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All'università rumena di Enna tutto procede come se nulla fosse

L'assessore all'Istruzione Marziano e il segretario regionale Pd Raciti, all'inaugurazione dell'ateneo "proibito"

15 dicembre 2015

Il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ha già emanato tre diffide e diversi avvisi dichiarandone l'illegittimità; per il ministro Stefania Giannini è fuori legge. Cinque persone sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura per abuso d'ufficio, invasione di edificio pubblico e falso per soppressione. Eppure, a Enna, all’università rumena sponsorizzata dall’ex senatore Pd, Mirello Crisafulli, tutto procede come se nulla fosse. Infatti, con una cerimonia ufficiale è stata inaugurata l’altro ieri la facoltà di Medicina dell'Ateneo Dunarea de Jos Galati, con l'interfaccia del "Fondo Proserpina", amministrato da Crisafulli.
All'inaugurazione erano presenti l'assessore all'Istruzione Bruno Marziano e il segretario regionale del Partito democratico Fausto Raciti, entrambi esponenti dell'area degli ex cuperliani. Assenti invece il governatore Rosario Crocetta e l'assessore alla Salute Baldo Gucciardi (renziano), che aveva negato l'autorizzazione all'utilizzo dei locali dell'azienda sanitaria ennese.

Il presidente dell'Università Kore di Enna, Cataldo Salerno, ha salutato i 44 studenti dei 66 iniziali, che hanno superato il test di romeno, tutti schierati in camice bianco.
Durante la cerimonia, l'avvocato e professore universitario alla Sapienza di Roma, Augusto Sinagra, nella sua lectio magistralis, si è scagliato contro le "baronie mediche che hanno sfregiato le università italiane", ricordando che l'estensione della Dunarea è in perfetta linea con il trattato di Lisbona.

Non è di questo avviso il Miur che continua a non riconoscere la facoltà e secondo cui i titoli di studio che saranno rilasciati non hanno "alcun valore né a fini accademici né ai fini professionali e non potrebbero essere riconosciuti né da altro Ateneo né da altra Autorità pubblica".
Dopo avere ricevuto una nota della Prefettura sull'inaugurazione della facoltà, il Ministero dell’istruzione ha emanato una "comunicazione urgente" informando "studenti e famiglie" che i corsi non hanno alcuna autorizzazione. Per il ministro Stefania Giannini "questa iniziativa si pone completamente fuori dalla legge, dai binari chiari e trasparenti che riguardano tutti gli atenei". E sottolinea che "esistono esempi eccellenti di nuove proposte accademiche che hanno passato tutto l'iter di valutazione, non è un fattore secondario. Perché se tutti possono aprire dappertutto, si crea un precedente rischioso".
Il ministro Giannini riconduce la questione alla "legge nazionale" che, ha ricordato, "impone il rispetto di criteri trasparenti condivisi, a tutela della qualità dell'istruzione: e nel caso in questione mi permetto di aggiungere anche a tutela di un bene prezioso come la salute".

Intanto, tra la Procura e il Fondo Proserpina è braccio di ferro. I legali del Fondo hanno presentato una denuncia al Csm e al Tribunale di Catania contro il capo della procura di Enna, Calogero Ferrotti. "Non possiamo non registrare come, ancora una volta, il ministero cerca di confondere la realtà dei fatti, nel tentativo, in verità alquanto ridicolo, di instillare insicurezza negli studenti e nelle loro famiglie, circa la validità del titolo che sarà conseguito al termine del corso di studi universitario, utilizzando argomentazioni che nulla hanno a che vedere con la realtà dei fatti e, soprattutto, con il vigente quadro normativo comunitario". È quanto si legge in una nota del Fondo Proserpina, "in riferimento alla nota del Miur avente per oggetto l'estensione in aula remota della facoltà di Medicina e delle professioni sanitarie dell'Università Dunarea de Jos di Galati". "In ogni caso torniamo a ribadire che il titolo di studio non è e non sarà rilasciato dal Fondo Proserpina srl ma, bensì, dalla stessa Università Dunarea de Jos che non ha aperto a Enna nessuna filiale ma, bensì, una 'estensione didattica in aula  remota' nel rispetto del diritto di stabilimento sancito dal Trattato per il funzionamento dell'Unione Europea - prosegue la  nota - e, per tale ragione, non necessita di alcun tipo di accreditamento da parte del ministero italiano, in quanto già  dotato dei necessari accreditamenti da parte del governo della Romania e dell'Unione Europea". "Ci auguriamo, inoltre, che il Miur metta lo stesso impegno e la stessa foga con la quale si interessa alla vicenda dell'estensione romena a Enna, ad altre  iniziative, come quella portata avanti dall'università di Sofia in collaborazione con il Cepu", conclude la nota.

Contro l’università rumena di Enna sbotta con veemenza il gruppo del M5S all’Ars. "E’ inaccettabile, osceno, scandaloso, inaudito, oltraggioso. Neanche saccheggiando tutti gli aggettivi negativi del vocabolario - afferma la deputata a palazzo dei Normanni, Valentina Zafarana - riusciremmo a rendere il sentimento di repulsione che scaturisce da questa sopraffazione, fatta in barba alle leggi italiane, a dispetto di ben tre diffide del Miur e di tre indagini in corso. L'illegalità dell'università è stata ribadita dal ministro Giannini, ma evidentemente non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire". E al danno dell'illecito si aggiunge la beffa del vergognoso e inaudito omaggio dell' dell'esecutivo regionale. "E' intollerabile oltre ogni misura - afferma la deputata - che all'inaugurazione abbia presenziato l'assessore Marziano, che ha parlato a nome del governo. La presenza del governo a questa inaugurazione in pratica legittima un abuso che dovrebbe essere invece condannato con grande forza per rispetto dei giovani universitari siciliani che sono le vere vittime di questa inaudita prevaricazione".

In verità, la presenza di Marziano all’inaugurazione dell’università è stata stigmatizzata  da un’altro membro del governo regionale, l’assessore alla Sanità Gucciardi che così si è espresso: "Non so a nome di chi abbia parlato Marziano, forse a titolo personale. Di certo la mia posizione e quella di Crocetta è chiara: non condividiamo quest'iniziativa".
Da Roma, invece, è filtrata l’irritazione per la presenza di Raciti, in una realtà che peraltro vede un commissario del Pd, Ernesto Carbone, inviato dal Nazareno proprio per fermare Crisafulli che, da parte sua, non si scompone, mantenendo il suo aplomb siculo: "Area nitta un temi trona". L'aria pulita, dice, non teme i tuoni.

[Informazioni tratte da ANSA, GdS.it, Lasiciliaweb.it, €conomiaSicilia.com, Repubblica/Palermo.it]

- L'UniMirello Srl va avanti! (Guidasicilia.it, 19/11/15)

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15 dicembre 2015
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