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Alla fine i figli la seppelliscono... rosi dal dubbio

Si conclude l'assurda storia della donna morta (?) vegliata dai figli per una settimana

14 febbraio 2014

Alla fine si sono decisi. A malincuore... Si sono svolti oggi a mezzogiorno, nella chiesa della Madonna delle Grazie di Villagrazia di Carini, i funerali di Grazia Bruno, la donna di 68 anni che i figli hanno vegliano per sette giorni, perché credevano fosse morta solo in apparenza.
Sembra essere stato decisivo l'intervento del comandante della polizia municipale di Carini, Marco Venuti, che ha mediato con la famiglia per consentire la tumulazione della salma. "È stato chiesto anche il parere del medico legale Livio Milone. Il professore ha spiegato ai figli che la donna si è mantenuta in quelle condizioni per i farmaci cui è stata sottoposta per il tumore al pancreas - ha affermato l'avvocato della famiglia, Gaspare Genova - Ha aggiunto che il corpo potrebbe iniziare a decomporsi anche tra molti mesi. I figli hanno compreso e accettato così la decisione di seppellire il corpo della madre. Del resto ci sono regolamenti chiari in merito: entro 5 giorni deve essere effettuato il seppellimento".
L'ordinanza del sindaco, Giuseppe Agrusa, dava tempo alla famiglia di seppellire la madre proprio entro le 12 di oggi.

"Ci sono tante variabili che influiscono sul processo post mortem di decomposizione, che comunque è diverso da individuo a individuo. Dire che siano stati i farmaci presi per il tumore al pancreas mi sembra più una speculazione che altro. L'effetto potrebbe essersi prodotto, forse, per gli antidolorifici presi", ha detto Umberto Tirelli, primario di Oncologia medica del Cro di Aviano. "Ci sono persone che a 50 anni dalla morte - ha spiegato - sembrano appena morte, e altre che già dopo 2 anni sono in avanzato stato di decomposizione. Mi sembra una speculazione, sulla base di questi dati, dire che la causa siano stati i farmaci oncologici. Anche perché dopo 6-7 giorni il farmaco è stato ormai metabolizzato ed eliminato dal corpo". Forse a influire, ha concluso il professor Tirelli, "potrebbero essere stati gli antidolorifici, come magari la morfina, se somministrata ad alti dosaggi".

Ma per i figli e i congiunti di Grazia Bruno, la delusione e le rabbia è tanta. Per tutta la mattina, nell'abitazione di via Fondo Cicala 55, è stato un via vai di parenti, conoscenti e vicini per dare l'ultimo saluto alla donna, che ancora non presentava alcun segno di decomposizione né cattivo odore. Anche la temperatura, hanno spiegato i figli pieni d’amarezza, è rimasta identica da giovedì. "Sono venuti a dirci - ha raccontato Francesco Paolo Passalacqua, figlio della signora Grazia - che la Procura ha deciso che ci sono le condizioni per permettere la sepoltura, che la legge non consente di andare oltre. Mi spiegate che giustizia è questa? Una legge che lascia vivere nel rimorso i figli e i nipoti di una donna che tra qualche ora potrebbe anche risvegliarsi dentro una cassa chiusa per sempre con lo zinco. È assurdo, non riesco a farmene una ragione, nessuno ci riesce. Mia sorella piange da stamattina ma che possiamo fare contro la legge? Nulla".

- La sepoltura prematura... (Guidasicilia.it, 13/02/14)

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14 febbraio 2014
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