Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

All'orizzonte... dolore e morte

Mentre decine di disperati continuano a riversarsi sulle coste siciliane, l'Ue tende una mano d'aiuto dell'Italia

29 luglio 2006

All'indomani della decisione della Unione europea di pattugliare le coste del Mediterraneo, quindi di farsi carico dell'enorme dramma dell'immigrazione clandestina, altri 14 immigrati hanno provato a raggiungere l'isola di Lampedusa. E se intorno alla mezzanotte di ieri non fossero stati soccorsi dalla ''Sibilla'', la nave della marina militare, a 130 miglia a sud di Lampedusa, forse ora il bilancio sarebbe più grave. Sette di loro sono ricoverati all'ospedale ''Civico'' di Palermo in gravi condizioni, due di loro sono in coma.
A dare l'allarme, nella notte, è stato il solito equipaggio di involontari 'angeli custodi', ossia gli uomini di un peschereccio siciliano, che, avvistata la piccola barca, aveva scorto a bordo anche numerose persone molto sofferenti. La ''Sibilla'' ha dunque raggiunto la zona indicata dai pescatori e, avvistato il natante alla deriva da giorni, ha preso a bordo i 14 extracomunitari per dare loro le prime assistenze.
Sono stati in mare per venti giorni, sotto il sole, senza cibo né acqua. ''Siamo partiti dalla Libia in 27. Durante la traversata, 13 di noi sono morti. Siamo stati costretti a gettare i loro corpi in mare''. E' stato questo il drammatico racconto fatto da alcuni di loro.
I migranti sono stati trovati al limite, tutti accusavano gravi sintomi di disidratazione e denutrizione. Per questo il medico, dopo aver prestato le prime cure, ha lanciato un nuovo allarme sollecitando l'invio di quattro elicotteri del 118 per trasferire gli immigrati all'ospedale di Palermo. Secondo un primo esame, non bevevano né mangiavano da almeno tre giorni. Uno di loro è stato subito intubato.
I mezzi dell'elisoccorso hanno fatto la spola per tutta la notte. Per primi sono stati prelevati i più gravi, poi gli altri 3 in condizioni di debilitazione meno pesanti. Due di loro sono entrati in coma.
La "Sibilla", con i sette migranti rimasti a bordo, si è poi diretta a Lampedusa dov'è giunta all'alba di questa mattina.

Intanto, un motopesca in navigazione nel Canale di Sicilia, ha avvistato un'altra barca con un numero imprecisato di migranti a circa 35 miglia a sud di Pozzallo (Ragusa). Gli uomini del motopesca hanno subito dato l'allarme alla sala operativa della Capitaneria di Catania e da Pozzallo è partita una motovedetta della Guardia costiera.
E ieri sera, intorno alle 20, il motopeschereccio ''Andrea Doria", impegnato in una battuta di pesca, ha segnalato la presenza di un gommone semisgonfio con 25 persone a bordo. Un'unità della marina militare dopo un'ora e mezza ha raggiunto il natante, soccorrendolo. A bordo anche una donna e un minore. Le condizioni di salute delle persone sul gommone erano buone.

LA DECISIONE DELL'UE
L'Unione europea darà all'Italia un più deciso appoggio per contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina arrivata ormai a punti allamanti. Già ad agosto infatti potrebbero partire i pattugliamenti nel Mediterraneo centrale per contrastare i flussi migratori verso le coste italiane. A dirlo è stato il vicepresidente della Commissione Europea, nonché commissario alla Libertà Giustizia e Sicurezza, Franco Frattini, rispondendo all'appello lanciato dal ministro dell'Interno Giuliano Amato. In una lettera inviata ad Amato, Frattini concede la disponibilità della Commissione Europea a collaborare alle operazioni di rimpatrio dei clandestini e a intensificare il dialogo e la cooperazione con la Libia.
La Commissione Europea, ha spiegato Frattini in una conferenza stampa, ''ha risposto positivamente alla richiesta dell'Italia. C'è una situazione eccezionale che merita un intervento europeo basato sul principio della solidarietà tra paesi membri, col coordinamento di Frontex, l'agenzia europea per le frontiere''. Così, ha riferito il vicepresidente della Commissione, ''su mia richiesta il responsabile di Frontex ha scritto ad Amato per offrire la disponibilità di valutare una missione di esperti presso il ministero dell'Interno, con anche una visita in loco a Lampedusa. L'obiettivo è definire insieme al ministero dell'Interno un piano d'azione concreto sulla base dei bisogni del governo italiano''. Nello stesso ambito, ha aggiunto , ''si può programmare una operazione ambiziosa richiesta da Amato di pattugliamento del Mediterraneo. La prima opzione è quella di coinvolgere Italia, Malta e Grecia per un pattugliamento che si estenda dalle acque di Lampedusa e Malta, fino alla parte sud del Mediterraneo centrale e orientale, verso le acque greche e libiche. La missione nelle prossime settimane potrà essere estesa anche ad altri paesi dell'Unione''.

L'altra iniziativa su cui c'è stata una risposta positiva da parte della Commissione Europea alle richieste del ministro italiano è quella che riguarda le operazioni di rimpatrio dei clandestini. Su questo, ha sottolineato il vicepresidente della Commissione Europea, ''serve una forte e decisa accelerazione. Io ho già finanziato quattro progetti di montaggio con voli europei che portano i clandestini nei loro paesi di origine. Naturalmente i clandestini non verranno rimpatriati in paesi che non rispettano la convenzione di Ginevra''. Altro punto caldeggiato da Amato era quello del rapporto fondamentale con la Libia. ''Già oggi - ha fatto sapere Frattini - ho preso contatti con le autorità libiche: l'ipotesi è accrescere la cooperazione tra Europa e Libia, in modo che sia una collaborazione ad ampio raggio, non limitata all'immigrazione clandestina. In questo senso si lavora ad organizzare una conferenza tra Unione Europea e unione africana''.

Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, ha apprezzato ''la pronta risposta'' del vicepresidente della Commissione Ue Franco Frattini. ''E' importante - ha spiegato Amato - il carattere operativo delle parole di Frattini, che si esprime nella decisione di inviare in Italia una missione tecnica di esperti della sua direzione generale e dell'Agenzia Frontex, nella possibilità di anticipare i pattugliamenti nel mediterraneo centrale (Jason 1), nella collaborazione sui voli per i rimpatri e nella volontà di intensificare il dialogo tra Unione europea e Libia''.
Amato ha poi inviato una circolare a tutti i prefetti per invitarli ''a sviluppare ogni iniziativa ritenuta utile a contenere il fenomeno dell'impiego di manodopera straniera irregolare''.
Il ministro ha condiviso la necessità, sottolineata da Frattini, ''di rafforzare le azioni di contrasto del lavoro nero, che costituisce un elemento importante di attrazione dell'immigrazione clandestina''.
Perché la strategia che il governo sta mettendo in atto per ridurre l'immigrazione clandestina abbia successo, è stato sottolineato nel documento, ''occorre porre in essere una ferma azione di contrasto all'impiego irregolare di manodopera straniera, potente attrazione di flussi migratori destinati a restare nella clandestinità''.
A questo scopo, afferma Amato nella circolare, ''potrà essere opportuno promuovere forme di coordinamento con le amministrazioni competenti e i soggetti interessati, sia nell'ambito della conferenza permanente che dei consigli territoriali per l'immigrazione, fatto salvo ogni intervento che ciascun prefetto ritenga di dover attivare nell'esercizio delle funzioni a tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica''.

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

29 luglio 2006
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia