Alla Civica Galleria d'Arte di Palermo la Mostra Venezia e il secolo della Biennale
E' stata inaugurata nei giorni dall'assessore alla Cultura, Mario Milone, presso gli spazi espositivi della Civica Galleria d'Arte Moderna nel complesso di Sant'Anna di Palermo, la mostra “Venezia e il secolo della Biennale. Dipinti, vetri e fotografie dalla collezione della Fondazione di Venezia”. Assieme all'assessore Milone erano presenti la direttrice della Galleria, Antonella Purpura, il presidente della Fondazione di Venezia, Giuliano Segre, e il presidente di Civita, Gianfranco Imperatori.
Promossa dall'assessorato alla cultura del Comune di Palermo, dalla Fondazione di Venezia e da Civita, la mostra è curata da Enzo Di Martino e sarà aperta al pubblico fino al 10 febbraio 2008.
Attraverso 40 dipinti, 30 vetri di Murano firmati da prestigiosi artisti, designer e architetti, ed una selezione di fotografie storiche, l'esposizione documenta il rapporto tra Venezia e la sua prestigiosa manifestazione artistica, che nel corso della sua storia ultracentenaria, dall'anno dell'istituzione (1895) ai nostri giorni, è stata testimone e partecipe delle riflessioni culturali e delle trasformazioni del secolo scorso e dell'inizio del XXI. Il percorso espositivo abbraccia non solo la storia della grande manifestazione veneziana ma anche le polemiche che intorno a questa nascevano. E' il caso, per esempio, dell'irruzione dei Futuristi nella Torre dell'Orologio in piazza San Marco, nel 1910, o delle mostre che esponevano a latere le opere di giovani artisti "rifiutati" che poco si adeguavano alle istanze dei grandi saloni europei presenti alla Biennale: i giovani artisti della Fondazione La Masa, che a Ca' Pesaro operavano, come Gino Rossi, presente nella mostra con il dipinto “San Francesco del deserto” (1912), o Arturo Martini, e in seguito sostenuti da Felice Casorati (il cui “Astrolabio” del 1950 è inserito nel percorso). Umberto Boccioni proprio a Ca' Pesaro allestì nell'estate del 1910 la sua prima mostra, presentata da Marinetti: espose il dipinto “Nonna” (1905 - 06), presente alla mostra. Del periodo fra le due guerre, fra le altre, c'è l'opera di Cagnaccio di San Pietro, “L'Alzana” del 1926 e “Donne al telaio” (1942) di Fortunato Depero. Nell'ottobre del 1946 nascerà il Fronte Nuovo delle Arti, che otterrà la sua consacrazione alla Biennale nel 1948 e ancora l'esplosione della Pop Art americana nel 1964, la contestazione del 1968, il rinnovo statuario del 1973, fino agli eventi dei nostri giorni.
Fra le opere più recenti presenti in mostra ci sono: “Figura nello spazio” (1954) di Virgilio Guidi; “G.M.7” (1959) di Mario Deluigi; “Collina dalmata” (1966) di Zoran Musi; “De America” (1977) di Emilio Vedova; “Blue Symphony” (1989) di Giuseppe Santomaso; “Maternità” (1942) di Giulio Turcato; “Bronx” (1986) di Fabrizio Plessi.
Alla mostra sono esposti anche 30 magnifici vetri di Murano, acquisiti nello storico padiglione Venezia: tra i disegnatori troviamo i nomi di prestigiosi artisti, designer e architetti che si sono confrontati con la tradizione vetraria veneta, tra i quali Tapio Virkkala, Carlo Scarpa e Paolo Venini. Una selezione di fotografie storiche, provenienti dall'Archivio di Graziano Arici, e dal fondo De Maria, completa la rassegna: immagini uniche dei protagonisti dell'arte e della cultura del XX secolo, spesso ritratti durante gli allestimenti o le visite ai padiglioni.
La scelta della Civica Galleria d'arte moderna come sede dell'esposizione non è casuale perché numerosi sono i collegamenti tra le due collezioni. Dalla Biennale di Venezia, infatti, furono acquistate molte delle opere più importanti della collezione del Museo, tra le quali “Il peccato” (1909 ca) di Franz von Stuck, acquistata nel 1909; “Gli scolari” (1927-28) di Felice Casorati, acquisita del 1928; e “Femme aux gants” (1901) di Giovanni Boldini, comprata nel 1932.
Orari della mostra: da martedì a domenica, ore 9.30-18.30 (lunedì chiusura).
Biglietti: intero 5 euro; ridotto 4 euro.