All'interno dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la lotta al fumo è assoluta
Se fumi e non hai intenzione di smettere scordati l'assunzione all'OMS
Quando si dice ''tolleranza zero''. Quella adottata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) contro il fumo, più che detta è una ''tolleranza zero'' attuata: da ieri infatti chi fuma non sarà più assunto dall'Organizzazione. La severa misura costituisce una tappa supplementare della guerra totale al tabacco dichiarata dall'Oms.
Una direttiva recentemente approvata ed in vigore da ieri, primo dicembre, stabilisce che tutti i candidati ad un impiego presso l'Agenzia dell'Onu - specializzata nella promozione della salute e nella lotta alle malattie - dovranno rispondere ad un questionario e confessare se sono affetti o meno da 'tabagismo'.
''I candidati dovranno rispondere a due domande: la prima chiede se la persona fuma. Se la risposta è positiva - ha spiegato a Ginevra una portavoce dell'Oms - il candidato deve rispondere ad una domanda supplementare che chiede se intende smettere fumare. Se non dichiara tale intenzione, la sua offerta non sarà presa in considerazione. Se invece sostiene di voler rinunciare al fumo, la sua candidatura sarà esaminata''. Certo, ha aggiunto la portavoce ''Non ci saranno gendarmi, né prelievi di sangue o altre misure di controllo, ma se la persona ha mentito ed il fatto viene scoperto, il rapporto di fiducia sarà incrinato''.
A questo punto ci si chiede: ma può l'Oms decidere di non assumere fumatori, in contrasto con la legislazione sui contratti di lavoro della Confederazione Elvetica? La risposta è secca: ''Nessuna discriminazione, il servizio giuridico dell'Organizzazione non ha sollevato nessuna contestazione - conclude la portavoce - tra l'altro il nuovo regime non riguarda i contratti già in corso e i dipendenti potranno beneficiare di un aiuto per disintossicarsi. La nuova disposizione non verrà applicata nei casi di rinnovo dei rapporti di lavoro a tempo determinato''.
La nuova misura oltranzista non è piaciuta a tutti i dipendenti dell'Oms, tanto che molti funzionari parlano di ''esagerazione''.
La stessa Oms riconosce che si tratta di una direttiva severa, ma che si integra perfettamente nella linea scelta dall'Organizzazione che da diversi anni applica un divieto di fumo assoluto all'interno della vasta sede ginevrina. Anche a livello internazionale, l'Oms dedica sforzi enormi alla lotta contro ''la pandemia del tabagismo''.
Tra l'altro l'Oms è riuscita a promuovere e a far approvare nel 2003 la prima Convenzione internazionale sul Tabacco. Il Trattato, entrato in vigore nel febbraio 2005, prevede tra l'altro il divieto di pubblicità di sigarette, avvisi giganti sui pacchetti sulla nocività del fumo ed un aumento delle tasse sul tabacco.
Oltre cento Paesi vi hanno aderito. L'Oms stima che 4,9 milioni muoiono ogni anno nel mondo per cause legate al consumo di tabacco.