]

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30 agosto 2011
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