Alla Farnesina si nutre fiducia per una rapida liberazione di Cosma Russo e Francesco Arena, rapiti tre mesi fa in Nigeria

Si nutre ''fiducia'' all'Unità di crisi della Farnesina sul fatto che si ''possa arrivare quanto prima'' alla liberazione di Francesco Arena e Cosma Russo, i due dipendenti dell'Eni rapiti tre mesi fa a Port Harcourt, in Nigeria, dagli attivisti dal Mend, il Movimento per la liberazione del Delta del Niger.
A dirlo è stato ieri, durante un briefing alla Farnesina, il capo dell'Unità di crisi, Elisabetta Belloni, sottolineando che ''ci sono trattative in corso, in strettissimo raccordo con l'Eni, in un rapporto costruttivo di collaborazione'', e invitando i media alla ''discrezione''.

Si tratta, ha spiegato la Belloni, ''di trattative difficili, complicate e impegnative, che diverse persone, da prima di Natale, stanno conducendo in loco vivendo gli sviluppi che si realizzano passo passo con angoscia''. Il governo italiano, ha ancora sottolineato la responsabile dell'Unità di crisi, ha posto in atto ''tutte le iniziative possibili'' per arrivare ad un esito positivo di questa vicenda. In particolare, Belloni ha ricordato la lettera inviata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al presidente nigeriano Olusegun Obasanjo.
Elisabetta Belloni ha quindi avuto parole di vicinanza e comprensione nei confronti dei familiari degli ostaggi che, ha ricordato, ''vivono da tempo ore di angoscia'': ''Li sento tutti i giorni, e in più di un'occasione hanno incontrato il ministro Massimo D'Alema e il viceministro Franco Danieli''. ''E' importante far sentire loro tutto l'impegno che il governo ha dispiegato per riportare i loro cari'', ha concluso Belloni.