Alla "conquista" di Palazzo delle Aquile
Sono oltre 1000 i candidati tra sindaci, consiglieri e rappresentati di circoscrizione per le amministrative di Palermo
Termini scaduti, giochi fatti. Sono oltre mille i candidati tra sindaci, consiglieri comunali e rappresentanti di circoscrizione per le amministrative di maggio a Palermo. I termini per la presentazione delle candidature sono scaduti alle 12 di ieri. E saranno complessivamente 12 i candidati a sindaco, infatti, il "giallo Pappalardo" sembra essersi concluso con l'avvenuta integrazione della lista del movimento 'Il Melograno'. Ieri, verso le 13:00 si era sparsa la voce che il generale Antonio Pappalardo sarebbe rimasto fuori dalla candidatura perché - secondo alcune indiscrezioni poi smentite -, il fratello dell'ex generale dei carabinieri avrebbe presentato la lista dopo mezzogiorno e quindi troppo tardi. Quest'ultima notizia è stata, però, smentita dallo stesso Pappalardo su twitter: "La lista del Melograno - ha scritto - è stata presentata regolarmente, smentisco che sia rimasta fuori per un ritardo nella consegna". "C'è stato un disguido con un agente di polizia municipale - ha spiegato ancora - il nostro delegato era all'interno, siamo la 29/a lista presentata".
Alla lista dei già noti inoltre, si è aggiunto Marco Priulla, studente universitario di 26 anni, sostenuto dal Partito comunista dei lavoratori che ha 12 militanti in città. Priulla, rispondendo ai cronisti ha spiegato: "Ho deciso di candidarmi sapendo di non riuscire ad arrivare a sedermi sugli scranni del potere, ma per dare spazio e visibilità al Partito comunista dei lavoratori e fare in modo che nel dibattito politico si possa parlare anche di argomenti spinosi non affrontati finora, come il precariato e la disoccupazione''.
Dunque, i candidati a sindaco sono: Massimo Costa (Pdl, Udc, Grande Sud e lista Costa), Alessandro Aricò (Mpa, Fli, Mps, Api e movimenti civici, Chiama la Città); Marianna Caronia (Amo Palermo, Pid-Cantiere popolare, Dc, Udeur, Partito Tradizional Popolare, Noi per il Sud); Leoluca Orlando (Idv, Sinistra ed ecologisti per Palermo); Fabrizio Ferrandelli (Pd, Ora Palermo-lista Ferrandelli, Palermo per Ferrandeli con Vendola); Tommaso Dragotto (Movimento Impresa Palermo); Gioacchino Basile (Liberiamo Palermo); Giuseppe Mauro (Adc); Marco Priulla (Partito comunista dei lavoratori); Rossella Accardo (Movimento dei Forconi); Riccardo Nuti (Movimento Cinque Stelle); e appunto Antonio Pappalardo (Movimento 'Il Melograno').
Le liste presentate sono, invece, complessivamente 28: Amo Palermo, Città Nuova, Movimento Popolare Siciliano, Vizzini Riformisti per Palermo, Palermo Avvenire, Movimento per l'Autonomia, Unione democratici di centro, Aiello Presidente (solo per le circoscrizioni), Ora Palermo-Lista Ferrandelli, Futuro e Libertà, Movimento dei Forconi, Palermo per Ferrandelli con Vendola, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito Democratico, Popolo delle libertà, Partito Tradizional Popolare, Noi per il Sud, Alleanza di centro, Grande Sud, Movimento Impresa Palermo, Alleanza per l'Italia e Movimenti Civici, Chiama la Città, Italia dei Valori, Unione dei Democratici per l'Europa, La Sinistra e gli Ecologisti per Palermo, Cantiere Popolare, Democrazia Cristiana.
Per le comunali del 6 e 7 maggio, a Palermo sarà "guerra fratricida" nel centrosinistra, spaccato tra Orlando e Ferrandelli, che dovrà dividere i voti del proprio elettorato tradizionale anche con Nuti; così come il centrodestra è diviso tra Aricò, Costa e Caronia. Questi ultimi due hanno stipulato un patto alla luce del sole: chi andrà al ballottaggio sarà appoggiato dall'altro.
L'Arcigay: "Il nostro voto a chi si impegna su 10 proposte" - Una specie di esame in "dieci quesiti" per i candidati a sindaco di Palermo. Chi lo supera "vince" i consensi di omosessuali, bisex, lesbiche e trans del capoluogo siciliano. Come dire un pacchetto di almeno 50 mila voti. L'Arcigay in vista delle amministrative di maggio apre il confronto su dieci punti, precisando però di volere restare politicamente neutrale: "Nessuno dei membri del direttivo è candidato, e l'associazione non darà indicazioni di voto, assumendo un ruolo di sensibilizzazione, stimolo per i candidati e per gli elettori, in modo che questi ultimi possano decidere chi votare con consapevolezza e disponendo di tutte le informazioni necessarie".
"Ci rivolgiamo non solo ai circa 50 mila lesbiche, gay, bisessuali e trans di Palermo - spiegano dall'Arcigay -, ma anche a tutte le persone che considerano il rispetto e la promozione dei diritti umani e civili come la base dell'amministrazione della cosa pubblica, e che rivendicano l'eguaglianza come valore fondante della civiltà".
Il 23 aprile i quesiti saranno al centro di un dibattito, nel corso del quale saranno raccolte le dichiarazioni e i programmi dei candidati, anche consiglieri comunali e di circoscrizione: "Si tratta - spiega Arcigay - di 10 questioni chiave sulla non discriminazione nell'attività della macchina comunale, sulla sensibilizzazione e la formazione del personale e della pubblica opinione, sulle strutture di supporto al lavoro ed ai servizi delle associazioni e a necessità che non trovano risposte nelle strutture esistenti (come una comunità alloggio che accetti le persone trans maltrattate), la sensibilizzazione su Hiv e altre malattie a trasmissione sessuale, il Pride, la Rete delle amministrazioni contro le discriminazioni. Alcuni di questi impegni erano già stati approvati a larga maggioranza dal consiglio comunale, ma sono rimasti lettera morta: è proprio da questi impegni già assunti che vogliamo che la prossima amministrazione comunale riparta".
Di seguito le "dieci proposte" che verranno sottoposte ai candidati ed alle candidate sindaco.
1. Promuovere l'applicazione dei principi di non discriminazione a tutta l’attività amministrativa, ed in particolare per la fruizione dei servizi comunali, e vigilare affinché essi vengano rispettati a tutti i livelli sul territorio comunale. Si richiama in particolare l’attenzione sulla non discriminazione delle coppie formate da persone dello stesso sesso, dei figli di famiglie omogenitoriali e per le persone trans.
2. Predisporre e organizzare campagne di sensibilizzazione e formazione rivolte al personale comunale ed all’opinione pubblica contro omofobia, transfobia e discriminazione (NB: impegno già contenuto nella mozione antiomofobia approvata nel 2010).
3. Contribuire alla realizzazione di una sede polifunzionale per le associazioni LGBT.
4. Contribuire alla realizzazione ed al funzionamento di una casa-famiglia o di un’altra soluzione per minorenni LGBT maltrattati, abbandonati o cacciati da casa.
5. Sostenere e promuovere i servizi di ascolto e consulenza (counseling psicologico, medico, legale, per migranti LGBT, etc.) realizzati gratuitamente dalle associazioni.
6. Aumentare l'impegno rispetto l’informazione, la prevenzione e la cura dell’HIV e delle altre malattie a trasmissione sessuale, mediante campagne di comunicazione mirate ai diversi target, distribuzione di profilattici anche in ambito scolastico, interventi informativi a tutti i livelli contro il pregiudizio e la discriminazione delle persone affette da HIV.
7. Patrocinare ed agevolare la realizzazione dei Pride cittadini e di tutte le manifestazioni ad esso connesse.
8. Aderire alla rete Ready - Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere (NB: impegno già contenuto nella mozione antiomofobia approvata nel 2010).
9. Promuovere la costituzione di un osservatorio (con amministrazioni, prefettura, associazioni, mondo del lavoro) per l’analisi e la prevenzione dei fenomeni di discriminazione e violenza contro le persone LGBT (NB: impegno già contenuto nella mozione antiomofobia approvata nel 2010).
10. Rendere operativo il registro delle Unioni civili deliberato dal Consiglio comunale nel 2011, legandolo a diritti effettivi (cfr. punto 1).
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Ricordiamo che in Sicilia si voterà in 148 comuni dove saranno chiamati alle urne circa 2 milioni e mezzo di cittadini. Oltre a Palermo, i capoluoghi coinvolti sono Trapani (otto candidati a sindaco, 15 liste, 430 pretendenti a uno dei 30 seggi del consiglio) e Agrigento: 5 candidati a sindaco (c'è anche l'uscente Marco Zambuto), 13 liste e circa 400 candidati ai 30 posti del consiglio.